IL FENOMENO DEL PHUBBING: INSIEME, MA LONTANI

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Tutti abbiamo avuto esperienza con il phubbing almeno una volta nella vita, spesso senza rendercene conto. È un fenomeno sempre più comune da quando il nostro smartphone è diventato parte integrante della nostra vita – un’estensione del nostro corpo.

 

CHE COS’È IL Phubbing?

 

Si tratta di un termine di derivazione inglese, composto da “phone” (telefono) e “snubbing” (ignorare). Indica, letteralmente, “l’azione, il fatto di trascurare il proprio interlocutore fisico per consultare, spesso, in modo più o meno compulsivo, il cellulare o un altro dispositivo interattivo” (Treccani).

In poche parole, con phubbing si intende il fatto di prestare attenzione al cellulare, ignorando il proprio interlocutore.

Phubbing

Se da un lato, il telefono e i moderni sistemi di comunicazione hanno reso sempre più facile ed immediata l’interazione tra le persone, accorciando qualunque distanza fisica, d’altro canto bisogna considerare anche i lati negativi della digitalizzazione di massa.

 

 

Phubbing: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

 

L’uso del telefonino può infatti fungere da barriera nelle relazioni sociali, scatenando un effetto totalmente opposto a quello per cui è stato creato.

Secondo i dati riportati in uno studio condotto dall’Università del Kent, il Phubbing andrebbe paradossalmente ad intaccare la comunicazione e il rapporto tra le persone, fino a diventare un vero e proprio fenomeno di ostracismo moderno.

 

Phubbing

Phubbing

Questa tendenza è comune soprattutto tra i giovani. Il 90% dei ragazzi riferisce infatti di utilizzare il cellulare durante le uscite con gli amici o gli appuntamenti con il/la proprio/o partner.

Oltretutto, il fatto che questo fenomeno sia altamente diffuso, lo rende agli occhi di molti giovani un comportamento assolutamente normale – senza considerare i rischi per la propria vita sociale.

 

 

Quali sono i rischi?

 

Apparentemente innocuo, ma con una forte ricaduta sul piano sociale ed individuale, il phubbing porta con sé alcuni rischi.

Infatti, essere costantemente connessi non permette di vivere a pieno il momento presente.

Inoltre, il distogliere costantemente l’attenzione dall’altro per guardare il proprio telefono, a lungo andare può avere un impatto significativo sull’autostima e la fiducia del nostro interlocutore.

Questo comportamento suscita infatti emozioni negative in chi lo subisce e può sfociare in una vera e propria forma di esclusione sociale.

Comunicare con un interlocutore virtuale in compagnia di altre persone lascia intendere un disinteresse per la relazione reale.

 

Infine, il phubbing è strettamente connesso con quelle che oggi vengono chiamate nuove dipendenze (se vuoi sapere di cosa si tratta, trovi qui il nostro articolo di approfondimento).

I nello specifico, è stato dimostrato che la presenza di una internet addiction può predire la tendenza al phubbing.

Viceversa, il phubbing può fungere da campanello d’allarme della comparsa di una dipendenza.

 

 

Tratti di personalità e Phubbing. Sono collegati?

 

Esistono persone più inclini di altre ad adottare questo comportamento?

Sembrerebbe che la risposta sia .

Phubbing

 

Secondo studi recenti, può esserci una predisposizione a mettere in atto il phubbing.  Questa tendenza cambia in base ai vari tratti di personalità e al personale stile di coping, ovvero al modo in cui ognuno di noi affronta una situazione stressante.

Di fronte ad un problema, coloro che sono naturalmente portati ad adottare uno stile di coping problem-focused, ovvero volto alla ricerca di strategie funzionali alla sua risoluzione, hanno meno possibilità di incorrere nel phubbing o nell’internet addiction rispetto a coloro che si fanno maggiormente guidare dalle proprie emozioni, adottando uno stile emotion-focused.

Ancora, facendo riferimento alla teoria dei Big Five, i tratti di personalità che sembrano essere più inclini al phubbing sono estroversione, nevroticismo e coscienziosità.

 

In conclusione

Bisogna sottolineare come gli studi sul phubbing siano ancora recenti e necessitino di ulteriori conferme.

Tuttavia, una presa di consapevolezza rispetto a questo fenomeno è il primo passo per far sì che questo comportamento non diventi un’abitudine che vada ad intaccare le nostre relazioni sociali.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

Chotpitayasunondh, Varoth and Douglas, Karen (2018) The effects of “phubbing” on social interaction. Journal of Applied Social Psychology. DOI: https://doi.org/10.1111/jasp.12506

 

T’ng, S.T., Ho, K.H., & Low, S.K. (2018). Are you “phubbing” me? The Determinants of Phubbing Behavior and Assessment of Measurement Invariance across Sex Differences. International and Multidisciplinary Journal of Social Sciences, 7(2), 159-190. doi: 10.17583/rimcis.2018.3318

 

https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/il-phubbing-cose-e-come-ci-fa-male/

 

https://www.unobravo.com/post/le-relazioni-sociali-al-tempo-dello-smartphone

 

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