Al giorno d’oggi tutti possiedono un cellulare (in media 2 per famiglia) e per un genitore potrebbe essere più comodo concedere al figlio, se non uno nuovo di zecca, il proprio smartphone per potersi svagare.
Secondo un’indagine della CNN (emittente televisiva americana), in Germania il 51% dei bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni possiede già un cellulare. Vero è che fornire a un bambino così giovane un apparecchio così complesso e talvolta pericoloso, può essere ritenuto alquanto sconsiderato, ma teniamo sempre a mente lo scopo di questa tecnologia. Il cellulare nasce come strumento di comunicazione, e munire il proprio figlio di tale apparecchio avrebbe lo scopo di tenerlo sempre rintracciabile.
Ma al di là del fattore utilità: ci troviamo su un sito che tratta la tematica dei videogiochi. Riflettiamo un po’ su questo fronte.
Acquistando un cellulare per nostro figlio accade che questi, se troppo piccolo per capirne il corretto utilizzo, sia portato istintivamente a sfruttarlo come strumento di intrattenimento. Dal punto di vista psicologico questo fenomeno è naturale poiché porta il bambino a vedere il cellulare come uno dei suoi tanti giocattoli. Il problema di queste nuove tecnologie è che, in menti giovani, innescano un processo di relazione utente-dispositivo che molto spesso diviene difficile da controllare.
Mi sono concesso di partire dal tema cellulare e bambini per arrivare a discutere – con le dovute introduzioni – il seguente dibattito: console fissa contro dispositivi portatili. Quale preferire?
Sono veramente molti gli aspetti che è possibile confrontare tra le due parti. Ma per semplificare il discorso – e per evitare di dilungarci troppo – poniamo al centro del mirino le caratteristiche più evidenti e discusse. La differenza peculiare tra console fissa e console portatile è la proprietà di poterne usufruire con modalità, tempi e luoghi diversi.
Spazio educativo
La costruzione di uno spazio educativo costituisce uno degli aspetti che, in maniera celata, influisce sull’utilizzo della console. Nel caso di un dispositivo fisso, l’utente è limitato a un utilizzo statico legato al luogo fisico dove la console è disposta. Questo fattore è non solo la differenza sostanziale tra i due tipi di console, ma è anche fondamentale nella creazione di uno spazio ricreativo dedito allo svago. In tal modo si contribuisce all’allestimento di uno spazio educativo per i bambini più piccoli che assoceranno l’utilizzo della console al soggiorno di casa o alla stanza dei giochi.
Questo aspetto viene completamente stravolto dalle console portatili, che permettono di portare la propria console ovunque si vada. Non è raro, passeggiando per strada, imbattersi in gruppi di ragazzi che si intrattengono con la propria Nintendo Switch o col proprio cellulare. Il fenomeno può essere ricollegato a diversi fattori, come il cambio generazionale, che comportano un cambiamento nei metodi di svago e intrattenimento delle nuove generazioni.
L’espansione dell’ambiente educativo può dunque essere considerato un pro o un contro?
Accessibilità e contenuti
Per quanto riguarda il fattore reperibilità, è necessario collegare il discorso all’aspetto economico. Una console fissa rappresenta un impegno finanziario solitamente più importante rispetto a quello di una console portatile. Differenza solitamente trascurabile, poiché il prezzo dei videogiochi varia a seconda delle console, riducendo la differenza di spesa complessiva a un’altalena.
Il discorso cambia ancora una volta nel caso dello smartphone utilizzato come dispositivo ludico. Il cellulare, infatti, prevede un esclusivo investimento iniziale comprendente l’acquisto del dispositivo. Le app e i giochi scaricabili dal digital store sono, per la maggior parte, gratuiti e sottoposti a controlli qualitativi prima della pubblicazione.
Ma risulta davvero possibile paragonare un gioco per smartphone a uno per console?
La differenza computazionale costituisce una delle differenze più indicative tra console fisse e console portatili. Una console casalinga abbinata a un televisore in alta definizione riesce a riprodurre videogiochi che richiedono alte prestazioni, di conseguenza aumenta la qualità dei dettagli e il grado di immersione nel videogioco. Le console portatili sono solitamente meno potenti di ultima generazione, tuttavia, riescono a contenere componenti molto potenti in grado di riprodurre videogiochi molto complessi, regalando un’esperienza di gioco altrettanto impressionante.
Controllo
Arriviamo quindi a toccare il tema forse più dibattuto dell’intera disputa.
Quando si parla di “controllo” è più semplice limitare l’uso di una console fissa o di una portatile?
La faccenda si riduce niente di meno che a una questione di buonsenso. Negli adulti e negli adolescenti l’autocontrollo diventa una componente determinante per quanto riguarda l’attività videoludica. Trascorrere troppo tempo davanti a una console, che sia fissa o portatile, non è certo il modo corretto di approcciarsi al dispositivo. È necessario quindi, prima di poter imporre al proprio figlio una regolamentazione per l’utilizzo della console, essere i primi a sapersi controllare.
Fatta questa premessa, è chiaro che il tipo di controllo applicabile alle due tipologie di console è di diverso grado.
Nel caso di una console fissa, essendo questa legata a uno spazio delimitato (spazio ludico), diventa più semplice controllare l’uso che ne fa il proprio figlio, riuscendo a gestire le ore di gioco e i contenuti sfruttati.
Il dispositivo portatile, d’altro canto, rappresenta l’esatto opposto. La possibilità di portare con sé la console, ovunque si vada, costituisce un pro ma allo stesso tempo un contro, limitando la possibilità di supervisione.
Naturalmente il confronto è da interpretare con il giusto punto di vista, poiché i vari aspetti possono essere per alcuni visti come dei pro e per altri come dei contro.
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Nel frattempo se sei interessato all’argomento, puoi leggere questi due articoli: Console vs PC: La Prospettiva di un Computer Player e Console vs PC: La Prospettiva di un Console Player, che trattano il confronto tra console e PC!