Psicologia e Fantasy: l’analisi di Skyrim

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Se pensiamo ad uno dei più recenti successi Fantasy non possiamo che pensare a Skyrim, the elder scrolls. Il gioco, uscito nel 2011, ha da subito riscontrato una popolarità clamorosa, coinvolgendo all’interno della sua trama milioni di videogiocatori da tutto il mondo. Le cause di tale successo sono facilmente spiegabili attraverso all’innovazione del sistema e alla grafica eccellente, ma a livello psicologico che fattori ne hanno mediato la buona riuscita di questo videogame?

LA STIMOLAZIONE SENSORIALEskyrim2 Lo metto come primo aspetto perché a mio giudizio è uno dei principali motivi di successo del gioco, psicologicamente parlando. Fateci caso: quanti giochi del settore hanno una stimolazione sensoriale completa ed attenta come Skyrim? Direi nessuno. La stimolazione visiva è semplicemente sublime, con variazioni di luce a dipendenza dell’ora e del tempo meteorologico, la grafica è molto curata e la percezione della distanza è assolutamente realistica (bug permettendo). Per quanto riguarda la sfera sonora invece, per svelarne i meccanismi, partiamo da un esempio: pensate al momento in cui compare un drago mentre state girovagando per la mappa. Molto di frequente voi non vedete la bestia direttamente, d’altronde come potreste? Arriva volando da chissà quale direzione… però un senso vi mette in allarme: l’udito. Infatti voi prima di vedere il drago sentite il suo ruggito e lo sbattere delle sue ali. Gli sviluppatori del gioco sono stati molto attenti a quest’aspetto, tant’è vero che i suoni sono altamente curati, dagli zoccoli del cavallo in corsa al rumore delle spade che si scontrano. Quest’aspetto ovviamente era già presente in altri videogames, ma in questo è stato particolarmente curato. Se ci pensate infatti, in giochi più datati spesso i rumori erano o collegati alla visuale (se non guardi il mostro non senti il ruggito, per fare un esempio) o poco calibrati rispetto a distanza e movimento (come quando entrando in una stanza senti un esplosione, ma appena fuori dalla porta no). Tutti questi accorgimenti sono stati migliorati per rendere l’esperienza visiva del giocatore il più reale possibile. Come? Facilitando l’identificazione (di cui approfondiremo sotto) dell’utente con il gioco aumentando quindi il suo senso di presenza. Quest’ultimo aspetto secondo la teoria di Riva (2004) è il principale responsabile della flow exiprience mediante uso di tecnologie e questa dimensione è strettamente collegata all’aumento di piacevolezza del giocatore. Avete in mente quando siete talmente presi dal gioco da non accorgervi dello scorrere del tempo? Ecco quella è l’esperienza di flow. Anche l’aspetto della propriocezione è stato coinvolto, ma a mio giudizio in maniera abbastanza limitato. Questo non tanto per colpa degli sviluppatori, che ribadisco da quest’aspetto sono stati eccezionali, ma bensì a causa di un limite dovuto alle tecnologie. Tale aspetto infatti è introdotto solamente attraverso alla vibrazione della manopola in determinate situazione. Chiaramente per poter aumentare la realtà dell’esperienza questo sarà un aspetto da migliorare col tempo, ma i primi passi stanno già venendo mossi (vedi strumenti come l’Oculus Rift o il Falcon).

I MECCANISMI DI IDENTIFICAZIONEskyrim3Un altro aspetto molto importante che ha contribuito all’incredibile successo di questo gioco è la possibilità di personalizzazione del gioco. Come abbiamo già accennato nell’analisi dei pokemon, la possibilità di personalizzare il protagonista e gli aspetti che lo riguardano facilitano l’identificazione dell’utente, aumentandone conseguentemente la gradevolezza. Un’altro aspetto capace di veicolare il senso di immedesimazione è sicuramente la visuale standard che il gioco propone. Tale visuale mostra solamente le braccia dell’avatar, come se a brandire le armi varie non sia un personaggio a caso, ma bensì il giocatore stesso. La sensazione che ne trasparisce infatti, è quella di vivere le avventure in prima persona. Non a caso gli sviluppatori hanno messo a disposizione dei giocatori un ampio ventaglio di razze, poteri magici, armi e armature attribuibili al proprio eroe.

LA POSSIBILITÀ DI ESPLORAZIONEskyrim-lakeAltra caratteristica sicuramente affascinante, sia dal punto di vista della giocabilità che da quello psicologico, è la possibilità di agire in totale libertà in una mappa vastissima. Essendo il gioco un free world infatti, la dimensione dell’esplorazione e della scoperta di terre, personaggi e creature fantastiche è assolutamente fondamentale. Ebbene tenendo conto di ciò, i programmatori hanno messo a disposizione una mappa gigantesca (nella quale è letteralmente possibile smarrirsi) capace di suscita la curiosità e il desiderio di esplorazioni di qualunque giocatore. Tale mappa inoltre, e questo è uno dei punti più innovativi psicologicamente parlando, non si limita a subire l’influenza passiva del protagonista, ma bensì interagisce con esso, attraverso ad imprevisti, fauna selvaggia e altri piccoli espedienti. Questo meccanismo di interazione, innanzitutto coinvolge il protagonista attraverso a continue sorprese difficilmente (perlomeno inizialmente) prevedibile e secondariamente costringe lo stesso a mantenere un alto livello di attenzione al fine di poter mettere in atto risposte adeguate. Altri giochi avevano già proposto ambienti interattivi, ma la cura nei dettagli della stimolazione sensoriale e l’alta definizione rendono quella di Skyrim sicuramente una delle migliori mai progettate.

Insomma concludiamo dicendo che Skyrim è sicuramente uno dei capolavori fantasy dell’era recente, ma quanto ci metterà anche questo meraviglio RPG ad essere superato dalle nuove tecnologie ormai sempre più capaci di rendere l’esperienza di gioco verosimile? Immagino che la risposta che mi darebbero molti sarebbe: “speriamo molto poco”.

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