Mi è capitato di trovarmi di fronte ad una polemica, l’ennesima sui social. Con l’uscita di Pokèmon leggende Arceus, le emozioni suscitate hanno diviso il web, come accade praticamente per tutto (particolarmente quando si tratta di un titolo Pokèmon), i tra chi lo ama e chi lo denigra, eppure in quest’ultimo gruppo viene sempre catalogata una piccola categoria che tiene al gioco, gli piace, ci gioca con piacere ma ha il coraggio di dire “ci sono cose che non vanno”. Avete tutto il mio supporto. Davvero.
Le pagine a tema si sono mosse subito a parlare del titolo, come accade sempre.
Risulta bello vedere le persone accomunarsi, discutere, scambiarsi le informazioni.
Ricorda quel periodo in cui da bambini parlavamo con gli amichetti e ci consigliavamo a vicenda come andare avanti nel gioco.
Poi, però, accade qualcosa, quel qualcosa che sul web fa sempre scattare la polemica: arriva il commento, spesso educato, di chi solleva ciò che tutti cerchiamo di mantenere nascosto, il fatto che il videogioco in questione non è perfetto. Ed è quello che è successo per Pokémon Leggende: Arceus.
Pokèmon Leggende Arceus: difetti
Fin dal primo trailer tutti gli interessati avevano storto il naso sul comparto tecnico del titolo: un gioco pokémon, sviluppato dal team centrale, aveva un comparto tecnico abbastanza abbozzato.
In molti, io in primis, abbiamo pensato che essendo il primo trailer fosse un gioco ancora in alpha e con il tempo avrebbero aggiustato il tiro. Bene, Pokémon leggende Arceus è sugli scaffali e siamo tutti emozionati nel provarlo, il comparto tecnico ancora non è all’altezza delle aspettative. Non è questa la sede adatta per parlarne, però: mi voglio focalizzare su come le persone abbiano abbracciato il titolo.
Si legge molto spesso di chi si aggrappa a qualunque motivo come se non volesse proprio accettare che il suo titolo preferito non è perfetto.
Si sviluppa, quindi, anche un sentimento di protezione, non solo per il titolo, ma per la propria scelta.
Questo fenomeno è dovuto alle nostre emozioni.
Pokèmon Leggende Arceus: le emozioni
Oltre a sviluppare una regione del cervello, come trovate in questo articolo i videogiochi dei pokémon ci pongono davanti a varie decisioni.
Quando noi facciamo una scelta non mettiamo in gioco solo la nostra parte razionale, perché, secondo la teoria economica, noi sceglieremmo solo cose utilitaristiche che comportano la massima efficacia al minimo sforzo.
No, noi, in un processo di selezione, mettiamo in circolo tutte le nostre emozioni, per trovare quella scelta che più tra tutte ci dà piacere.
Ma se qualcosa ci provoca piacere, noi cercheremo sempre di proteggerla, ma soprattutto proteggerci; perciò, se qualcuno parla male del nostro oggetto del piacere, noi ci ritroviamo a proteggerlo perché, se ci mostrassimo deboli e accettassimo quelle critiche, l’oggetto non ci causerebbe più piacere, saremmo delusi.
Oltre chi cerca di proteggere la fonte del suo piacere, c’è anche chi mantiene un comportamento più riflessivo, consapevole che il gioco lo divertirà, che la sua scelta gli darà lo stesso il piacere che cercava, ma sa che non è una scelta perfetta, sa che ci sono degli errori che potrebbero essere risolti e che forse non lo verranno mai, ed è forse quello che da più fastidio: sapere che la fonte del piacere potrebbe darne in maggior quantità anche in quelle piccole cose, in quei dettagli, ma che non verrà fatto rende le persone deluse, non dalla scelta, ma da chi crea quella scelta perché non li fa sentire appagati, non li considera come dovrebbe, non li ascolta ma li usa solamente.
Conclusioni
Un videogiocatore non ascoltato, che non vede un titolo che ama non lavorato come potrebbe, si sente deluso, preso in giro.
Nel caso di Arceus è il comparto tecnico, ma per altri titoli può essere il gameplay, la narrativa, qualunque cosa. Sono le nostre emozioni che ci muovono, sono essere che ci fanno decidere come proteggere un titolo e il piacere che ci provoca.
Siamo esseri umani, non siamo oggettivi per natura, ci sono sempre opinioni, pensieri, emozioni che ci muovono in ogni comportamento, ogni scelta.