“…è pronto in tavola…allora ti muovi a venire a cena!?…” Tutti abbiamo sentito queste fatidiche parole che spesso anticipavano lo spegnimento di computer o console. Quando ancora non si possiede la capacità di ignorare completamente il mondo “vero” per dedicarsi alla realtà virtuale, ogni tanto si sentono anche frasi del tipo “sei sempre davanti a quello schermo! Ti bruci occhi e cervello così…lo dico per il tuo bene”. Errore.
Per il mio bene mi avresti fatto finire la partita e a tavola avremmo parlato di strategia come un pugile all’angolo con il proprio allenatore, poco prima di ributtarsi in un combattimento serrato. Fortunatamente l’evoluzione ci permette di fare cose straordinarie, tra cui ignorare voci scomode e non pertinenti all’attività, io ad esempio ho sostituito la voce acuta di mia sorella con il meraviglioso suono delle onde del mare che si infrangono sugli scogli, decisamente più rilassante. Un esempio quotidiano è (appunto) quando ragazza, sorella o ,la più temuta in assoluto “mammina” comincia a parlare durante una sessione di gioco. Ecco le reazioni possibili dei giocatori a queste assurde richieste :
Sissignora!: spegne subito tutto sentendo la voce e preoccupato si fionda verso la cucina, non saluta neanche i compagni di merende… Nel tragitto ha anche la grazie di scusarsi per il ritardo e si adopera rapidamente per apparecchiare la tavola e svuotare la lavastoviglie. Nella sua mente confusa esiste un bambino sconsolato che avrebbe tanto voluto almeno abbracciare il monitor scusandosi per l’accaduto e una platea immaginaria di gamers che scuotono la testa.
Ancora 5’ minuti!: “sisi…(pausa vuota di 30”) adesso arrivo…” tentativi disperati di rimandare l’inevitabile disconnessione che in genere si concludono con lo spegnimento naturale della console o del PC circa 0.000012 ms prima che la situazione precipiti, con una sana e sempre piacevole sclerata e conseguenti scuse oppure con (giuro è successo) console che provano a spiccare il volo dalla finestra con tanto di cavi. Attenzione, la suddetta situazione può creare frizioni in famiglia per il successivo risarcimento della console.
Ferro Battuto: “si dai, adesso arrivo e ti aiuto anche ad apparecchiare” nel frattempo nell’auricolare le suppliche dei suoi compagni risuonano facendo breccia nel suo joystick. Questo giocatore si trova esattamente tra martello e incudine e uscirne indenne non è semplice. Da una parte mette in mostra una maschera perfetta che non permetta alla fonte di disturbo di non cogliere il suo totale e completo coinvolgimento nel gioco, dall’altra cerca di scherzare con i compagni di merende sulla situazione prendendo tempo. Alterna sorrisi e risatine a secondi di pura concentrazione e informazioni precise sul nemico. L’unica cosa più dissociata di lui sono le parole di Maurizio Costanzo da quello che realmente vuole dire (eroe).
Non ho fame: “tranquilla…(solita pausa vuota di un minuto)…non ho molta fame, mangio dopo (a volte viene il dubbio di aver pronunciato le parole o di averle solo pensate)” i complimenti per questo giocatore si sprecano tra i suoi compagni che nutrono una profonda stima nei suoi confronti, più o meno la stessa che dovrebbe avere lui per mangiare. Sta cambiando la sua natura da organismo a base di carbonio in androide. Il cibo ormai non è più nelle sue priorità e la frase “non ho fame, mangio dopo” è ripetuta a loop anche quando non è più interpellato da diverse ore.
Pollici da trincea: “quuuuushhhhhhhh…” questo giocatore ha sviluppato l’abilità di sostituire il rumore di disturbo con quello del vento o delle onde del mare creando così un effetto relax davvero invidiabile. Non risponde alle sollecitazioni e quando qualcuno (SE qualcuno riesce) entra in camera sua è costretto a verificarne le funzioni vitali. E’ talmente coinvolto nella realtà virtuale che se lo chiamassero al cellulare cercherebbe di rispondere con una combinazione di tasti. Vuole continuare a giocare con la stessa foga con cui il Ciccio di nonna Papera vuole assaltare torte appena fatte. Tendenzialmente questo giocatore è barricato in camera per evitare situazioni di “planata” della console. Se mai dovesse sentire che il pranzo è pronto, chiederebbe in che mappa deve recarsi o se è stato fatto un gruppo a riguardo.