I rossi o i blu? Orgrimmar o Roccavento? La potente Orda o la valorosa Alleanza? Da quale parte ci schieriamo nell’eterna lotta per la sopravvivenza e il dominio di Azeroth?
Ogni giocatore di World of Warcraft si è trovato davanti alla scelta della fazione appena dopo la schermata iniziale. Alcuni erano preparati e conoscevano tutta la lore del mondo di gioco e sono andati spediti verso la loro scelta, altri magari avranno scelto per i modelli delle razze al loro interno o per chissà quali altri motivi.
Il legame con l’avatar
Ma bando alle ciance ed iniziamo a giocare, entriamo nel mondo di Azeroth. Man mano che passano le ore all’interno di questo mondo si diventa più forti, si esplorano nuove zone ma si crea anche un legame con il proprio personaggio. Cominciamo a proiettare in esso le nostre parti, magari le migliori o quelle che non riusciamo ad esprimere nel mondo reale, e lo sentiamo parte di noi.
L’importanza della fazione
Ma cosa ne è della fazione? È servita solo per una divisione in gruppi funzionale alla storia oppure si crea un legame ed un’appartenenza anche con essa? L’opzione più probabile sembra essere la seconda e si può vedere facilmente facendo un giro nel mondo di gioco e osservando gli altri giocatori ma anche leggendo nei forum o nei gruppi e nelle pagine dedicate sui social dove si può vedere spesso l’esaltazione degli ideali dell’Orda o dell’Alleanza ma anche accese discussioni e prese in giro contro la fazione opposta. Ma tutto questo è confermato anche da diverse ricerche. Sembrerebbe infatti che i giocatori si identifichino significativamente con il proprio avatar ma che questa identificazione si estenda anche a categorie più ampie e, su tutte, la fazione.
L’identità sociale
Ma come mai i giocatori sono portati a identificarsi e difendere la propria fazione ed a denigrare quella avversaria nonostante sia solo un gruppo virtuale? Questo avviene praticamente per lo stesso motivo per cui avviene nel mondo reale e per questo ci viene in aiuto la Teoria dell’Identità Sociale. Questa teoria, sviluppata inizialmente dagli psicologi Tajfel e Turner a partire dagli anni ‘70, spiega come i gruppi siano la base della nostra identità sociale e che questa si formi grazie a tre processi. In pratica, tutti noi siamo portati a suddividere il mondo in categorie ed a vedere enormi somiglianze nei membri dello stesso gruppo ed enormi differenze tra i gruppi.
Rimanendo in WoW potremmo dire, ad esempio, che tutti quelli dell’Alleanza sono uguali e non sono per niente paragonabili a quelli dell’Orda (Categorizzazione).
Allo stesso tempo noi non riusciamo a rimanere fuori da questo gioco di appartenenze quindi ci identificheremo con alcune di queste categorie o gruppi (Identificazione) e, partendo da queste appartenenze, saremo portati a continui confronti tra il nostro gruppo e l’altro (Confronto Sociale) e, come si potrà intuire, tutti vogliamo che i nostri gruppi siano considerati da noi stessi e dagli altri come i migliori o, almeno, come non inferiori…ne va della nostra identità sociale, ne va della nostra autostima!
Inoltre, probabilmente, il fatto che mondi virtuali come quello di WoW non possano offrire una gamma di appartenenze vasta come la vita reale potrebbe portare ancor di più a provare il bisogno di sentire la propria fazione come migliore dell’altra.
Quindi, in conclusione, sia che si faccia parte dell’Orda o dell’Alleanza, ogni giocatore sarà portato a difendere i propri colori e ad attribuirle i migliori pregi e/o all’altra i peggiori difetti.
In altre parole, “Per l’Orda!” “Per l’Alleanza!”, ma anche per noi stessi.
Un commento
Orda o Alleanza? L’importanza di appartenere a un gruppo
anche perchè se non appartieni ad un gruppo non puoi giocà 😀