A tutti i giocatori di FIFA o PES sarà capitato di perdere le staffe durante una partita qualsiasi. Un rigore non dato, un palo all’ultimo minuto o una papera del portiere bastano per dare il via ad una scenata degna delle “manette di Mourinho”. Ma come mai questi giochi fomentano in questo modo la rabbia?
Alzi la mano chi la sera per rilassarsi dopo una giornata stressante accende la console per farsi una partitina, con amici o contro il pc, al suo gioco di calcio preferito, ma poi, per un motivo o per l’altro, spegne la tv in preda alla rabbia. Altro che rilassarsi, questi giochi spesso e volentieri istigano gli scoppi d’ira molto più di tanti altri. Vi siete mai chiesti come mai?
COMPETIZIONE, COMPETIZIONE E ANCORA COMPETIZIONE – Il primo motivo è sicuramente la ricalcatissima dimensione competitiva presente in questi giochi. Nessuno gioca per partecipare, ma bensì per vincere. Non stiamo parlando di un qualsiasi gioco a vite dove se muori puoi ritentare, qui se prendi gol devi rimontare e se nel farlo ti vedi sbarrare la strada da un palo di troppo beh, come si potrebbe prenderla con filosofia? Questo aspetto, tipico nei giochi di sport, è evidenziato dal contesto calcistico. Un tifoso dell’inter non potrà certo permettersi di perdere un derby, che sia contro un BOT qualsiasi o contro il suo migliore amico, poichè sempre di stracittadina si tratta. Non è come perdere contro un qualsiasi Yoshi in Mario Kart. Senza poi contare gli sfottò: perdere con un amico può significare essere derisi fino al prossimo match: semplicemente inaccettabile. Insomma qualsiasi aspetto inerente al gioco è motivato da una forte competizione, dunque accettare le sconfitte diventa già difficile.
IL MERITO DI NON VINCERE – Un classico: gioco benissimo, il report finale recita 18 tiri a 1 eppure perdo 1-0. Vi sembrerà lampante che “non è giusto” no? Quest’ingiustizia che percepite quando incappate in questo genere (assurdo) di sconfitte in termini psicologici si spiega come discrepanza tra realtà attesa e realtà percepita. Mi spiego meglio: nella mente di qualsiasi giocatore di FIFA (o PES che sia), ma come nella mente di qualsiasi persona, esiste la convinzione che il mondo segua una logica ben precisa e che questa premi coloro che “meritano” le cose. Tale convinzione però non è assolutamente fondata e l’esempio riportato ad inizio paragrafo ne è il testimone perfetto. Tuttavia alla mente dei giocatori questo non importa: se io mi aspetto di vincere e la mia aspettativa è giustificata dal fatto che “gioco meglio” reputo che sia giusto che il gioco mi faccia vincere. Dunque dal momento in cui questo immeritatamente non accade e che io non ho più modo di modificare la situazione, ecco lo scoppio d’ira, utile a sfogare la frustrazione di una situazione percepita come inaccettabile e dunque “sbagliata”, ma comunque reale. Il “gioco meglio” citato sopra inoltre, può anche non essere supportato dai dati (maggiori tiri, maggior possesso palla, ecc…), ma può anche essere semplicemente percepito dal giocatore per poter causare la reazione rabbiosa, perchè come detto è la percezione di ingiustizia a fungere da miccia.
GLI EPISODI NEL CALCIO SONO TUTTO – Il discorso fatto sopra è incentrato sul risultato delle partite in termini di vittorie/sconfitte, ma spesso un utente può perdere la testa anche per un qualsiasi episodio sfavorevole. Il principio tuttavia è il medesimo: si presenta una situazione inaccettabile, ma reale che non posso più modificare per la quale percepisco un’ingiustizia. Prendiamo ad esempio il classico caso del rigore non dato (in cui FIFA è un maestro): la regole del calcio presuppongo che se il mio giocatore viene steso in area senza che il difensore tocchi la palla l’arbitro deve concedere il calcio di rigore. La condizione è abbastanza chiara, tuttavia il mio giocatore viene placcato all’interno dell’area, il difensore la palla non la vede nemmeno, eppure l’arbitro non fischia. Questo rende la situazione ingiusta nei miei confronti e perciò inaccettabile per quello che io idealizzo come “mondo corretto”. Nonostante ciò non posso fare nulla, dunque la mia attivazione fisiologica (immaginatela come una scossa di energia), che si manifesta per darmi la forza per cambiare la situazione, non può essere utilizzata, visto che ciò che è accaduto è immodificabile. Tale attivazione allora non viene sfogata, originando frustrazione che ribolle al nostro interno come il magma in un vulcano. Essa si accumula fino a che gli episodi, con l’accumularsi, causano una vera e propria eruzione di rabbia.
COME CONTROLLARSI? – Difficile trovare delle linee guida universali che aiutino a reagire bene ad un “furto” in FIFA. I classici “conta fino a 10” o “fai un respiro profondo” non sono molto adatti alla situazione. Tuttavia un ragazzo americano (che vi consiglio caldamente di non imitare), Martin Rabl di Ambross Tv, ha ideato un metodo decisamente singolare per ridurre le manifestazioni di rabbia giocando a FIFA. Egli si è infatti filmato mentre giocava al noto titolo calcistico indossando un collare elettrico per cani. Il collare doveva servire a rilasciare scosse ogni qualvolta Martin reagisse in maniera eccessiva al gioco. Purtroppo tale collare era mal calibrato e dava scosse anche quando il ragazzo rideva. Insomma non un esperimento propriamente riuscito. Ma è servito a ridurre gli attacchi d’ira? Probabilmente no, dunque meglio imparare a controllarsi autonomamente e lasciare la terapia elettroconvulsivanteagli esperti.