Ogni gamer ha un genere di videogioco in cui si diverte di più.
Ogni gamer ha un genere di videogioco in cui riesce meglio, in cui si trova più a suo agio nel migliorare.
A volte queste due “possibilità” convergono su un unico genere, che diventa il mio preferito.
Questa introduzione serve ad avvicinarci ai processi mentali dietro la scelta di passare molte più ore su di un genere rispetto ad altri che, semplificando al massimo, “non mi piacciono”.
La maggior parte delle persone guardando al proprio archivio di videogame troverà vari generi, ma di uno o due di essi il numero di giochi spesso è maggiore.
In questo articolo suggerirò alcune ipotesi di perché accade questo rispondendo alla domanda: “perché proprio questo genere mi piace di più?”.
Il viaggio alla ricerca del proprio genere preferito, che può essere più o meno consapevole, parte da una premessa: ciò che scelgo è il risultato di 3 tipi di processi mentali: cognitivi, affettivi e sociali. Ovviamente la componente motivazionale ha un suo peso nella scelta e nella spinta a continuare ma è un argomento molto vasto e soggettivo che potrebbe distogliere dall’intenzione dell’ipotesi di partenza.
Nel corso degli anni sono nati molti generi di videogiochi e da essi si sono sviluppati nuovi sottogeneri, rendendo ad oggi molto più complesso scegliere ed appassionarsi. I gamer di lunga data nel corso degli anni hanno visto sbocciare improvvisamente nuove tipologie e le hanno viste fiorire in decine di titoli sempre più complessi, mantenendo però in gran parte inalterata la modalità di gioco e le dinamiche peculiari di genere. (immaginiamo l’evoluzione dei titoli legati a Super Mario Bros nei decenni)
Il primo aiuto per comprendere cosa psicologicamente ci spinge verso un genere possiamo chiederlo Jean Piaget, che riguardo al gioco scrive:
“Che un individuo giochi si riconosce non tanto dalla specifica azione che sta compiendo
ma dal divertimento che ad essa si accompagna”.
Piaget ci consegna la prima chiave: il divertimento: senza di esso giocare non troverebbe un senso. Può sembrare banale, ma è importante ribadirlo.
Essendo scomparso nel 1980, in realtà Piaget si è perso quasi tutto lo sviluppo dei videogame ma sul gioco aveva già le idee chiare per quanto riguarda i “generi”, definendoli:
1) Giochi di esercizio: ripetitivi, sviluppano gli schemi senso-motori e il padroneggiare oggetti.
Trasportandoli ai videogame abbiamo tutto il filone Nintendo Wii Fit che rende bene l’idea.
2) Giochi simbolici: trasposizione di comportamenti, come quando il bambino fa finta di..
Trasportandoli ai videogame ad esempio ci sono giochi d’azione a mondo aperto come Skyrim
3) Giochi normativi: centrati sulle regole.
Trasportandoli ai videogame possiamo pensare a tutti quei card games con centinaia di regole precise come ad esempio il filone Magic e Pokemon.
4) Giochi imitativi: Riproduzione di comportamenti ed attività̀ tipiche di altri o dell’ambiente che lo circonda.
Trasportandoli ai videogame pensiamo a tutti quei giochi in cui si interpreta una simulazione di realtà (in genere hanno nel titolo la parola “simulator”)
Ovviamente negli ultimi dieci anni i videogames sono diventati molto più complessi e internet ha spazzato via ogni distanza, eppure, davanti ad una lista di titoli, la scelta è assai ardua: c’è chi sceglie sempre lo stesso genere, chi cambia frequentemente e chi alcuni generi proprio non li considera.
Per avere la maggior consapevolezza possibile nella scelta del genere di videogame ho sintetizzato i generi in 5 categorie, evidenziando i principali processi mentali maggiormente chiamati in causa durante l’attività di gioco. Da questa breve lista ognuno può riconoscere un pizzico di consapevolezza delle proprie scelte o magari, scoprirne di nuovi e fare nuove scelte.
NB: della seguente lista fanno parte solamente alcuni generi presi in considerazione, per una visione più approfondita di tutte le tipologie di videogames si può consultare questa lista.
Arcade (Pac Man, Asteroids)
Processi Cognitivi: +Destrezza oculo-manuale (migliora con l’esperienza di gioco)
Processi Affettivi: +livello attivazione (con l’aumentare della velocità d’esecuzione richiesta in base al livello di difficoltà crescente)
Processi Sociali: +Status Sociale (più punti faccio, più salirò in classifica, più sarò considerato)
Azione/Avventura (The legend of Zelda, Devil May Cry)
Processi Cognitivi: +immaginazione (attraverso la scoperta e l’esplorazione) +apprendimento (attraverso la risoluzione di problemi e rompicapo)
Processi Affettivi: +attribuzione causalità (si cercano cause e si formulano ipotesi durante lo sviluppo della trama di gioco)
Processi Sociali: +identificazione (piacevolezza nel mettersi nei panni del personaggio interpretato)
Sport/Simulazione (Fifa, F1)
Processi Cognitivi: +memoria (ad esempio ricordare un tracciato o le caratteristiche di un player)
Processi Affettivi: +autostima (in particolare nei giochi di opposizione e di eliminazione o ad esempio quando si eseguono positivamente delle finte)
Processi Sociali: +competere (attraverso la competizione si acquisisce consapevolezza delle proprie abilità e la motivazione a migliorare)
RPG/MMORPG (Final Fantasy, World of Warcraft)
Processi Cognitivi: +pensiero +percezione visiva e spaziale (attraverso l’esplorazione del territorio e la scelta di strategie)
Processi Affettivi: +autostima (durante lo sviluppo dell’empatia con il proprio personaggio che migliora) +consapevolezza di sé (nella scelta dell’avatar e nella customizzazione del personaggio nel suo sviluppo)
Processi Sociali: +status (la soddisfazione nasce dal migliorare il proprio personaggio) +coesione (attraverso le dinamiche di gruppo che si sviluppano con il proprio team)
Picchiaduro (Street Fighter)
Processi Cognitivi: +memoria (ricordare combinazioni di tasti)
Processi Affettivi: +attivazione (stato di prontezza a trattare le informazioni e a rispondere agli stimoli)
Processi Sociali: +status sociale (Più vittorie accumulo, più sarò considerato)
FPS (C.O.D.)
Processi Cognitivi: +compromesso tra velocità e accuratezza (la capacità di passare rapidamente da un obiettivo all’altro riducendo al minimo gli errori)
Processi Affettivi: +Killer Instinct (consapevolezza di voler vincere)
Processi Sociali: +appartenenza +affiliazione (attraverso le dinamiche che si sviluppano all’interno del proprio team)
NB La lista delle tipologie di videogiochi è stata presa in prestito da quest’articolo del collega Giulio Pio Dima
Ovviamente nella pratica di gioco sono presenti molti altri processi psicologici. Ciò che ho evidenziato sono gli aspetti principali e peculiari di ogni genere, con lo scopo di avere una piccola tabella di riferimento, nel percorso di consapevolezza sulle scelte che riguardano le tipologie di gioco a cui solitamente si tende a dedicare un numero maggiore di ore di gaming.
Suggerisco infine alcune domande che posso farmi per acquisire una maggiore consapevolezza sul mio genere preferito:
- cosa mi diverte di questo genere?
- Perché miglioro più velocemente in questo genere rispetto ad altri?
- Quali abilità che sviluppo in questo genere mi piace migliorare?
- Quale capacità mentale posso considerare un mio talento da sviluppare?
- Perché questo genere mi annoia?
- Cosa mi ha spinto a completare il 100% di questo gioco?