No Man’s Sky – il primo Open Universe

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La Hello Games ha annunciato ormai da tempo l’uscita entro fine 2015 di No man’s sky, il primo open universe di sempre. Tuttavia molti di fronte alla presentazione di questo gioco hanno storto il naso, ponendo critiche di svariato genere. Noi, controcorrente invece, vogliamo approfondire i motivi per cui questo gioco può rivelarsi un vero successo, superando gli ormai classici stereotipi da Gamer riguardanti bug e grafica.

DA OPEN WORLD A OPEN UNIVERSE –nomansun La prima vera innovazione creata dal team di Hello Games è proprio questa: un universo libero, in linea teorica totalmente esplorabile. Perchè in linea teorica? Perchè nell’universo di No Man’s Sky ci sono talmente tanti pianeti (18.446.744.073.709.551.616! No, non è un numero a caso, ma la cifra esatta) che neanche reincarnandoci 8 volte e trascorrendo l’intera vita giocando a questo titolo riusciremmo a visitarli tutti. In ogni caso se siete amanti degli Open World, ovvero dei giochi in cui potete muovere l’avatar liberamente all’interno di terre inesplorate, realtà alternative, pianeti virtuali, ecc, impazzirete per questo gioco, che consente al giocatore di muoversi totalmente in libertà all’interno dello spazio ignoto. Insomma se l’esplorazione è da sempre una delle dimensioni più ricercate nei videogame, NMS ne diventa sicuramente il sovrano, non ponendo limiti alla ricerca di risposte del giocatore e sfruttando quello che è il quesito che ancora oggi affascina milioni di essere umani, ovvero “cosa c’è lassù?”. Ebbene il gioco sembra rispondere “Prendi la tua nave e scoprilo”. E di scoperte vere e proprie si tratterà visto che ogni pianeta prende il nome da colui che per primo ci approda e che nel gioco sono state programmate diverse creature organiche aliene pronte a stimolare la curiosità di qualsiasi esploratore dello spazio. Insomma, Neil Armstrong chi?

TRAMA DA SEGUIRE? NO, GRAZIE – Tendenzialmente gli Open World contengono sia una parte di trama (vedi The Witcher 3, GTA,…) che una parte di quest secondarie che spesso implica l’esplorazione. In No Man’s Sky invece, pare che non vi sarà alcuna trama da seguire. I creatori del gioco hanno dichiarato di voler lasciare che ognuno viva la propria storia, senza dover essere costretti a seguire quella di qualcun altro. Mossa audace che rischia però di rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se da un lato lascio il giocatore libero di esplorare l’universo, dall’altro devo essere in grado di porgli degli obbiettivi sufficientemente chiari, al fine da non fargli perdere l’interesse. Tuttavia l’indipendenza che la Hallo Games ha concesso ai suoi giocatori è quantomeno intrigante. D’altronde perchè vivere nei panni di un qualsiasi Star Fox, quando posso essere io il conquistatore di mondi?

CURA DEL DETTAGLIO BATTE GRAFICAnomansw “Carino eh, però la grafica è un pò troppo cartonata”. Ogni volta che sento questa frase mi viene da morire dentro. Certo perchè la grafica è tutto, no? Potrei mettere una foto di casa mia e certi gamer (o presunti tali) sarebbero capaci di dirmi che “è poco realistica”. Tuttavia se non ricordo male ci sono stati giochi come Pokèmon Blu e Rosso, Super Mario, Crash Bandicoot e via dicendo che hanno avuto un successo epocale pur avendo una grafica decisamente poco realistica. Altri tempi? Forse. E allora come mai minecraft ottiene tutt’oggi un’incredibile successo? Non lasciamoci catturare dagli stereotipi sul realismo dei videogame: a rendere un gioco “reale” non è la visuale, ma la giocabilità unità al senso di presenza. Sarebbe un pò come dire che un libro è noioso perchè il carattere non si presenta bene. In NMS la grafica è cartonata, ma nonostante ciò il gioco rivela un’incredibile cura del dettaglio, capace di sorprendere qualsiasi giocatore. Tale accuratezza, visibile chiaramente nei radar della navicella, ma riscontrabile anche nella fauna e della flora universale è finalizzata appunto ad aumentare la verosimiglianza dell’avventura galattica. E non mi riferisco semplicemente all’aspetto visivo, ma bensì anche alle abitudini comportamentali delle varie razze aliene. Incontrare predatori che cacciano bestie più piccole, o che periodicamente si recano attorno a specchi d’acqua per bere rende l’esplorazione, e dunque l’esperienza di gioco, molto più attendibile che una grafica “da film”. D’altronde il gioco bisogna giocarlo o guardarlo?

E questi sono solo alcuni degli elementi che trapelano dalle prime interviste e dai primi gameplay, ma che hanno già entusiasmato milioni di giocatori in tutto il mondo. Dunque se siete dei curiosi, amanti dell’esplorazione, questo può essere il gioco che fa per voi!

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