Ci avete mai fatto caso? Quando giocate ai videogiochi non vi accorgete del tempo che passa. Ma non solo, tante volte capita anche di non sentire fatica, di non accorgersi di determinate cose o di non sentire qualcuno che vi chiama dall’altra stanza. Vi siete mai chiesti come mai? Certo, i videogiochi sono divertenti e si sa, quando ci si diverte il tempo vola, ma questo semplice detto non spiega a pieno il perchè di un così forte coinvolgimento con l’attività che si sta svolgendo.
IL CONCETTO DI FLOW – Non preoccupatevi, questo non è il solito articolo che vi dice che i videogiochi vi astraggono dal mondo reale per assorbirvi in un universo di fantasia unicamente pensato per radere al suolo i vostri processi mentali. Il forte coinvolgimento a cui facevamo riferimento qualche riga sopra infatti, non è un fenomeno demoniaco, ma bensì uno stato psicologico riconosciuto, denominato flow. Tale stato mentale, consiste in un completo assorbimento nell’attività che si sta svolgendo e comporta totale concentrazione, attivazione di automatismi, discriminazione degli stimoli incoerenti con l’attività e percezione di controllo totale e permette di ottimizzare la prestazione messa in atto. Il flow è un fenomeno conosciutissimo nel mondo degli sportivi, ma è spesso presente anche in altri contesti di vita, uno dei quali sono i videogiochi. Ritornando allo sport, prendiamo in analisi un piccolo esempio per aiutarci a comprendere meglio: pensate al nuoto. I nuotatori mentre gareggiano non pensano ai singoli movimenti che stanno compiendo e non si accorgono neanche del tempo che passa o della gente a bordo vasca che li tifa. Semplicemente si concentrano sull’azione che stanno facendo al fine di ottenere il risultato migliore. Questo stato, questa sensazione è il flow. Ed è il medesimo stato che astrae i giocatori, mentre sono coinvolti nell’azione di gioco che stanno svolgendo, dal mondo reale. Tendenzialmente, quando la gente dice che i videogiochi rincretiniscono, fa riferimento proprio a questo stato, non sapendo che in realtà il flow è una dimensione largamente presente nella vita di tutti i giorni e che comporta dei benefici non irrilevanti in termini di benessere e autorealizzazione.
COME SI SVILUPPA IL FLOW NEI VIDEOGAME? – Introdotto il concetto, andiamo a vedere come si crea e come si mantiene tale stato all’interno dell’ambito dei videogiochi. In sostanza perchè il flow sia presente è importante che siano presenti due elementi: alto livello di sfida e alte competenze di gioco. Già perchè se la sfida risulta troppo facile non è necessario dare la totale attenzione al gioco, poichè si può vincere investendo meno risorse. Tuttavia questo rischia di far annoiare il giocatore. Della serie: “ti piace vincere facile?” Ai videogiocatori no. O almeno non sempre. D’altro canto se la sfida è presente con un alto coefficiente di difficoltà, ma le mie abilità sono inadatte a superarla, o quantomeno a fronteggiarla, è facile che io abbandoni il gioco perchè eccessivamente impegnativo. Se invece le due dimensioni sono presenti entrambe a livelli soddisfacenti, ecco che si presenta il flow, quel livello di concentrazione ottimale che ci permette di sconfiggere quei boss che la prima volta che li abbiamo affrontati ci hanno fatto credere che non ce l’avremmo mai fatta.
ESEMPI DI FLOW DA VIDEOGIOCO – Vista la teoria passiamo alla pratica: come riconoscere uno stato di flow? Gli indizi principali autopercettibili sono la perdita del senso del tempo, la totale immersione (con annessa discriminazione di stimoli esterni) e la sensazione di totale controllo sulla situazione nonchè di benessere. Per contestualizzare meglio andiamo a vedere come si manifesta il flow in tre giochi di ambiti differenti:
1) Super Smash Bros: Lo prendo come esempio di picchiaduro. Tutti coloro che avranno giocato a questo gioco sanno come per potersi cimentare a livelli accettabili in questo game sia necessario tenere a mente una gamma abbastanza ampia di comandi. Diciamocelo non basta puntare e cliccare, serve una coordinazione oculo-motoria da videogiocatori esperti. Tuttavia quando combattete (a questo o ad altri picchiaduro), pensate ai tasti da premere? No, assolutamente, la mano viaggia più veloce della vostra mente! Come mai? Perchè siete in flow!
2) FIFA (o PES): Parliamo ora di giochi di simulazione sportiva. La variabile interessante in questo genere è quella tattica. Io non devo semplicemente evitare che il mio personaggio venga colpito e colpisca (come in Smash), ma devo tener conto della mia posizione nello spazio in funzione di quella degli altri giocatori. Inoltre devo scegliere il comando più adatto alla situazione che sto vivendo. Insomma se sono sulla trequarti dovrò scegliere se far filtrare la palla, tirare, allargarla o darla in dietro, e questa decisione non potrà che essere presa attraverso ad un’attenta analisi tattica delle variabili in gioco, come ad esempio posizionamento dei compagni, degli avversari, caratteristiche del mio giocatore… In tale situazione, voi considerate il cosiddetto “manuale del calcio”? Pensate ai tatticismi che vi raccomanderebbe Mourinho prima di passare la palla? O semplicemente funzionate automaticamente? Ecco un altro esempio di flow da videogioco.
3) Dooors: Lo so, non tutti conosceranno questo semplicissimo rompicapo per smartphone, ma se volete provare un gioco capace di stimolare la vostra logica, questo è il titolo giusto. Lo prendo come esempio della categoria, che trovo adattissima quando si parla di flow, in quanto è specializzata nel far perdere il riferimento con il tempo. Sì, perchè i sopraccitati FIFA e Smash sono comunque scanditi da ritmi temporali. Nel primo una partita dura 10 minuti circa, dunque so che se tra mezz’ora devo uscire posso farne 2-3 e in Smash con le battaglie si può fare un discorso simile. In Dooors invece no, voi siete soli con quella maledettissima porta da aprire e potreste passarci le ore senza rendervene conto. Ebbene anche questo, nel suo piccolo, è un esempio di flow!
Terminiamo chiarendo cosa comporta questo flow. Essenzialmente tre cose: ottimizzazione della prestazione (in flow si rende di più), percezione di benessere (legata al fatto che si fa qualcosa di estremamente piacevole e coinvolgente) e sforzo cognitivo (lo stato di flow è tanto efficacie quanto dispendioso, ecco come mai dopo aver giocato per tanto tempo ci si può sentire cognitivamente stanchi). Dunque ricordate, a rincretinirsi non sono i videogiocatori, ma chi punta il dito senza conoscere!