Faccia a faccia con il Boss

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Oggi abbiamo la fortuna di poter parlare con Mateo Bosnjak, un ragazzo ticinese di 23 anni che a suon di vittorie, sta scalando il ranking mondiale di FUT su FIFA20. Scopriamo qualcosa su di lui, sulla sua passione e sul suo gioco.

Buon pomeriggio Teo, per i nostri lettori potresti riassumere chi sei e come è nata la passione per FIFA?
Ciao a tutti! Sono un ragazzo come tanti che studia, esce con gli amici e, come tanti, amo il calcio e tutto quello che ruota intorno a quel mondo. Da qualche anno mi diverto molto con quello virtuale quando non posso correre per il campo, e condivido questa passione competitiva con amici e nuove conoscenze. Ho iniziato a giocare proprio con i miei compagni di squadra e dopo qualche tempo sono diventato bravino, anche se ancora non avevo la consapevolezza di come si interpretava veramente questo gioco. 

Quando hai iniziato a giocare a FUT su FIFA?
Penso intorno al 2016, fino ad allora avevo una Xbox 360, ma non avevo mai provato FUT. Poi con la PS4 e FIFA 17 ho iniziato ad accumulare un buon numero di partite ed esperienza di gioco, ma la quantità di ore richieste e impegno mi faceva preferire puntare su altre modalità, ero più interessato al divertimento puro che alla competizione (anche perché per divertirsi su fut devi avere una ottima squadra che richiede un investimento economico privato che un ragazzo normale magari non può permettersi e quindi viravo ancora su altre modalità).
Con FIFA18 ho capito meglio il funzionamento globale del gioco e iniziato a vincere anche in Week-end League (competizione di 30 partite che si gioca ogni week-end, sono previsti premi in base al numero finale di vittorie. Ottenere 27+ vittorie [W] permette l’accesso alle qualificazioni dei più importanti tornei in LAN). Con FIFA19 ho affinato il mio gioco da tutti i punti di vista e con fifa 20a dicembre ho raggiunto 28 W in week end league, confermandomi con 27 W nella prima WL del 2020.

Quando hai iniziato a pensare di poter provare a giocare da pro?
In un momento che ricordo molto bene: era l’inizio della stagione di FIFA19 e nel matchmaking ho incontrato un ragazzo professionista – lo so perché lo seguo tutt’ora via social –  e ho perso 3-1, realizzando che il divario di gioco tra me e lui era meno ampio di quanto potessi pensare. 
Da quel momento la mia vena competitiva mi ha portato ad informarmi di più e a seguire professionisti online, cercando e sperando di poterli incontrare online per testare le mie abilità. Più li seguivo e più li osservavo – cosa che faccio tutt’ora – e più avevo desiderio di puntare in alto perché il mio gioco diventava ogni giorno più alla loro altezza.

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Passare alla fase finale della FIWC, a febbraio ci sono andato vicino perdendo ai rigori a 2 turni dallo step che voglio superarein una partita che era completamente nelle mie possibilità vincere, ma non mi scoraggio e resto concentrato per questo week-end. Va però detto che a questo livello servono mezzi importanti e giocatori giusti che fanno nettamente la differenza per poter competere e vincere.
Al di fuori di FIFA, sono al passo con i miei impegni di studio: mi laureo tra 6 mesi (esulta come Massimo Marianella quando segnava Drogba).

Quanto pensi sia importante la preparazione mentale e cosa è per te?
Le vittorie arrivano dalla preparazione mentale: è la cosa che conta di più, quasi più della qualità e la destrezza delle mani. Soprattutto quando il livello di abilità e comprensione del gioco è molto simile, il fattore mentale è l’unica cosa che scuote l’ago della bilancia a favore di uno o dell’altro. Provo a riassumertelo dandoti la mia personale visione in rapporto:
– “abilità”: lettura di gioco e destrezza mani 2/10
– “fattore C”: fortuna = 1/10
– “mente”: restare freddo, concentrato ed immerso nella tua bolla = 7/10
So che può sorprendere, ma anche a giudizio di gente più in alto di me, è l’unica costante tua che ti permette di rimettere in strada le cose quando non vanno, di non perdere la calma o deprimerti, ma di affrontare lucidamente la situazione. Fa tutta la differenza e non parlo solo di FIFA o del calcio.

Hai qualche suggerimento per altri giocatori che potrebbero guardare a te come tu guardi ai partecipanti della FIWC?
Devo dire che ho incontrato alcuni ragazzi della zona (Ticino) che non sono affatto male e sono contento di sapere che anche qui da noi si sta creando interesse intorno a questo tipo di attività. Mi sento di dare due consigli, il primo è quello di informarsi, guardare ed imparare, come e cosa fare in certi momenti, quali tattiche funzionano in particolare e come sviluppare il gioco, rubare un po’ il mestiere insomma. Il secondo è di cercare sempre la vittoria: se ci si vuole divertire non è detto che si vinca, ma se si vince il più delle volte ci si diverte! Tutto ciò ricordando che stiamo parlando di un videogioco che oggigiorno non ha ancora niente a che vedere con gli episodi del calcio reale giocato. È un fattore scontato per chi ci è dento ma non evidente da comprendere per le persone che non hanno mai giocato una volta a Fifa. Per me FIFA è FIFA e il calcio è il calcio.

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