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Parlare di videogiochi in generale è particolarmente riduttivo, per cui in questo articolo analizzeremo le diverse tipologie di videogame esistenti.
Prima di addentrarci nel mondo della psicologia inerente ai videogames, urge sottolineare una distinzione entro l’universo di questi ultimi. Parlare di videogiochi in generale è riduttivo, visto che questi comprendono una serie di giochi e di console differenti per scopi e caratteristiche. Dire che i videogiochi incrementano la violenza (affermazione facilmente reperibile in internet) equivale a dire che il cibo incrementa il peso corporeo: condizione che può essere vera, se tenuto conto delle opportune distinzioni (tipo di cibo, quantità assunta, caratteristiche metaboliche e genetiche del soggetto, ecc). Per i videogiochi è lo stesso: non ci sono solo videogiochi violenti, non tutti agiscono nella medesima maniera sui ragazzi, la stessa percezione dei ragazzi ne modifica gli effetti, ecc. Per cui ora, andremo ad analizzare le differenti varietà di videogames, al fine di sottolinearne le differenze e di evitare che si possa fare di tutta l’erba un fascio. Secondo la D’amato (2007) i videogiochi vengono principalmente distinti per genere. In sostanza a dipendenza di diversi criteri quali le caratteristiche del gioco, l’ambientazione, l’intenzione che si viene a creare tra utente e sistema, gli scopi, la modalità di fruizione, eccetera, si possono distinguere determinati generi comuni. Questa classificazione tuttavia è piuttosto arbitraria, visto che è facile imbattersi in ibridi che presentano le caratteristiche tipiche di diverse categorie, ciononostante è un facile punto di riferimento su cui basarsi per poter tenere in considerazione le diverse implicazioni psico-sociali. Pertanto vi riporto in breve le tipologie individuate dalla già citata autrice:
I PRIMI VIDEOGIOCHI: GLI ARCADE – La tipologia Arcade, comparsa per la prima volta attorno agli anni 80’ nelle sale giochi, comprende tutti quei videogiochi più banali, in cui un’interfaccia semplice con ambientazione e possibilità d’azione limitate e circoscritte alle funzioni del gioco, e scopi chiari, consentono all’utente una facile sintonizzazione con l’artefatto. Questi giochi comunemente richiedono una fase di allenamento in cui il soggetto aumenta la destrezza oculo-motoria e individua gli obbiettivi e le strategie più efficaci per raggiungerli. Essi fanno leva sul desiderio di mettersi alla prova e di migliorarsi (nei risultati o nel punteggio) come forza attrattiva e possono comprendere sparattutto, rompicapo, labirinti, picchiaduro e simili. Alcuni celebri esempi di arcade possono essere “Pac-Man” (vedi immagine) o “Space Impact“. Questa tipologia di videogioco è tipicamente utilizzata nei dispositivi quali telefoni cellulari o smartphone.
ALLA SCOPERTA DI MONDI INIMMAGINABILI: I VIDEOGIOCHI DI AVVENTURA – A mio parere, una delle tipologie più coinvolgenti. L’utente viene catapultato in un mondo caratterizzato da una precisa collocazione spazio-temporale ed è libero di muoversi come meglio crede all’interno di tale ambientazione. Vestendo i panni dell’eroe, il giocatore può così vivere un’avventura fantasiosa perseguendo gli scopi propri e del gioco, esplorando la mappa disponibile, interagendo con gli agenti inseriti e con l’ambiente circostante. Questa tipologia dal profilo psicologico è molto importante: meccanismi quali l’identificazione con il protagonista, in termini sia cognitivi che emotivi, e il senso di presenza sono sicuramente le colonne portanti dell’attrattività di questi giochi, come pure una semplice curiosità insita nell’utente. Un esempio classico di questa categoria è il grande classico “Super Mario” (vedi immagine).
DALLA GUERRA AI THRILLER: I VIDEOGAMES D’AZIONE – Sebbene possano essere frequentemente confusi con i videogiochi d’avventura (anche a causa dei numerosi ibridi) tali giochi sono abitualmente caratterizzati da un ritmo più alto e da una trama più lineare e meno dispersiva rispetto a questi ultimi. Tipicamente questa categoria di giochi richiede prontezza di riflessi e abilità strategica. I videogiocatori sono solitamente chiamati a compiere azioni epiche, volte alla salvezza di popolazioni, persone care o simili. Proprio a causa di una maggiore linearità narrativa, questi videogiochi spesso sono intervallati da momenti di narrazione in cui si spiegano avvenimenti e fatti atti a motivare e stimolare il giocatore. La dinamica narrativa in questi giochi è molto importante: oltre ad attribuire senso alla storia, contribuisce in maniera decisiva all’identificazione dell’utente nel protagonista e permette di delineare una sorta di epicità alla trama.
VIDEOGIOCHI PER IMPARARE: GLI EDUCATIVI – Questi videogiochi sono solitamente pensati per i più piccoli, spesso in base alle caratteristiche e ai bisogni di determinate fasce d’età. Il fine ultimo che si prefiggono è quello di insegnare e allenare determinati concetti o capacità e il mezzo che utilizzano è il divertimento. Sebbene siano giochi estremamente semplici sono un esempio interessante di come è possibile apprendere con i videogiochi, tema che approfondiremo meglio nei prossimi articoli.
IL MONDO DELLA REALTÀ VIRTUALE: I VIDEOGIOCHI DI SIMULAZIONE – Questi videogames danno la possibilità all’utente di sperimentare attività o di esplorare realtà come se fossero reali, attraverso a programmazioni di attività specifiche ambientate in contesti altamente realistici. Questi giochi sono spesso utilizzati in ambiti professionali, come ad esempio nell’addestramento di piloti per mezzo di simulazioni di volo, ma possono anche far parte di ambiti più quotidiani di vita, come nel caso di simulazioni di guida o di diversi aspetti della vita reale. L’utente che adopera questi giochi solitamente soddisfa dei bisogni “irrealizzabili” attraverso ad essi. Ad esempio, nel caso dei giochi di simulazione di guida, egli ha la possibilità di sfrecciare o gareggiare con altri piloti, cosa che nella vita quotidiana non potrebbe fare.
DA FIFA A NBA: I VIDEOGAMES SPORTIVI – Analogamente ai videogiochi di simulazione, questa categoria si propone di simulare nella maniera più verosimile possibile un contesto sportivo, comprendente una specifica ambientazione, delle particolari regole e determinati personaggi legati al mondo dello sport. Questi giochi permettono spesso sia l’utilizzo di squadre, che la possibilità di vivere l’avventura sportiva in prima persona.
I GDR O GIOCHI DI RUOLO – Poggiano spesso sull’immaginario e fanno riferimento a contesti narrativi fiabeschi o mitologici. Sono i successori degli antichi Dungeons and Dragons. L’avvento della rete e della possibilità del multiplaying ha consentito una certa evoluzione a questo genere di videogiochi. In essi gli utenti possono creare un personaggio attribuendogli determinate caratteristiche a loro piacimento al fine di fargli vivere particolari avventure in compagnia o meno di altri giocatori. La D’amato inoltre distingue due tipi di GDR: quelli giapponesi (o NRPG, come “Final Fantasy”; vedi immagine) e quelli occidentali (come “Il signore degli anelli”). Le differenze tuttavia sono sostanzialmente tematiche.
I MASSIVELY MULTIPLAYER ONLINE ROLE PLAYING GAME (MMORPG) – Questi giochi si possono considerare (in parte) la versione online dei GDR. Gli utenti, dopo aver creato un proprio avatar, ovvero un personaggio con determinate caratteristiche quali razza, sesso, arma usata, eccetera, possono entrare in una vera e propria comunità online con la quale possono interagire. Il soggetto in questione crea quindi una “versione online di sé” che utilizza per perseguire i suoi fini all’interno del gioco. Questo tipo di giochi usa essenzialmente il medium del Web, ma vi sono versioni anche per console.