Immaginiamo di trovarci in un mondo caratterizzato da colori vivaci, forme in continuo movimento e ambienti che si modificano costantemente. Ciò rappresenta lo scenario tipico di quella che viene definita “Realtà Virtuale Psichedelica”. Essa, infatti, cerca di ricreare le sensazioni e le percezioni tipiche delle esperienze psichedeliche indotte da sostanze allucinogene senza, però, l’utilizzo diretto di quest’ultime. Evidenziamo come non si tratta solamente di svago e intrattenimento, difatti, negli ultimi anni la letteratura evidenzia numerose implicazioni terapeutiche.
L’evoluzione storica
La realtà virtuale psichedelica, usata a scopo terapeutico, si ispira alla storica terapia psichedelica, una tecnica terapeutica che prevede l’utilizzo, per l’appunto, di sostanze psichedeliche. Questo tipo di approccio si rifà alla medicina olistica e alle pratiche spirituali che, per migliaia di anni, hanno utilizzato lo sostanze psicoattive come psilocibina, Ayahuasca e LSD al fine di trarne dei benefici terapeutici.
La ricerca sull’utilizzo di sostanze allucinogene si sviluppò notevolmente negli Stati Uniti durante gli anni ’50 e ’60 tanto da arrivare alle porte della medicina tradizionale. Gli studi però furono interrotti per ragioni metodologiche e motivi etici tanto che, il congresso degli Stati Uniti dichiarò illegali queste sostanze.
La ricerca in questo ambito riprese solamente negli anni ’90 con interventi più rigorosi dal punto di vista etico e metodologico. Seppur, ancora oggi, queste sostanze non siano considerate legali è stato riconosciuto il loro potenziale nel trattamento di disturbi specifici e nel miglioramento del benessere. Sono numerosi, infatti, gli studi che dimostrano come l’utilizzo di sostanze mind-altering come la psilocibina, utilizzata attentamente in un setting controllato e adeguato, permetta di raggiungere dei cambiamenti psicologici significativi e a lungo termine.
Sono necessari ulteriori studi per ovviare i limiti derivanti dall’utilizzo di sostanze di questo tipo. In primo luogo, è necessario definire in maniera rigorosa le tecniche cliniche da utilizzare. Inoltre, importante è comprendere e indagare il potenziale di abuso nelle popolazione. Infine, è bene ricordare che si tratta di sostanze che possono creare dipendenza.
La terapia psichedelica in realtà virtuale
A partire da questi limiti i ricercatori si sono soffermati sul comprendere come ottenere gli stessi benefici di una terapia psichedelica senza, però, fare uso diretto di sostanze psicoattive.
In questo senso, la tecnologia e il progresso scientifico ci permettono di ovviare a tali problematiche. Difatti, un approccio terapeutico psichedelico che utilizza le tecnologie positive rappresenta un’innovazione in campo di salute mentale. Un approccio di questo tipo permette di unire i potenziali benefici delle sostanze psichedeliche tramite l’utilizzo mirato di moderne tecnologie al fine di massimizzarne i risultati terapeutici. A questo proposito, la realtà virtuale psichedelica ha lo scopo di creare degli ambienti ottimali per l’esperienza psichedelica aumentando i risultati terapeutici.
In tal senso, la terapia psichedelica in realtà virtuale permette di combinare i benefici di una terapia in VR e di una terapia psichedelica. La realtà virtuale permette di creare degli ambienti sensoriali simulati grazie alla sensazione di completa immersione che può provocare e influenzare uno stato di coscienza. Una terapia di questo tipo offre una serie di vantaggi in ambito terapeutico in quanto permette ad ogni persona che la utilizza di proiettarsi in diversi ambienti con la possibilità di vivere delle esperienze in prima persona.
In conclusione, la realtà virtuale psichedelica rappresenta un’area terapeutica e di ricerca molto interessante e promettente per quanto riguarda il trattamento di disturbi specifici, come disturbi dell’umore, e nel miglioramento del benessere. La possibilità di creare scenari psichedelici ad hoc in realtà virtuale potrebbe aprire nuove opportunità in ambito terapeutico riducendo alcuni limiti delle tradizionali terapie psichedeliche.
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