A Way Out: la prospettiva di Vincent Moretti.

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Buonasera a tutti, oggi voglio terminare la recensione e l’analisi avviata dal mio collega Marco Muratore in merito ad A Way out.

E’ stato proprio lui inoltre a mettermi a conoscenza riguardo i primi filmati e rumors che erano apparsi in rete prima dell’uscita ufficiale del 23 marzo di questo anno. Sfortunatamente non abbiamo avuto modo di provarlo al lancio, ma in queste settimane abbiamo avuto modo di acquistarlo e provarlo con calma.

 

Essendo un’amante dei giochi in cooperativa locale o split screen, non vedevo l’ora di mettere le mani su di un gioco di questo tipo che mettesse in risalto la trama e un gameplay basato su forti meccaniche cooperative. Uno dei titoli dagli stessi ideatori di questo gioco: Brothers – A Tale of Two Sons uscito nel 2013 già mi aveva fatto incuriosire e riuscii a provarlo da un’amico senza però avere l’occasione di sperimentare e giocarlo fino in fondo.

Come per l’articolo del mio collega anche io vorrei aggiungere un disclaimer, in quanto questo articolo conterrà alcuni SPOILER e andrà a raccontare gran parte della trama. A voi quindi la scelta.

 

Evitando di ripetere ciò già detto dal mio collega, nella mia recensione voglio approfondire tutti i vari elementi che hanno caratterizzato l’avventura nel suo insieme elencando le mie opinioni.

 

Gameplay: A Way out è un videogioco di azione in terza persona con dei segmenti di esplorazione alternati da quick time events, sezioni di guida e verso la fine del gioco saranno anche presenti degli elementi di sparatutto sempre in terza persona. L’avventura di Leo e Vincent, i due protagonisti sarà sempre raccontata e mostrata a video dalla prospettiva di entrambi in giocatori, tramite uno splitscreen. Potremmo avere situazioni in cui uno dei giocatori sia “bloccato” al’interno di una cutscene mentre l’altro potrà continuare liberamente a passeggiare per la mappa spesso finendo anche a fare discutibili photobombs.

Sparsi durante l’avventura troveremo e  potremo sperimentare vari minigiochi con cui sfidare e divertirci con il nostro compagno. Tra questi ci saranno sfide a Forza 4, Braccio di ferro, Baseball e molti altri. Personalmente, mi hanno fatto piacere e sono riusciti a risucchiarci dall’avventura per alcuni minuti senza distruggere l’andamento della trama. 

Uno dei tanti minigiochi che ci permetteranno di svagarci durante lo svolgimento della trama.

Una nota dolente la vorrei lasciare in merito alle sezioni di sparatutto. Sarà purtroppo evidente la semplicità della IA e di come in generale tutta quella parte possa sembrare superflua e realizzata con leggerezza. Peccato perché il gioco sarà davvero godibile benissimo fino a quel momento senza bisogno di effettuare stravolgimenti di gameplay.

 

Trama: A way out esordisce con la carcerazione dell’ennesimo nuovo detenuto: Vincent Moretti. Grazie ad una disputa causata da uno scagnozzo di un misterioso boss, Vincent si ritrova a dover collaborare già dai primi momenti con Leo Caruso in carcere già da parecchio tempo a causa del tradimento da parte di questo fantomatico uomo con cui aveva condiviso una rapina. I due dopo alcuni momenti di tensione si ritrovano a doversi guardare le spalle a vicenda. Vincent confidandosi con Leo mette alla luce del suo passato in cui Harvey, lo stesso capo della malavita, dopo aver ucciso suo fratello per ripagare un torto subito sarebbe stato capace di girare il crimine sulle sue spalle e farlo incarcerare. I due si ritrovano così accomunati da un nemico esterno che doveva in qualche modo pagarla. Comincia così un susseguirsi di notti insonni volte a scoprire piano a piano tutti i punti deboli della struttura, in maniera da superarli di giorno senza destare il sospetto delle guardie. L’ultima fatidica notte vede Leo e Vincent scappare rocambolescamente da una delle torri e fuggire nel bosco che aggirava il carcere. Una volta fuori i due oramai inseparabili colleghi andranno a visitare le rispettive famiglie cercando di dare sempre meno nell’occhio in quanto la città pullula di volantini con la loro foto a caratteri cubitali. Recuperato tutto il materiale e interrogato uno scagnozzo di Harvey, i due intraprenderanno un volo verso il Messico. Comincia così un’altra avventura che vedrà questa volta i due ex galeotti cercare di far breccia nella villa del boss per ottenere la fatidica vendetta e recuperare la preziosa gemma oggetto della rapina di Harvey e Leo. Una volta completata la missione e ritornati in aereo, succederà l’inaspettato. Si scoprirà che Vincent altro non è che un’agente sotto copertura, inviato in carcere proprio per legarsi con Leo e riuscire ad arrivare appunto ad Harvey per recuperare il bottino della rapina. Leo riuscirà comunque a scappare prendendo Vincent come ostaggio e si passerà all’ultimo capitolo dell’avventura. Da quel momento in poi i due giocatori dovranno scontrarsi in un duello tra sparatorie, inseguimenti e tante mazzate. Gli unici due finali di gioco disponibili prevedono che solo uno dei due protagonisti rimanga in vita e l’altro sia invece ucciso dall’ormai ex partner durante la lotta. 

Leo, ritrovatosi improvvisamente con tutto il mondo contro non la prenderà bene.

 

Sonoro: A Way out comprende una colonna sonora di tutto rispetto composte da Gustaf Grefberg e Sam Hulick. Le varie canzoni calzano a pennello per tutta l’avventura e rispecchiano in pieno quello che accade in gioco, dalle esplorazioni ai momenti invece più frenetici, la musica sarà ben proporzionata all’adrenalina in corpo dei due fuggitivi.

 

Voglio chiudere il cerchio di questi due articoli trattando del personaggio da me impersonato durante il susseguirsi della storia.

Vincent Caruso è un poliziotto incaricato di incastrare Harvey, criminale coinvolto in numerose rapine e giri di riciclaggio di denaro. Durante un’operazione di polizia volta a catturare il boss con un finto acquisto della famosa gemma Orlov Nero la vita di Vincent sprofonda. Il fratello di Caruso anch’esso poliziotto stava quella sera interpretando la parte dell’acquirente della merce e viene però scoperto ed ucciso da Harvey con un colpo di pistola. In mezzo alla baraonda scatenatasi la polizia riesce solamente ad incastrare il complice della tentata svendita, ovvero Leo, tradito e colpito dal collega durante la sua fuga.Dopo il duro colpo subito, Vincent provato dalle tante emozioni e nonostante la riluttanza dei colleghi poliziotti decide di prendere le redini di un nuovo piano. Finge così una incarcerazione e si crea una vita fittizia in maniera da avvicinarsi a Leo in carcere ed ottenere maggiori informazioni su Harvey e l’ Orlov Nero. Leo inizialmente titubante nei confronti di un’estraneo non darà molta corda a Vincent.Ma con grande abilità il poliziotto in incognito riuscirà a guadagnarsi la fiducia di Leo e diventare complice del suo piano di fuga.

 

Vincent si dimostrerà spesso calmo e metodico nei modi di agire durante l’avventura e ciò si rispecchia nelle scelte da lui proposte su come agire in determinate situazioni. Se da una parte Leo proverà spesso ad agire di impulso Vincent forse grazie ad un addestramento accademico da poliziotto saprà mantenere il sangue freddo e scegliere la via più mite.

 

In conclusione sono convinto che A Way Out sia un gioco di tutto rispetto e realizzato con una cura particolare all’aspetto cinematografico. Nonstante le umili origini si rivela un’avventura molto godibile che porta due giocatori ad immedesimarsi in una storia ricca di trama e colpi di scena. A livello di gameplay e di grafica ci si poteva aspettare un pochino di più anche visto l’utilizzo di Unreal Engine 4, ma considerando anche l’ottima colonna sonora e a dei dialoghi ricchi e ben pensati, quello che risulta è un ottimo titolo.

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