Vi sono ancora molte domande irrisolte riguardo l’essenza umana, ed i concetti di Arte e Creatività vi rientrano di diritto. La situazione è ulteriormente complicata dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA).
La ricerca sull’IA è volta a creare sistemi hardware e software che possano svolgere attività di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana. Queste attività comprendono:
- L’apprendimento (acquisizione di informazioni e regole per utilizzarle);
- Il ragionamento (utilizzo di regole per raggiungere conclusioni);
- L’autocorrezione (capacità di apprendimento dagli errori).
Grazie alla sua estrema flessibilità di utilizzo, dall’ambito industriale a quello educativo, l’IA è sempre più presente nelle nostre vite. Ad esempio, un’IA può prevedere quando un macchinario si guasterà, oppure, in alcune instanze, sostituire formatori per adulti.
Al momento, molti laboratori si stanno dedicando alla creazione di un’IA in grado di svolgere le stesse funzioni che il cervello umano può compiere. Tuttavia, una volta creata l’IA di livello umano, secondo molti, non saremo lontani dal creare superintelligenze artificiali (qui il nostro articolo su Musk e la Neuroetica). Infatti, l’IA a livello umano, essendo libera da costrizioni biologiche, è teoricamente in grado di evolversi in un tempo molto più breve rispetto ad un cervello fisico. Tale evento, secondo alcuni esperti, potrebbe provocare una cosiddetta singolarità tecnologica.
“Una crisi esistenziale connessa al momento in cui abbiamo l’impressione che il dominio dell’Uomo possa finire, poiché esistono esseri alieni altrettanto intelligenti” (Shanahan, 2015).
La ricerca pone, quindi, domande di crescente complessità riguardo il postumanesimo, ovvero, cosa accadrebbe se l’Uomo venisse surclassato dall’IA in diversi campi. Oltre alla competizione in ambiti di calcolo, troviamo un campo particolarmente interessante: la creatività. Siamo abituati a vedere questa capacità come antropocentrica, cioè come una prerogativa umana. Eppure, esistono alcune Intelligenze Artificiali che si dedicano proprio alla creazione di Opere d’Arte.
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ArtAutomata
ArtAutomata è un Bot che genera automaticamente “quadri” astratti, vi assegna dei titoli, e li posta su Facebook (qui la pagina Facebook, qui il codice open source). Le opere di ArtAutomata richiamano diverse tecniche, dall’acquerello al disegno a matita. Il processo di creazione è, a detta dell’autore del codice, “un complicato pasticcio di molti algoritmi generativi, alcuni originali, altri ispirati ai lavori di altre persone”. Nell’immagine sottostante vediamo “How Much Farther Til I” (in alto a sinsitra), “In My Mind” (in basso a sinistra), “Runaway Fire” (al centro), e “Windthread” (a destra).
2. Perlin Art Bot 7403
Anche Perlin Art Bot genera automaticamente arte astratta e posta i suoi lavori su Facebook (qui la pagina Facebook, qui il codice open source). Tuttavia, le sue opere sono basate su algoritmi di generazione del rumore Perlin. Meglio conosciuto come Perlin noise, è una tecnica utilizzata dal 1983 per produrre digitalmente superfici dall’aspetto naturale nella cinematografia. Nell’immagine sottostante, alcuni esempi delle diverse tipologie di opere prodotte da Perlin Art Bot.
Sebbene alcuni ritengano che queste opere siano ancora lontane dal livello umano, questi bot donano interessanti spunti di riflessione. In particolare, ci interrogano sul futuro dell’Uomo e sulla nostra concezione di un mondo antropocentrico. L’Intelligenza Artificiale potrebbe contribuire a darci la spinta per aprirci al diverso, abbracciando e rispettando canoni differenti dai nostri?
Siamo ancora convinti che la creatività sia una prerogativa umana, oppure siamo già pronti ad accettare che esistano degli “esseri” altrettanto capaci di creare Arte?