L’intreccio tra Videogiochi e Letteratura

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Che siano composti da cellulosa o siano dentro un dispositivo digitale, i libri non sono così lontani dal mondo videoludico: la lettura e il gaming sono in grado di trasformare la realtà.
Quando apriamo un libro o giochiamo ad un videogioco, davanti ai nostri occhi si staglia un nuovo mondo, un orizzonte di immagini e suoni, dove vi sono luoghi mai esplorati, città mai visitate e persone mai incontrate. Da quel momento le nostre emozioni si intrecciano con ciò che percepiamo come realistico e veniamo trascinati dentro un’esperienza irrepetibile. Sembra qualcosa di surreale, eppure ciò che è davvero “surreale” è la nostra straordinaria capacità  umana di stupirci ancora con un libro o un videogame e proviamo sentimenti di stupore, gioia, tristezza e timore.

Dentro le quinte di un videogioco tra letteratura e videogame

Un tempo sembrava utopia unire il cartaceo e il digitale, ma oggi è possibile nel mondo dei videogame. Tutto grazie al duro lavoro dei team delle case di produzione videoludiche. Quando si decide di creare un nuovo gioco, prima di tutto si cerca di studiare una nuova storia e a sua ambientazione : fantasy, futuristica, storica con eventi inventati o reali, crossover con altri videogiochi ecc… La scelta di creare un nuovo videogioco è spesso un lavoro decennale, è una ricerca meticolosa ed attenta. Le software house per migliorare la qualità lavorativa scelgono di collaborare con un gruppo di esperti come sceneggiatori, fumettisti, storici o scrittori.

I motivi che spingono a scegliere uno scrittore o un letterato per collaborare alla creazione di un videogame, possono essere:

  • Creatività e alta qualità del materiale ludico: un team multidisciplinare crea un clima aziendale più spontaneo, meno rigido e paradossalmente più equilibrato;
  • Produzione libera: un team affiatato migliora la produzione ideativa, invoglia a pensare a nuove proposte. Si migliora la considerazione professionale individuale che in gruppo. Infatti si ottengono risultati adeguati o superiori alle aspettative;
  • Esplorazione del “diverso” : un gruppo di lavoro che  presenta culture e religioni differenti possono stimolare a trovare nuovi indizi o idee per lo sviluppo di un videogioco. La versatilità di un team multiculturale mette spesso in accordo le opinioni delle community di tutti i paesi (quali ad esempio Assassin’s Creed)

Se abbiamo letto bene, è fondamentale per una casa di produzione videoludica possedere delle linea guida per creare un videogioco. Ed è proprio qui che ci imbattiamo nei libri. Le pagine in bianco e nero si tramutano in un vortice di idee, racchiudono una fonte d’ispirazione per i professionisti, donando ai giocatori una parte del loro lavoro e dell’essenza dei libri da cui prendono spunto.

Da qui, faremo insieme una brevissima e sintetica rassegna dei videogiochi più famosi che sono nati dalle pagine di un romanzo, di una saga o addirittura da un fumetto.

The Witcher

 

Vincitore di plurimi premi, la serie di The Witcher” è tra i videogames più conosciuti e famosi. Il mondo antico e intriso di magia, fa vivere le avventure di Geralt de Riva, superstite Witcher (italianizzato “Strigo”) alla caccia di mostri, creature soprannaturali e…Donne. Il viaggio dentro le terre di Nilfgaard nasce dalla penna di Andrzej Sapkowski, scrittore polacco che nel 1990 iniziò a scrivere la “Saga di Geralt di Rivia (in originale Saga o Wiedźminie).
Dopo aver scritto tre brevi racconti sulle creature antiche e delle guerre presenti nella terra dello Strigo, Sapkowski ha dato forma e spirito al protagonista Geralt. Un uomo segnato da un passato sofferto, ma ligio al dovere…quasi sempre. Sapkowski ha scritto tra il 1990 al 2016 circa otto romanzi (escludendo i racconti fuori campo). Dal 2007 la software house polacca “CD Projekt RED” ha deciso di ispirarsi all’avventure del Witcher, dando vita al videogioco. L’ultimo titolo della saga “The Witcher 3: Wild Hunt” (2015) è ancora in classifica tra i videogiochi più acquistati e giocati. Nondimeno il successo ha raggiunto anche il grande schermo con la produzione di una serie Tv su Netflix, attualmente in produzione per la seconda stagione sotto l’adattamento proposto da Sapkowski. Tuttavia occorre precisare che lo stesso autore e creatore di “The Witcher”, elogia il lavoro videoludico svolto, ma precisa che il videogioco non segue la linea narrativa dei romanzi. Dopo l’uscita de “La signora del lago”, è stato deciso per una divergenza narrativa tra il Geralt del videogame e quello del romanzo di Sapkowski.

Parasite Eve

Parasite Eve Had More In Common With Final Fantasy Than Horror Games

 

Va menzionato senza indugi una delle opere che ha determinato le prime collaborazioni multidisciplinari nel regno dei videogiochi. Quando la “SQUARE ENIX” era solo la “Squaresoft”, sviluppò “Parasite Eve” (1998). Il videogioco si è ispirato al libro del giovane Hideki Sena che racconta le conseguenze catastrofiche sulla modificazione genetica umana. Qui non c’è un solo protagonista, ma un sistema a catena che lega tutti personaggi attorno al fato di voler dominare la morte e la vita stessa. Questa linea di narrazione è presente anche nel videogioco, dove l’ambientazione  si sposta verso il mondo occidentale, precisamente a New York. La protagonista Aya, è inconsapevole della natura della sua esistenza, diventa un’arma biologica che provoca autocombustione agli altri esseri viventi e può modificare la propria struttura anatomica. Sia il libro che il videogioco lanciano un messaggio: far meditare a chi legge o chi gioca, se è giusto o sbagliato utilizzare la ricerca scientifica per ribellarsi alla natura. Però il videogioco ha dei toni incalzanti tra uccisioni e combattimenti che spesso sono lontani dalla penna di Sena. Questo stile di gioco è giustificato dalla ricerca di vendita dei primi videogiochi per Playstation. Infatti vi sono state parecchie critiche sulla scelta del design ludico, simile ad un altro videogioco  molto conosciuto:“Resident Evil”.

Il libro “Parasite Eve” rappresenta l’esempio di come una buona idea di collaborazione tra il mondo ludico, cinematografico e dei comics. Attualmente Parasite Eve è uno dei titoli più conosciuto tra gli amanti del gaming. E’ un gioco che segna un passo importante nella storia della piccola casa di Squaresoft, che da lì a poco, avrebbe costruito l’epica saga di “Final Fantasy.

Bloodborne…e non solo!

Bloodborne: il Sogno del Cacciatore nel dettaglio

Creature oscure assetate di sangue, lotta per la sopravvivenza, magia, location tetre e lugubre circondate da una fitta nebbia…Insomma tutti gli elementi per un videogioco horror perfetto! Invece vi sorprenderà sapere che negli anni ‘30 un uomo scrisse un’immensa raccolta di romanzi e brevi racconti, che ancora oggi ispirano moltissimi titoli nel mondo videogames horror e survival.
Howard P. Lovecraft era decisamente uno scrittore bizzarro ed insolito per la sua epoca storica, amava le fiabe dei fratelli Grimm, leggende sui fantasmi e non nascondeva la sua passione per il genere horror e soft dark. Infatti, Lovecraft scrisse un ‘infinta raccolta di romanzi e racconti brevi legati a temi che parlano di macabro, della decadenza umana e del disincanto della realtà. Quando nel 2015 Hidetaka Miyazaki presentò “Bloodborne” si vedono alcuni elementi tratti dall’opera dello scrittore angloamericano. Il videogioco è unico nel suo genere, esplora terre ignote, le paure inconsce, la sete di vendetta e la morte dell’anima che porta verso l’abisso infinito della disperazione. Il videogioco presenta un mondo antico distrutto da creature terrificanti; ma un gruppo di prescelti , i “cacciatori”, vivono nell’ombra per eliminare il nemico e liberare la razza umana. La fase di uccisione avviene al momento dell’ingresso del giocatore nel “sogno del cacciatore” un mondo parallelo a quello reale che amplia i sensi per garantire la visione ed uccisione dei nemici.
La realtà onirica oscura è uno dei temi più usato da Lovecraft in “Alle montagne della follia” così come alcune delle creature presenti come Boss di fine percorso come Amygdala, o ancora gli Antichi, creature ultraterrene descritte dallo scrittore come essenza dell’ignoto che portano alla morte emotiva umana. Bloodborne è un mix delle più grandi romanzi horror e fantasy e raccoglie moltissimi riferimenti letterali, come Dracula, Dottor Jeckyll e Mr Hyde e altri ancora. L’ambientazione così come i costumi sono un chiaro riferimento ai tempi vittoriani, un’epoca spesso dibattuta tra la formalità e il fascino per il profano, tra sette, idoli pagani e stravaganze macabre. Bloodborne affascina e vince l’animo del giocatore, mietendo nemici e scoprendo universi paralleli alla mente ludica, imperdibile in tutti i sensi per chi ama il genere horror.

H.P. Lovecraft ha dato larga ispirazione anche ad altri videogames tra cui “Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth” nato dal suo ciclo di romanzi (Il richiamo di Cthulhu, Alle montagne della follia, La Maschera di Innsmouth, Dagon, ecc…), “Eternal Darkness”, “Sherlock Holmes: il risveglio della divinità”, “Dungeon & Dragon“…

Il mondo videoludico e cinematografico deve molto ai suoi libri e scritti, tanto che oggi è uno dei più importati scrittori del genere Dark e Horror.

Infine di devono citare alcuni videogiochi, che sono famosi soprattutto grazie ai libri a cui sono ispirati

  • Tra critiche e lodi troviamo “Dante’s Inferno”(2010), ispirata all’opera del I libro della Divina Commedia di Dante. Il videogioco è stato prodotto dall’Elettronics Arts e aveva l’obiettivo di riadattare l’opera di Dante con una chiave fantasy, che potesse accattivare il giocatore alla scoperta del fascino dell’opera del poeta. Attraverso i vizi capitali e gironi infernali, il giocatore legge e forse interpreta in maniera inaspettata anche i brevi passi e le citazioni dell’opera di Dante.
  • L’opera infinita di Tolkien de “Il signore degli Anelli” raccoglie a sé moltissimi titoli videoludici e cinematografici. La trilogia cinematografica, che donato una maggiore successo all’opera, è riadattata con dei videogames. La tipologia di gioco strategico con aree  di guerra, si possono approfondire aspetti dell’opera di Tolkien, con la scoperta di terre ignote e razze presenti nella Terra di mezzo. Alcuni elementi sono canonici del testo originale, ma altri videogiochi sono liberamente ispirati con alcuni elementi che potrebbero essere precursori ai fatti antecedenti agli eventi alla conquista dell’anello del Potere, come L’ombra di Mordor” e “L’ombra della guerra”.

Moltissimi altri videogiochi sono intrecciati alle pagine di quei libri che sono spesso dimenticati tra gli scaffali delle nostre librerie, eppure leggere che non va mai sottovalutato né trascurato. Il fascino della scoperta dell’inaspettato e dell’ignoto sono tratti fondamentali per conoscere e apprendere, che avviene anche con l’uso della lettura e delle applicazioni digitali. Le conoscenze e l’esperienze provate con un libro o un videogioco non vanno considerate sono totalmente differenti tra loro, piuttosto complementari per la crescita didattica, emotiva e personale. Quindi occorre solo scegliere un bel libro ed iniziate un nuovo viaggio, magari con un joystick accanto!

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