I videogiochi possono insegnarci qualcosa?

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Nell’articolo su videogiochi e memoria abbiamo notato come essi ci permettano di costruire ricordi più facilmente, passiamo ora al livello successivo: vi siete mai chiesti se è possibile imparare giocando? O se i giochi possono insegnarci realmente qualcosa?

La risposta a entrambe le domande è ovviamente sì, andiamo quindi ad indagare gli aspetti principali inerenti all’apprendimento per videogiochi.

COS’È L’APPRENDIMENTO? – Prima di scoprire come i videogiochi possono consentirci di imparare, è utile domandarsi cosa si intende con il termine “apprendimento”, perciò diamo una definizione a questo costrutto, al fine di circoscriverlo all’interno dei suoi innumerevoli significati. Con apprendimento, in psicologia, ci si riferisce ad un processo attraverso al quale si acquisiscono nuove conoscenze. Tale processo viene influenzato da innumerevoli fattori quali le strategie cognitive del soggetto (propensione all’uso di determinati stili di apprendimento), le esperienze personali, il contesto (inteso come fattore ambientale e sociale circostante), i mezzi di comunicazione e l’educazione ricevuta. In altre parole il modo con cui un soggetto apprende è determinato da come egli percepisce e analizza le situazioni, ma anche dalla situazione in cui avviene l’assimilazione.

I VIDEOGIOCHI: UNA PALESTRA VIRTUALE – Se vogliamo quindi considerare l’apprendimento come l’acquisizione di nuove conoscenze, è chiaro che queste ultime da qualche parte dovranno essere sperimentate. Secondo le teorie comportamentiste (uno dei tre filoni teorici più accreditati rispetto all’apprendimento in psicologia) infatti, un apprendimento per avvenire necessita che uno stimolo ambientale, sia associato ad una risposta e quindi ad una conseguenza. Quest’ultima può poi essere soggettivamente positiva o negativa e, a seconda di ciò, aumenterà o diminuirà la probabilità che questa teoria sia riproposta in futuro. Molto banalmente consideriamo un esempio rapportando questa teoria al mondo dei videogames: giocando a Super Mario vi rendete conto che se cadete nel vuoto perdete una vita, per cui apprendete che il precipizio (stimolo) deve essere evitato (risposta) in qualche modo al fine di non perdere una vita (rinforzo). Ritornando alla sperimentazione, quale spazio è possibile per provare soluzioni senza avere conseguenze reali se non un videogame? Quest’ultimo può essere quindi concepito come una palestra, nella quale costruire, modificare e allenare procedure e dunque conseguire un apprendimento. Pensate ai piloti, che vengono prima inseriti in emulatori di guida: tutto ciò avviene esclusivamente per consentigli di apprendere una strategia funzionale a guidare adeguatamente anche lontano dall’emulatore.

LE ABILITÀ DI PROBLEM SOLVING – L’esempio degli emulatori di realtà tuttavia sarebbe al quanto limitante qualora volessimo descrivere il potenziale di apprendimento dei videogiochi. Come potrete notare dal precedente esempio su Super Mario, anche i giochi più semplici possono aiutarci nella costruzione di strutture mentali adeguate. E non mi riferisco solo all’associazione precipizio/cosa da evitare. Nei videogiochi gli utenti vengono costantemente messi di fronte a problemi da risolvere. Questa costante ricerca di soluzioni adatte si in termini di funzionalità (la soluzione deve risolvere il dilemma) sia in termini economici (lo deve fare spendendo meno risorse possibili), consente l’apprendimento di strategie funzionali (dette abilità di problem solving)utili nella vita quotidiana. Pensate a quante volte vi capita di avere un problema, di qualsiasi tipo e pensate a tutte le variabili che dovete considerare per risolverlo. Un videogioco emula esattamente questo genere di situazione, costringendo l’utente a unire nessi causali tra uno stimolo e l’altro al fine di ottenere una conseguenza desiderata. Inutile dire che un soggetto sarà tanto più in grado di risolvere un problema in maniera efficacie, veloce e cognitivamente meno impegnativa nella misura in cui sarà allenato a farlo. Per cui i videogiochi possono aiutare anche nella risoluzione dei problemi quotidiani.

COOPERAZIONE E GIOCO DI SQUADRA – Altro aspetto di cui tener conto, poiché sempre più insito nei videogiochi di nuova generazione, è quello delle abilità sociali. I videogames al giorno d’oggi poggiano sempre più sul versante “social”, aspetto che mette a contatto ogni giorno milioni di giocatori. Spesso questo aspetto verte sul raggiungimento di scopi comuni, permettendo agli utenti di apprendere il valori quali la cooperazione e il rispetto altrui. Un punto da non sottovalutare in una società in piena crisi valoriale come la nostra. Il fronte sociale è molto importante per quanto riguarda l’apprendimento (ne sottolineano la rilevanza sia la teoria cognitivista che quella costruttivista, che lo vedono come un aspetto fondamentale), perciò è bene tenere ben presente quest’aspetto in particolare per quanto riguarda credenze e valori.

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