La next-gen si avvicina e, dopo aver proposto due macchine sostanzialmente uguali con PS4 e Xbox One, sembra che Sony e Microsoft siano intenzionate a darsi battaglia (di mercato) proponendo due console dalla progettazione e dalle idee differenti.
In questo senso, anche le strategie di comunicazione delle due major sono state molto diverse, con il colosso giapponese “impegnato” in un lungo silenzio e la casa di Redmond decisa a svelare le sue carte una alla volta con una comunicazione lenta ma costante. Ora che, durante la conferenza Playstation dell’11 giugno scorso, abbiamo visto il design di PS5 e assistito alla presentazione di alcune esclusive, possiamo lanciarci in un’analisi delle due visioni per la prossima generazione con la consapevolezza che molto ancora deve essere specificato prima del lancio, di entrambe le console, previsto per la fine del 2020.
Il form factor
Una delle prime caratteristiche presentate da Microsoft per la sua console è stato il design. Mostrata con grande sorpresa da parte di tutti, compresi gli addetti ai lavori, ai The Game Awards 2019, Xbox Series X si presenta come una scatola (giustamente), di colore totalmente nero e dalle dimensioni, relativamente contenute. La forma la fa assomigliare a un case pc ma più pulito e aggraziato, perfetto per essere posizionato affianco alla tv o su un mobile dedicato. Il punto di forza sembra essere la presa d’aria posta in alto che dovrebbe permettere un’ottima aerazione delle componenti interne e un rumore molto ridotto.
Sebbene più prevedibile, la presentazione del form factor di PS5 è stata comunque una piacevole sorpresa posta alla fine di una conferenza di soli giochi. La nuova console Sony si sviluppa in verticale con un’altezza di quasi 40 cm (la più alta della storia) ma compensata da una larghezza ridotta. La scelta delle linee curve, del led blu e del doppio colore, bianco e nero che ricalca quello del dual sense, la proietta certamente in una dimensione più futuristica rispetto alla controparte Microsoft. PS5 è stata presentata in due versioni: una con il lettore Blu-Ray Ultra HD e l’altra solo digital che risulta essere anche la versione più simmetrica fra le due, come se il lettore Blu-Ray fosse stato aggiunto successivamente non riuscendo a trovare altra collocazione. Le prese d’aria corrono lungo i due lati del pezzo centrale sviluppando un sistema di areazione più grande e verticale di quello del predecessore, in linea con la scelta fatta da Microsoft per la sua Xbox Series X.
Le specifiche tecniche
Anche in questo caso la prima a rilasciare informazione è stata Microsoft, intorno alla metà di marzo 2020. Ecco le caratteristiche:
- CPU: 8 core Zen 2, 3,8 GHz (3,6 GHz con SMT)
- GPU: 12 TFLOPS, 52 CU a 1825 MHz, architettura RDNA 2 personalizzata
- Dimensione del die: 360,45 mm2
- Processo produttivo: 7nm enhanced di TSMC
- Memoria: 16 GB GDDR6
- Larghezza di banda della memoria: 10 GB a 560GB/s, 6 GB a 336 GB/s
- Throughput I/O: 2,4 GB/s (raw), 4,8 GB/s (compresso)
- Spazio d’archiviazione interno: SSD NVMe personalizzato da 1 TB
- Spazio d’archiviazione espandibile: schede d’espansione da 1 TB
- Spazio d’archiviazione esterno: supporto ad HDD USB 3,2
- Lettore ottico: Blu-Ray 4K UHD
Sony invece ha preferito realizzare un video su YouTube, durante il lockdown, del solo Mark Cerny, il capo progettista di PlayStation 5, che ha illustrato nel dettaglio la maggior parte delle specifiche tecniche. Eccole di seguito:
- CPU: 8x Zen 2 Cores at 3.5GHz
- GPU: 10.28 TFLOPs, 36 CUs at 2.23GHz (frequenza variabile)
- Architettura GPU: RDNA 2 personalizzata
- Memoria: 16GB GDDR6/256-bit
- Larghezza di banda della memoria: 448GB/s
- Spazio d’archiviazione interno: Custom 825GB SSD
- Throughput I/O: 5.5GB/s (Raw), Typical 8-9GB/s (Compresso)
- Spazio d’archiviazione espandibile: NVMe SSD Slot
- Spazio d’archiviazione esterno: USB HDD Support
- Lettore ottico: 4K UHD Blu-ray Drive
Come mostrato, le caratteristiche delle due console, nonostante un’architettura complessiva sviluppata da AMD in comune, differiscono per quanto riguarda potenza della GPU e velocità dell’SSD. Microsoft sembra aver puntato sulla forza bruta realizzando, come da disclaimer, la console più potente della storia; Sony, invece, per bocca di Mark Cerny, afferma di essere andata incontro alle esigenze degli sviluppatori creando una console che sia veloce, facile da usare e ottimizzata al massimo per evitare “bottle neck” fastidiosi. Per la prima volta dopo anni ci troviamo di fronte alla proposta di due filosofie differenti, due visioni di futuro legate una alla potenza e l’altra all’ottimizzazione. I risultati saranno visibili solo potendo provare le console, ma è eccitante pensare che, se sfruttate a dovere, le due macchine potranno spingere le proprie esclusive first party anche in direzioni diverse e non per questo una meno brillante dell’altra.
I giochi e i servizi
Se è vero che Sony può uscire vittoriosa nella “lotta” della current gen, forte di un parco titoli first party da prima della classe, è altrettanto vero che Microsoft non è rimasta con le mani in mano e ha investito nell’acquisizione di team di sviluppo anche molto noti e apprezzati e nella creazioni di software house ex novo composte da ex membri di studi riconosciuti. Pensare al futuro ci proietta in una dimensione rosea fatta di giochi AAA dall’alto potenziale da entrambe le parti. Molti non considerano le esclusive una discriminante assoluta per le vendite, io ritengo al contrario che, sebbene si abbracci anche una certa visione del gaming quando si sceglie una console e certamente il prezzo influisca, alla fine sono i videogiochi a spostare il mercato in una direzione o nell’altra.
Non è un caso che Microsoft abbia voluto subito mostrare Halo: Infinite ed Hellblade II, seguito dell’acclamato Senua’s Sacrifice di Ninja Theory, team fresco d’acquisizione. Sony dal canto suo ci ha mostrato le potenzialità del suo SSD con il nuovo Ratchet & Clank: Rift Apart oltre a confermare lo sviluppo di Horizon II Forbidden West, con un filmato sicuramente d’impatto e di Marvel’s Spiderman: Miles Morales in uscita probabilmente al lancio della nuova console. È importante notare come, durante la conferenza Sony, molti dei giochi annunciati fossero in esclusiva temporale per PS5 segno evidente che avere un parco titoli esclusivo di tutto rispetto contribuisce a spostare l’ago della bilancia a proprio favore. Va rimarcato, però, che Microsoft ha già espresso la volontà di proporre al pubblico un focus sulle proprie esclusive nel mese di luglio, mentre Sony, da questo punto di vista, un primo colpo lo ha già sparato.
Da conoscitori del mercato sappiamo bene che, con tutta probabilità, anche God of War 2, Days Gone 2, The Last of us 3 o un nuovo Uncharted sono già in sviluppo, come anche nuove IP dagli studi interni Sony e lo stesso vale per Microsoft e le sue esclusive come Forza Motorsport e la saga di Gears.
Sul fronte servizi Microsoft è sicuramente in vantaggio grazie al suo GamePass, l’abbonamento che permette di giocare una selezione vastissima di titoli sulle console casalinghe e una più ridotta su PC, a un prezzo molto contenuto. Sony ha invece iniziato a ingranare da poco con PlayStation Now che tuttavia, per i titoli PS3, richiede di giocare in streaming con tutte le difficoltà di alcuni paesi europei (fra cui il nostro) e altri nel mondo. Non sappiamo se in futuro questo servizio verrà unificato con PlayStation Plus, che dà la possibilità di giocare online, scaricare due titoli gratuiti al mese e altri vantaggi. Per adesso, risulta complesso per l’utente districarsi fra due servizi non del tutto complementari e pagare due abbonamenti separati con il Plus necessario per giocare online.
Conclusione: il prezzo del futuro
Su una cosa possiamo essere fondamentalmente sicuri: Microsoft e Sony faranno di tutto per essere ultimi nel rivelare il prezzo della propria console. In questo specifico periodo storico con la non ancora terminata crisi mondiale dovuta al Covid-19 e la possibile reticenza economica da essa prodotta, vendere la propria macchina a un prezzo troppo alto potrebbe non portare i vantaggi sperati, almeno inizialmente.
Tuttavia, le specifiche tecniche delle due console non fanno sperare per un costo al ribasso, pur tenendo in considerazione la riduzione del prezzo di produzione dovuto all’elevato numero di componenti che si richiede al fornitore. È vero che, come successo già in passato, uno dei due produttori (o entrambi) potrebbe decidere di vendere in perdita sperando nel rientro economico a lungo termine ma proprio qui sta il nocciolo del problema e il motivo per cui ciascuno attende la mossa dell’altro. Fin dove si può abbassare il prezzo vendendo in perdita? Il rischio maggiore è quello di annunciare un prezzo già competitivo per primo (addirittura già in perdita) per poi vedere l’altro piazzare la sua console ancora più in basso. Da quello che si evince dalle impressioni del pubblico, il prezzo più alto accettabile dovrebbe ruotare intorno alle 500-600 € per i quali non siamo sicuri che non sarebbe una vendita in perdita. La partita si giocherà proprio su questo tavolo con le conferenze di agosto come appuntamento per scoprire i prezzi di PS5 e Xbox Series X.
In conclusione, mai come questa volta ci troviamo di fronte ad uno “scontro” videoludico interessante e stimolante, con le due major pronte a seguire fino in fondo la propria strada forti di first party ormai noti e apprezzati dal pubblico (Sony) e servizi e investimenti che stanno attraendo sempre più giocatori (Microsoft). Quello che si prospetta è dunque un futuro roseo per tutti noi videogiocatori, che si scelga PS5, Xbox Series X o, addirittura, entrambe.