Tutti ne conoscono i rischi, nessuno può farne a meno. Nonostante la ricerca scientifica negli anni abbia divulgato molte informazioni allarmanti sull’uso eccessivo dello smartphone e della tecnologia, le statistiche non accennano a diminuire (anzi). Stando alle statistiche di Digital Report Italia 2022, navighiamo sui social ben 2h e 27 m della nostra giornata, su un complessivo di 6h e 58 minuti collegati ad Internet.
Questo fenomeno penetra inesorabilmente anche il luogo di lavoro dove la tecnologia si conferma essere una fonte di inesauribile distrazione. Secondo la University of California Irvine, i lavoratori sono interrotti ogni 180 secondi dalle distrazioni digitali ed impiegano più di 120 minuti al giorno per recuperare produttivamente dal tempo perso e che un terzo dei dipendenti lavorano distrattamente per 3h al giorno, per una perdita totale di 759 ore all’anno.
Quali conseguenze possono insorgere?
La comunità scientifica ha pubblicato numerosi studi dove si analizzano dettagliatamente le conseguenze di un eccesso dei dispositivi digitali. Nella vita quotidiana, i primi segnali sono ovviamente di natura fisiologica come stanchezza, mal di testa, bruciore agli occhi, spossatezza e così via. La luce blu emessa dallo schermo è la principale responsabile della fatica mentale che avvertiamo dopo una giornata di lavoro, e nel lungo termine rappresenta un fattore in grado di alterare la fisiologia del sonno (Burrattini, et al., 2013).
Oltre alla sfera fisica, un mondo a parte si apre quando indaghiamo i sintomi psicologici di questo medium. Negli ultimi anni, i social media, in particolare social network come Instagram, sono stati spesso accusati di favorire l’insorgenza di tratti ansiogeni e depressivi a cause del loro intrinseco funzionamento tramite like, commenti etc che spingono gli utenti a confrontarsi tra di loro come se fosse una competizione sociale.
In aggiunta, favoriscono lo sviluppo di nuove dipendenze comportamentali legate strettamente a doppio filo col telefono come ad esempio la nomophobia (paura di stare senza il telefono o non poterlo usare) (Rodriguez-Garcìa, et al., 2020) o abitudini compulsive come il phubbing (controllo del telefono anche in situazioni sociali) (Garrido, et al., 2021) o fenomeni psicologici quale la ringanxiety o sindrome da notifica fantasma (percezioni di notifiche inesistenti) (Tanis., et al., 2015). Esse sono tutte azioni che mantengono il nostro cervello in uno stato di allerta e vigilanza che causa inesorabilmente stress psico-fisico; se viene aggiunta inoltra un’alterazione del tono umorale, causata da una mancata gratificazione sociale, ecco che si comprende il motivo per cui la tecnologia (ed in particolare lo smartphone) sono preoccupanti fattori di rischio per l’insorgenza di ansia e depressione.
Digital detox: una scelta radicale
All’interno di uno scenario così tossico e ammorbante, non deve sorprendere se una corrente sempre più crescente di persone ricerca un allontanamento dalla tecnologia. Il fenomeno prende il nome di digital detox ed essenzialmente consiste in una pratica che prevede un allontanamento volontario dalla tecnologia digitale, come smartphone, computer, tablet e altri dispositivi elettronici. Si cerca di riconquistare il tempo perduto dedicandosi ad attività che non richiedono l’uso della tecnologia, come leggere un libro, fare una passeggiata, fare esercizio fisico, trascorrere del tempo con amici e familiari.
Il digital detox ha dei benefici che sono essenzialmente contro-polari alle conseguenze di un uso smodato della tecnologia e dunque riduce lo stress, migliora il benessere psicologico e fisico, favorisce lo scambio e lo sviluppo di nuove relazioni umane (Radtke, et al., 2022). Alcune persone scelgono di fare digital detox per un breve periodo di tempo, come un fine settimana, mentre altre optano per periodi più lunghi, come una settimana o anche un mese. L’obiettivo ambito alla fine è sempre lo stesso: disconnettersi per trasformare positivamente la relazione con la tecnologia.
Una buona pratica di digital detox
Un programma di digital detox può variare a seconda delle esigenze e delle preferenze individuali. Di seguito si propone una lista di attività maggiormente consigliate:
- Disconnetti in primis tutti i dispositivi elettronici (smartphone, computer, tablet, ecc.)
- Dedica del tempo a una attività che non richiede l’uso di tecnologia (ad esempio, leggere un libro o fare una passeggiata all’aria aperta)
- Passa del tempo con amici o familiari, evitando di utilizzare dispositivi elettronici durante l’incontro
- Quando fai una pausa dal lavoro o dagli impegni elettronici, evitando di controllare la posta elettronica o i social media
- Quando mangi, evita di guardare la TV o di utilizzare il telefono durante la preparazione e il pasto
- Pratica la gratitudine, scrivendo su un diario le cose per cui sei grato
- Prenditi del tempo per riflettere sui benefici che hai riscontrato
- Fissa limiti di utilizzo della tecnologia, esistono anche molte applicazioni scaricabili progettate per adottare misure di disconnessione dal digitale. Ecco qui una breve lista delle più utilizzate.