Perché gli Zombie ci affascinano tanto?

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Una domanda a cui probabilmente non abbiamo mai pensato e che abbiamo sempre dato per scontato senza mai chiederci che cosa ci affascina tanto del fenomeno Zombie, che cosa rappresentano nella nostra società e come si è sviluppato il fenomeno? Nel corso dell’articolo cercheremo di rispondere a queste domande attraverso l’indagine delle ragioni sociali e culturali che spiegano questa attrazione.

Da dove nasce la figura dello Zombie?

Può sembrare una domanda scontata, dal momento che noi tutti crediamo di sapere che cosa sia uno zombie. Quando pensiamo ad essi, nel nostro immaginario pensiamo a degli esseri umani morti e ritornati in vita per qualche ragione, ma che ormai non hanno più nulla di umano nel loro comportamento. Definire la loro natura è difficile, come vedremo più avanti.

Perchè gli zombie ci affascinano tanto?

Manifesto del film “Night of the living dead”

Questa figura inizia ad entrare nella cultura popolare americana come risultato dell’occupazione da parte degli Americani di Haiti (1915-1934). Nel folklore haitiano il termine “Zonbi” è legato alla religione Vodoo. In questo contesto gli haitiani non temevano gli zombie in quanto tali ma temevano di diventare zombie essi stessi. L’industria cinematografica americana, esplorando il folklore haitiano riscopre questa figura, il the mindless walking dead”.  Il successo cinematografico globale dello Zombie esplode con la trilogia di film horror di Romero di cui il primo è stato Night of the Living Dead del 1968. Si tratta di un film dai molteplici significati in cui gli Zombie vengono utilizzati come sfondo per evidenziare la difficoltà insita nelle relazioni umane e per criticare fatti all’epoca rilevanti come la guerra del Vietnam.

Che cosa rappresentano?

Lo zombie è una figura che racchiude in sé molte paure sociali che caratterizzano l’essere umano, tra cui la paura di essere invasi, di vedere la propria civiltà collassare a causa di tale invasione e sfociare in un’apocalisse senza precedenti. Si tratta di elementi che ormai sono diventati mainstream ma che continuano a fare da base per molte opere cinematografiche e artistiche più in generale. Anche l’industria videoludica li ha da sempre utilizzati, contribuendo a dare forma all’immaginario comune che noi tutti abbiamo degli zombie, attraverso videogiochi come Dying Light, Resident Evil , The Walking Dead e la saga di The last of Us, solo per citarne solo alcuni. Il filo rosso che accomuna questi differenti universi di gioco è la necessità che ha il protagonista di distruggerli per la sua stessa sopravvivenza, in contesti in cui gli zombie hanno però significati e conseguenze diverse sul mondo di gioco.

Artwork del gioco

Nei cosiddetti survival, come nella saga di The last of Us, ci troviamo di fronte ad un mondo in cui la civiltà per come la conosciamo noi non esiste più. Nel gioco vediamo come la civiltà americana sia collassata a causa di un fungo mutato che colpisce gli esseri umani trasformandoli in infetti, simili a zombies. Essi sono controllati dal fungo stesso e hanno perso la loro umanità. Nel secondo capitolo della saga il concept dello zombie resta un tema secondario, di sfondo e che serve da metafora per dimostrare come i veri mostri siano in realtà gli esseri umani che popolano questo mondo caotico e decadente. In altri universi, come ad esempio quello di Dying Light gli zombie sono originati da un virus in espansione in cui l’obiettivo del giocatore è quello di recuperare informazioni vitali per una cura contro tale virus.

Quali emozioni e sensazioni ci evocano?

Una delle emozioni che più spesso emergono quando pensiamo ad essi è la paura del contagio, dell’infezione che porta anche noi a diventare come loro perdendo quindi la nostra identità di essere umani. Questo perché gli zombie rappresentano un paradosso: sono quelli che definiamo morti che camminano o living dead. Per tale ragione si trovano quindi in una specie di limbo, in quanto sicuramente non umani ma neanche completamente morti e inanimati. Sono in qualche modo viventi e si muovono spinti da un istinto di distruzione e morte nei confronti degli altri umani o animali al fine di nutrirsene. Simile all’istinto di sopravvivenza che caratterizza gli esseri viventi ma diverso in quanto fine a sé stesso e non alla propagazione della propria specie. Un elemento che vediamo molte volte in opere di questo tipo è l’iniziale difficoltà da parte dei protagonisti ad attaccare queste creature. Questo a seguito magari di un loro caro che si trasforma e che cerca di attaccarli. Il dilemma morale che ci si trova ad affrontare vede il protagonista ricorrere a processi di deumanizzazione del nemico: solo negando l’umanità dell’altro è possibile attaccarlo, spesso non certo senza rimorsi.

Inoltre alcuni studiosi hanno interpretato il fenomeno degli zombie come espressione di ansie e timori di natura sociale, politica ed economica che trovano la loro incarnazione in tale figura. Il pretesto degli zombie mostra la vera natura dei conflitti interpersonali tra i gruppi umani, conflitti che dimostrano la fragilità dei legami e la violenza su cui si basa l’ordine sociale.

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