Il mondo “nerd” non è estraneo a riferimenti biblici, dalle scene di crocifissioni di Neon Genesis Evangelion al manga Saint Young Men che vede Gesù e Buddha coinquilini a Tokyo; ed i videogiochi non fanno eccezione: esistono numerosi giochi che hanno utilizzato in vario modo personaggi del mondo cristiano e non, con intenti (semi)educativi, di satira, o semplicemente per dare alla propria opera un tono anticonformista.
Alla prima categoria appartiene il browser game Run Jesus Run (clicca sul titolo per giocarci) – aka the 10 second Gospel ad opera degli sviluppatori italiani Molleindustria. In questo gioco interpretiamo Gesù, ed il nostro scopo è, letteralmente, attraversare correndo varie scene bibliche (con tanto di riferimento a libro e versetto) premendo la barra spaziatrice per “fare cose da Gesù”, cioè miracoli. Al termine di questa fedele riproduzione del Vangelo in dieci secondi, otterremo dodici apostoli se saremo riusciti a compiere tutti i miracoli, oppure un numero minore nel caso in cui avremo fallito qualche “missione”.
Se questo brevissimo gioco è l’emblema della neutralità, cioè non esprime in sé alcun giudizio, presa in giro o satira riguardo la religione (il che, conoscendo Molleindustria, ci sorprende non poco), all’area anticonformista appartengono invece Fist of Jesus ed Electronic SuperJoy. Fist of Jesus, sviluppato dalla Dear Fear e disponibile su Steam, propone una versione alternativa del Vangelo: tutte le persone che sono state resuscitate da Gesù tornano in vita come zombie, e starà a lui sconfiggerle a colpi di…pesci in faccia. In Electronic SuperJoy (di Michael Todd) ci muoveremo in un ambiente platform dai colori sgargianti, accompagnati dalla musica elettronica. Uno dei cattivi è nientepopodimeno che il Papa, il quale, urlandoci “peccatore!”, ci attaccherà da un disco volante.
Non mancano poi i picchiaduro che hanno come protagonisti dei e profeti. Ecco che ritorna Molleindustria con un altro browser game, Faith Fighter (clicca sul titolo per giocarci), disponibile in due versioni, quella classica e quella censurata, in cui il volto di Maometto è stato oscurato in seguito ad una segnalazione. Questo gioco, dal tipico setting retrò che ci ricorda classici come Soulcalibur o DragonBall Z, vede Dio, Gesù, Maometto, Buddha, Ganesh e Budai affrontarsi in un corpo a corpo a colpi di tuoni, Spirito Santo, topi e Pietre Nere. Sulla stessa linea trovate anche Fight of Gods – The Return of Jesus (dello studio indipendente Digital Crafter), che narra il ritorno di un Gesù piuttosto arrabbiato che combatte, tra gli altri, Odino, Zeus, Anubi ed Atena. Il gioco è disponibile su Steam in early access, ed ha prevedibilmente ricevuto v alutazioni estremamente positive, nonostante prima dell’apertura della pagina appaia un messaggio che avvisa l’utente del rischio di inappropriatezza dei contenuti.
Menzione d’onore va infine al famosissimo The Binding of Isaac. In questo caso, il povero piccolo protagonista è vittima di una madre iper-religiosa che, convinta di seguire gli ordini di Dio, prima priva il figlio “Isacco” di giochi, cibo e vestiti, poi, non ritenendolo comunque abbastanza puro, cerca di ucciderlo. Isaac è dunque costretto a fuggire nella cantina di casa, accerchiato da vermi ed escrementi ma aiutato da fratellini morti, finché alla fine la madre sarà uccisa da niente di meno che…*** SPOILER ALERT *** una Bibbia che le cade in testa. Forse un riferimento al fatto che non è la religione ad essere il “male del mondo”, ma sempre e comunque le persone.