Non contenta della precedente esperienza con la psicologia dinamica, di cui non sono completamente soddisfatta, ci riprovo questo mese, tornando a parlare del padre della psicanalisi in una veste tutta nuova. Ebbene sì, dopo essere diventato un’icona nel mondo artistico e multimediale, Freud diventa anche il protagonista di un videogioco!
Un videogioco indie per la precisione, ideato, creato e prodotto dalla giovane Fortuna Imperatore aka Axel Fox, che ha intrapreso un percorso da autodidatta nel mondo del gaming, facendo la sua entrata sul mercato col progetto di Freud’s Bones ossia le ossa di Freud.
Ho chiesto a Fortuna il significato di queste “ossa” e la sua risposta è stata intensa: “Volevo far passare il concetto di essere nei panni di qualcuno, ma non era abbastanza. Ciò che volevo trasmettere era l’idea di sentire cuciti addosso a sé stessi i dubbi, l’odio verso la società e le ossessioni di Freud stesso. Entrare nelle sue ossa, come se fossimo umidità”.
La passione per Freud e l’animo umano nasce dai suoi studi che l’hanno condotta a diventare Dottoressa in Psicologia, e successivamente ad intraprendere un Master in Filosofia. Come sviluppatrice indipendente oltre che a curare tutti gli aspetti dell’opera, ha finanziato da sola tutto il progetto, assumendo un aiuto programmatore e una musicista grazie ai suoi risparmi derivanti dal suo lavoro in un’impresa di pulizie.
La campagna su Kickstarter
Tutti i sacrifici e la dedizione hanno portato al nascere di quest’opera in stile punta-e-clicca, con qualche dinamica tipica dei gestionali e dei gdr.
Dal 6 luglio è ufficialmente possibile sostenere il progetto tramite il portale Kickstarter: in soli due giorni è stato raggiunto l’obiettivo iniziale di 5000 euro, ma le donazioni sembrano destinate a salire. Complice anche una serie di pacchetti e premi per tutti i gusti, i followers si sono subito interessati a questo progetto che sembra promettere, per ogni obiettivo raggiunto, l’aggiunta di personaggi o meccaniche di gioco inedite nella demo.
Tra questi figurano il chow-chow di Freud, la possibilità di avere come paziente il grande Salvador Dalì e, superato il prossimo obiettivo dei 10.000 euro, si avrà anche la possibilità di far uscire in carrozza lo zio Freud.
Grazie alla campagna Kickstarter, ho avuto l’immenso piacere di giocare alla demo di Freud’s Bones e di parlare con Fortuna stessa e l’atmosfera che è in grado di donare questo gioco è onirica, ispirata, sognante e, allo stesso tempo, reale, familiare, quotidiana.
Il famoso lettino di Freud e non solo…
La demo si apre nell’ufficio di Freud: ci sono l’iconico lettino, i sigari, i libri di Nietzsche e Shakespeare, così come idoli e statuette simboliche provenienti da varie parti del mondo. Egli è solo e rimugina sui propri problemi, mentre fa una sorta di bilancio della propria vita ed è qui che interveniamo noi. Il nostro ruolo sarà quello di una sorta di voce interiore, che può essere sia demone che guida nei confronti del padre della psicanalisi, che non accetterà di buon grado questa invasione del campo che solitamente spetta a lui esplorare, ossia la mente.
Dopo una serie di discussioni, riusciremo ad instaurare una sorta di alleanza terapeutica: lo osserveremo durante la sua vita quotidiana tra pazienti, famiglia e colleghi. Nel fare questo potremo leggere la sua posta, investire il denaro guadagnato e osservare le cartelle cliniche dei pazienti, dove prenderemo appunti utili a formulare una diagnosi. Non temete però, non sarà necessario essere uno psicoterapeuta formato per procedere nel gioco: sarà possibile consultare le teorie freudiane e verremo guidati verso un’analisi attenta dei dialoghi che avremo coi pazienti.
Attenzione (per nulla) fluttuante
Quindi saremo passivi durante i colloqui? Assolutamente no.
Ogni volta che saremo di fronte ad un paziente, ci troveremo davanti ad una schermata piuttosto insolita da cui potremo osservare l’andamento del colloquio: nella parte in alto, potremo osservare il terapeuta ed il paziente, così come il loro umore, il loro dialogo e la loro espressione.
Al centro, la schermata sarà dominata dalla rappresentazione stessa della psiche del paziente: un’anima disperata, solitaria sul proprio pianeta (come Fortuna stessa ha dichiarato, l’ispirazione per questa immagine è arrivata dal Piccolo Principe).
In basso, disporremo di tutti gli oggetti presenti sulla scrivania di Sigmund. Tra questi potremo osservare i suoi occhiali, un orologio che scandisce il tempo ed una statuetta egiziana che simboleggia l’esperienza che stiamo accumulando.
La barra sulla sinistra rappresenta il legame terapeutico che si sta creando tra Freud e paziente, ossia quanto si sta collaborando per indagare assieme la psiche in analisi. Se la barra scende sul rosso, il paziente potrebbe andarsene e non tornare mai più (dando dispiacere all’ego di Freud). Per farlo restare, dovremo essere capaci di gestire la comunicazione: potremo scegliere il tono, la velocità e il contenuto della comunicazione, grazie alle icone presenti alla sinistra del pianeta/psiche del paziente.
Naturalmente, ogni paziente, ogni argomento, ogni narrazione che ci ritroveremo di fronte avrà bisogno di uno specifico approccio e questo è il bello del gioco.
La diagnosi dell'”esperta”
Come ho detto a Fortuna: “erano anni che aspettavo un prodotto del genere!”.
Non solo perché è la controprova di quanto passione e talento possano innalzare il proprio spirito, quanto un sogno ed un’ispirazione possano guidare verso mete incredibili. Ma anche perché è, ad oggi e di fatto, l’unica opera non scritta da Freud, dove si può respirare, osservare, sentire davvero la sua anima.
Tanti ci hanno provato, anche recentemente, ma da nessuna parte se non in questo gioco ho avuto la percezione di avere davvero a che fare con lui: con la sua ricerca del successo, di rivalsa, la sua fame di verità che lo costringeva a mettere in discussione la società, le relazioni e soprattutto sé stesso. Un non-dottore, ebreo, pieno di vizi e paranoie a cui il successo e l’approvazione internazionale non sembrava bastare mai, in una lotta eterna per l’amore incondizionato che da una parte temeva e da una parte agognava disperatamente.
Sarà questo lato più umano, così presente nell’opera Freud’s Bones ad avere il potere di incollarci a sé. Ma è ovvio che, come fosse una parafilia verso la psicanalisi, si rimane stregati dalla possibilità di guidare Freud, di gestire i suoi pazienti e vivere la sua vita, di vederla andare oltre i libri su cui lo abbiamo studiato. Insomma, cogliamo al volo l’opportunità di farcelo entrare un po’ “nelle ossa”, così come lui stesso è entrato a far parte di noi e del nostro bagaglio culturale.
L’interpretazione del sogno
A questo punto, è doveroso ringraziare Fortuna per la sua creatività, la sua tenacia e la sua disponibilità che hanno incantato tutta la redazione di Horizon Psytech & Games. Non ci resta che aspettare il prodotto ultimato, atteso con impazienza e tanta voglia di esplorare verso Marzo 2021. Auguriamo quindi ad Axel Fox di proseguire col suo ottimo lavoro !
Se questo spiraglio su ciò che è il progetto Freud’s Bones non vi avesse ancora convinto; potete trovare l’intervista a Fortuna ed il gameplay della demo su Facebook e Youtube.
Ricordiamo che per donare su Kickstarter avete ancora tempo fino a fine luglio! Sostenete questi progetti secondo la vostra possibilità, anche solo condividendo l’informazione, per far sì che progetti così migliorino il panorama videoludico. Stay tuned!!