Perché It Takes Two è il Game of the Year ai TGA?

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La notizia è di questi giorni, e non è tanto il titolo in sé a far discutere per la conquista del suo titolo, quanto per i mancati successi altrui. Ci spieghiamo meglio: l’evento è i TGA (The Game Awards) 2021 e la vittoria di quest’anno è stata conquistata dal tenero e cooperativo videogame It Takes Two, che come suggerisce il nome “ce ne vogliono due” per giocare. Il gioco cooperativo di Josef Fares e Hazelight Studios non ha solo fatto breccia nel cuore dei giocatori, ma ha anche portato al riconoscimento più ambito di questo evento. Un evento significativo, se pensiamo che si tratta di un gioco di fatto lanciato quasi in sordina, ma subito ben accetto dalla critica (ed evidentemente anche dal pubblico), sbarcando su Xbox solo a marzo 2021 e vendendo oltre 3 milioni di copie a ottobre dello stesso anno.

Un ulteriore dato significativo è la sua capacità di aver battuto titoli ben più altisonanti, tra cui Deathloop, Metroid Dread, Ratchet & Clank: Rift Apart e il buon Resident Evil Village. Sicuramente soddisfazioni enormi per Fares e compagnia, grazie a questa esperienza di intrattenimento che riesce non solo a intrattenere una coppia di giocatori insieme di fronte a uno schermo, ma anche per saper produrre titoli fuori dal coro. Ma come ha fatto questo titolo ha vincere il GOTY 2021, persino superando anche dei Tripla A di non poco conto?

Perché It Takes Two ha superato (anche) Cyberpunk 2077

Prima di tutto, It Takes Two narra dell’importanza del legame che intercorre in una coppia in crisi, dunque l’importanza di cooperare con un secondo giocatore in una situazione simile fa riflettere ancor di più, oltre a farci sentire sulla nostra pelle i contrasti dei personaggi. Vincitore anche del premio come miglior gioco per famiglie e miglior gioco multiplayer, It Takes Two è coinvolgente, caldo nei colori e nella storia, ha insomma un’anima ben più familiare e quotidiana di tanti altri giochi che invece sono sì stati attesi e acclamati ancor prima di uscire, ma che poi sono “caduti in disgrazia” per una serie di motivazioni. Non possiamo non rivolgere il nostro pensiero a quanto desidera (o desiderava) il mercato, se pensiamo che l’anno scorso, di questi tempi, non si faceva altro che parlare di Cyberpunk 2077. E dov’era quest’anno ai TGA? Nessun premio per lui quest’anno, e non solo, è uscito sconfitto doppiamente per questo motivo e per essere stato nettamente surclassato da It Takes Two, che agli occhi di tanti ricorda nella grafica un tenero Unravel o Sackboy e via discorrendo.

Quali sono però i fattori che hanno aiutato il coop di Electronic Arts a vincere l’ambitissimo GOTY nel 2021? Vediamo insieme alcune sue particolarità:

  • Cooperazione: il team è lo stesso di titoli quali Brother: A tale of two Son e A Way Out, dunque gli sviluppatori sanno di cosa si sta parlando, quando si tratta di un multiplayer (tendenzialmente locale, ma senza disdegnare l’online). Il gioco è stato ideato per essere vissuto in toto in compagnia, un aspetto che, a partire dal primo lockdown nel 2020 per via della pandemia di Covid-19, ha sicuramente avuto un ruolo non indifferente nella scelta di un gioco.
  • Il rapporto di coppia: chi di voi non ha vissuto almeno una crisi di coppia nella vita? Se la risposta è “mai”, o state mentendo, o non avete mai vissuto una relazione. Se invece sapete bene quanto sia amaro il sapore di questa condizione, e che diventa un boccone ancora più difficile da mandare giù quando bisogna appunto cooperare con il partner in un momento in cui, solitamente, si preferirebbe non averci troppo a che fare. It Takes Two invece racconta proprio il dramma del divorzio, vissuto anche dalla figliola, ma tutto cambia nel momento in cui i due vengono trasformati in piccole bambole di materiali quali cotone e bottoni. Due persone, o meglio bambole, che vivono una storia dalla intensità sempre maggiore e ben costruito nella sua storia. Dal tentativo di riavvicinarsi alla figlia a quello di ritrovare l’affiatamento e l’unione primigenia tra loro, ci sono tutti gli ingredienti per una storia senza tempo e degna di vincere premi.
  • Il gameplay: non poteva che essere merito (anche) del gioco in quanto tale, dove le regole cambiano sempre e in modo inaspettato. Tanti giochi diversi che prendono ispirazione da Star Wars a platform bidimensionali incredibilmente assurdi. Insomma, i modi per collaborare sono infiniti o quasi e ricche di intensità. Per circa 25 minigiochi avremo a disposizione dei passatempi semplici ma portentosi, accanto a un comparto grafico davvero originale e caldo.

Insomma, tre buoni motivi per giocare a questo titolo, e tre buone spiegazioni per capire quale sia il valore aggiunto di It Takes Two: divertimento, compagnia e calore. Tre ingredienti fondamentali, ma semplici, per avere successo. Nei videogiochi come nella vita.

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