Nell’articolo di oggi prendiamo in analisi Mario Kart, uno dei videogame di corse più celebre di sempre. Tuttavia questo gioco pur basandosi su gare automobilistiche non offre dinamiche che tanti altri giochi del settore includono per cui a cosa deve il suo successo?
Sin dalla sua prima uscita, Mario Kart è stato uno dei leader di mercato nel settore dei videogiochi di simulazione di guida. Infatti, sebbene sia molto differente da altri videogame di corse, viste le dinamiche di gioco che vedono gli utenti competere su piccoli Kart per ottenere il primo posto in una gara, rientra nel loro medesimo gruppo. Ma come può un gioco così diverso, sia dagli altri, che dalla realtà delle corse, avere tanto successo?
LA SEMPLICITÀ DEL GIOCO – A mio giudizio, questo è assolutamente il primo punto da trattare. Diversi giochi di macchine infatti, richiedono nozioni specifiche per poter essere fruiti fino in fondo, nozioni che, una buona parte della popolazione non ha e non intende avere. Pare quindi scontato che quando costoro si trovano di fronte alla customizzazione di macchine, piuttosto che a dover selezionare determinati tipi di motore vadano in difficoltà. E la prima risposta ad una difficoltà nella maggioranza dei casi è il rifiuto. Inoltre questi giochi spesso richiedono particolari attenzioni per la vettura, che dev’essere oltre che selezionata, curata in ogni minimo dettaglio e magari, anche riparata dopo una corsa. Chiaramente tutti questi dettagli gestionali, capaci di far impazzire qualsiasi vero appassionato di macchine, per l’utente medio sono solo seccature. Su che tipo di giochi si orienteranno questi ultimi quindi quando vogliono farsi una corsa in macchina (o in kart)? Ovviamente su videogiochi come quello che stiamo analizzando, nel quale non è assolutamente necessario avere alcuna conoscenza di motori per poter giocare, non ci sono comandi troppo complessi per la guida visto che si usano solo acceleratore, joystick per direzionare, freno (usato molto di rado) e tasti per sterzare/lanciare oggetti e nei quali basta scegliere un personaggio ed un kart per gareggiare. Insomma Mario Kart ha trovato un modo per far gareggiare i giocatori medi in maniera efficace, mica cosa da poco.
L’IMPREVEDIBILITÀ DELLA CORSA – Altro aspetto non da poco. Sì perché in Mario Kart, per vincere, non basta saper guidare bene ed essere i più veloci, serve anche una buona dose di fortuna. Si perché il sistema Power-up, introdotto nel mondo delle console proprio dalla prima uscita del videogioco nel lontano 1992, consente agli utenti di avvantaggiarsi, e conseguentemente di svantaggiare gli altri, attraverso l’utilizzo di oggetti come tartarughe, banane, funghi, ecc. Questa possibilità, poi copiata anche da altri giochi simili come ad esempio Diddy Kong Racing, mette gli utenti in uno stato di continua incertezza riguardo alla loro posizione di classifica, stimolandoli a cercare di migliorarla. Infatti in un gioco dove conta esclusivamente l’abilità di guida, se io sono un pessimo pilota è difficile che vinca una corsa, magari lotterò per non essere l’ultimo. In Mario Kart invece “gli ultimi potranno essere i primi e i primi gli ultimi” (vedi immagine), dunque anche il più sfavorito sarà coinvolto fino alla fine della corsa. Proprio questo continuo coinvolgimento di tutti i giocatori favorisce un incremento del livello di attivazione fisiologica e di emotività di coloro che prendono parte al gioco. Basti pensare a tutte le volte vi sarà capitato di esultare dopo una vittoria all’ultimo, o di arrabbiarvi per una tartaruga blu che vi ha colpito su traguardo.
IL MIX CON IL MONDO DI MARIO – Chiaramente non possiamo omettere questo aspetto. Mario ormai è diventato un brand, per cui quale modo migliore per assicurarsi il successo di un gioco se non quello di inserirvi il piccolo idraulico? O meglio, inserire il videogioco nel suo mondo. Infatti non solo i protagonisti avatar del videogame sono tratti da Super Mario, ma bensì tracciati, oggetti e dettagli sono tratti proprio da quest’universo. Inutile dire come la possibilità di gareggiare all’interno del fantastico castello di Bowser, piuttosto che nella giungla di Donkey Kong, non sia paragonabile alla solita corsa in città piuttosto che a qualche tracciato sterrato, soprattutto per quell’utenza non appassionata di macchine.
Insomma possiamo concludere affermando che Mario Kart ha costruito la sua fama sulla sua semplicità e sulla sua simpatia. Volete una testimonianza del suo successo? Basta guardare l’umorismo che ne è stato costruito intorno, quasi a creare una vera e propria cultura di riferimento di cui vi riportiamo alcuni esempi qui di sotto.