Perchè tendiamo ad apprezzare il retrogaming?

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Perchè tendiamo ad apprezzare il retrogaming?

Con l’avanzare degli anni abbiamo chiaramente notato come i videogiochi abbiano subito un’evoluzione esponenziale, non solo graficamente ma anche sottoforma del gameplay.

Se pensiamo a giochi come Pac-Man e Pong di 40 anni fa, le differenze sono abissali e le opportunità date ai videogiocatori sono ora estremamente più numerose. Abbiamo giochi di tutti i tipi che possono appagare anche il più esigente dei videogiocatori, sia esso giovane o meno.
E’ anche vero però, che per la maggior parte di noi giocatori “anziani” i giochi retrò conservano una particolare scintilla che, dopo tanti anni ancora riesce a catturarci e a rispedirci in un viaggio nel passato. 

Perchè tendiamo ad apprezzare il retrogaming e i giochi del nostro passato?

L’IMMEDIATEZZA

Una delle motivazioni che vorrei introdurre è senza dubbio l’immediatezza di questi giochi. Sale giochi o soggiorno di casa, bastava solamente premere un bottone e dopo pochi secondi era tutto pronto. Quando arrivava la voglia di giocare occorreva solamente accendere la console o il computer senza pensare a connessioni internet o aggiornamenti. I giochi erano spesso immediati, senza troppi caricamenti o cutscenes e permettevano al giocatore di tuffarsi subito nell’azione.





LA NOSTALGIA

Il fattore nostalgia potrebbe essere scontato in questo articolo ma è in realtà un concetto importante che si cela dietro a questo nostro legame con i giochi retrò. E’ tendenza umana quella di volgere spesso gli occhi al passato ricordando i bei tempi passati. Anche quando sono i videogiochi ad evocare questi ricordi, il legame emotivo è sempre forte e ci permette di rivivere le emozioni positive che sono state suscitate ai tempi in cui, un semplice videogioco elettronico riuniva gruppi di amici in salotto. Il couch co-op nasceva con questi giochi e trasformava un semplice pomeriggio in una vera e propria avventura condivisa con amici, fratelli e sorelle. Farsi strada a pugni in due a Double Dragon è uno degli esempi che qualcuno di voi sicuramente potrà condividere.



IL SONORO

Ho introdotto questo articolo parlando di grafica e gameplay ma non bisogna dimenticarsi del sonoroMolti videogiochi del nuovo millennio sono stati accompagnati da colonne sonore create appositamente da vere e proprie orchestre professionali. Dietro a questi arrangiamenti ci sono lunghi studi che permettono a questi brani di accompagnare al meglio le avventure dei giocatori. Ai tempi in cui i videogiochi pesavano assai meno di una singola canzone, gli sviluppatori dovevano arrangiarsi con le tecnologie del momento. Con i giochi retrò è diventata popolare la tipologia di musica chiptune, che nonostante le limitazioni permette ai compositori di ottenere delle colonne sonore leggere in termini di peso, ma comunque variegate, di alta qualità e innovative per l’epoca. Queste tracce musicali erano semplici ma efficaci così tanto da essere ancora ben cementate nella nostra memoria, anche a distanza di decenni.

ORIGINALITA’ 


I giochi retrò avevano dei concept estremamente variegati. Salvare una principessa, combattere contro Dracula, impilare pezzetti di un puzzle, distruggere innumerevoli robot malvagi, guidare una pallina gialla attorno ad un labirinto e mille altri. Queste erano idee innovative perchè mai pensate e realizzate fino ad allora. Ogni sviluppatore cercava di incanalare la sua prossima storia in un nuovo videogioco come mai effettuato in precedenza. Ogni titolo prodotto voleva essere sempre più innovativo e divertente. Col passare del tempo molte case videoludiche hanno chiaramente terminato le idee e vediamo sempre più spesso aziende che sfornano titoli molto più simili a dei remake  o come nel caso degli Zombie Survival e Battle Royale, vere e proprie epoche storiche monopolizzate(nei media) quasi solamente da un unico genere. Senza nulla togliere a giochi recenti, è storicamente importante ricordare sempre le origini che ci hanno permesso di arrivare fino a questo punto. 

 

 

LA DIFFICOLTA’

La difficoltà nei videogiochi è sempre un tema molto acceso e discusso nelle varie community videoludiche. In questi tempi, non è semplice giudicare la difficoltà di un determinato titolo visti gli innumerevoli fattori in gioco. Il controller, la piattaforma, numero di aiuti, l’esperienza e skill del giocatore sono solo alcuni di questi. In giochi notoriamente difficili come gran parte dei titoli per il primo Atari e simili dove non era praticamente possibile vincere, l’obiettivo era quello di fare un punteggio sempre più alto.
C’erano poi i primi giochi per le console casalinghe dove non sempre esisteva la funzione di salvataggio. I giochi dovevano essere completati in una sola seduta o lasciando la console accesa la notte con conseguente poca empatia da parte dei genitori. Insomma, i giochi richiedevano tattica e esperienza che al tempo potevano essere acquisiti solamente spendendo ore e ore davanti al televisore o cabinato. Superare livelli o terminare giochi da soli o con amici diventava molto gratificante, visto l’impegno e la dedizione richiesti.

 

 

In questo articolo ho voluto omaggiare i giochi del passato, elencando delle qualità particolari che tendono a far riaffiorare piacevoli ricordi nei videogiocatori con alcuni anni sulle spalle. Non dobbiamo tuttavia dimenticarci che bisogna guardare sempre avanti ed essere grati a chi, i videogiochi li continua tuttora a sviluppare con amore e passione, permettendo a sempre più persone di poter scappare dalla frenesia giornaliera per rilassarsi un paio di ore, da soli o in compagnia.  

 

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