Videogiochi e web, i mass media per le nuove star

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L’intrattenimento è sin dai tempi antichi un punto focale e un concetto sociale su cui l’uomo si è sempre ritagliato del tempo e che ha investito creandone delle professioni.

Gli attori teatrali, circensi o sino ai più moderni cantanti e celebrità cinematografiche e televisive han sempre avuto un peso più o meno preponderante, in base al periodo storico, sulla società e sui suoi regnanti, influenzando e cambiando modi e costumi.

L’arte comunicata per mezzo di persone ha sempre avuto gli impatti maggiori su coloro che assistono, con il sopraggiungere dei nuovi media, tra radio, cinema e tv queste figure han ottenuto sempre più seguito e notorietà.

Tra i nuovi media anche i videogiocatori sono divenuti nuove celebrità e star del web, molti tramite recensioni, gameplay o veri e propri divulgatori su determinati titoli e personaggi han potuto ritagliarsi spazi di notorietà prima sulla rete e poi anche su altri media.

Il concetto gameplayer è oramai nell’immaginario dei più giovani e sta pian piano prendendo forma anche tra le persone di fascia più grande d’età.

I videogiochi sono divenuti mezzi per farsi conoscere e fonte di guadagna per coloro che sono riusciti ad emergere maggiormente tramite questa tipologia di intrattenimento.

D’altronde non importa la natura del tema che si tratta, se essa intrattiene un gran numero di persone allora da passione o hobby può tramutarsi in lavoro.

I primi a riuscire nell’impresa di tramutare in professione il fatto di giocare sono ovviamente coloro che ha saputo sfruttare sin da subito le piattaforme su cui esibirsi, da Youtube a Twitch, copiandosi e sperimentando, esagerando e finendo molti per divenire caricature di loro stessi, tra slogan e imprecazioni, da spiegoni e voli pindarici, l’importante era dare qualcosa di nuovo ma che mantenesse un sapore vecchio per i gusti dei followers.

Ad oggi i videogiochi sono diventati strumenti di lucro alla portata di tutti, ma anche banchi di prova per poter emergere, saper infatti coinvolgere o creare un proprio gruppi di seguaci è divenuto assai difficile oramai, poiché tutti pensano di poter fare ciò che in pochi san realmente creare.

Come detto in precedenza, viviamo un’epoca strana, delle volte distorta a mio parere, in cui si ha la perenne illusione che ognuno possa realmente poter fare ciò che solo i grandi talentuosi fanno, per il solo motivo che gli strumenti a disposizione sono gli stessi.

A mio avviso il web e i videogiochi hanno alimentato e aiutato a creare nuovi modelli, giusti o sbagliati, di cui la società giovanile oramai ne è satura, sia in Italia che all’estero.

Molti vedono il web come il pascolo ever green che si potrà sempre sfruttare e che ciascuno può impadronirsi di ettari e acri senza fatica, accorgendosi solo in seguito che questa terra è già stata calpestata da troppi piedi e che solo quelli che han saputo e sanno mantenerlo curato sopravvivono.

 

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