Le vicende raccontate da Lucas Pope si svolgono in un’area geografica immaginaria di ambientazione sovietica che comprende sette nazioni: Arstotzka, Republia, United Federation, Impor, Antegria, Obristan e Kolechia, tutte accomunate da condizioni economiche misere e martoriate da guerre civili interne e conflitti internazionali.
In The Republia Times (2012) ricopriamo il ruolo di caporedattore dell’unico giornale approvato dal Regime di Republia. La nostra funzione è quella di selezionare gli articoli da pubblicare per mantenere alte le vendite del nostro quotidiano nonché il consenso nei confronti del Governo centrale, mantenendo un equilibrio tra la fedeltà al Presidente e le richieste del popolo, che non vuole solo essere rabbonito con notizie di trofei calcistici vinti o previsioni del tempo favorevoli. Presto infatti arriveranno in redazione notizie di battaglie perdute, portaerei distrutte, perdite di vite umane nell’ambito del conflitto armato con Antegria, ed inoltre verremo contattati da un gruppo sovversivo che cercherà di spingerci a collaborare con esso, inserendo nel giornale messaggi in codice tra agenti. The Republia Times, nella sua semplicità di browser game gratuito, ci mette di fronte a delle scelte difficili: il timore per la nostra vita e per quella dei nostri cari è tale da spingerci a soccombere al potere o avremo il coraggio di sfidare il sistema in nome della Verità? Anche se inserito in un contesto quasi Orwelliano, Lucas Pope ci spinge a riflettere su un problema sempre attuale, la libertà di stampa, ed alla riscoperta del valore della figura del giornalista. Anche nei fortunati Paesi occidentali che non devono combattere contro dittature, troppo spesso siamo posti di fronte al dilagare del fenomeno del clickbait, che è arrivato a contagiare anche pagine di quotidiani nazionali, che al servizio di informazione sembrano preferire il tamponamento delle perdite economiche derivate dalla diminuzione delle vendite del cartaceo, in una deriva dove spesso i contenuti diventano meno importanti dei click. Questa deviazione materialistica dell’informazione ha però gravissime conseguenze, poiché i media “hanno un impatto su come le persone percepiscono la realtà” (F. Kjellberg). La perdita di serietà da parte di alcune testate e la conseguente perdita di fiducia da parte dei lettori genera un caos informativo dove nessuno sa più a chi credere, con conseguenze potenzialmente devastanti: in The Republia Times l’influenza giornalistica è tale da avere in mano le sorti non solo della famiglia del redattore, ma anche di un intero popolo, arrivando a rovesciare o appoggiare un intero Governo.
L’anno successivo Lucas Pope crea Papers, Please, gioco acquistabile su Steam in cui la nostra visuale si sposta da Republia a Arstotzka. Il nostro personaggio è stato scelto dal Regime arstotzkano per svolgere la funzione di guardia di confine, che dovrà controllare i documenti di una gran quantità di viaggiatori provenienti dai sette Paesi dell’area. Ogni giorno riceveremo nuove istruzioni e, ancora, dovremo scegliere tra giustizia e sopravvivenza: saremo pagati 5 soldi per ogni persona esaminata, ma ad ogni errore riceveremo una “citazione” che può risultare in una multa. Con i soldi ricevuti dovremo nutrire la nostra numerosa famiglia, ma pur di non ricevere una citazione bloccheremo un’anziana donna senza tutti i documenti necessari anche se ci dice che verrà uccisa se tornerà ad Impor? Divideremo una coppia di innamorati per garantire la cena di nostro figlio? Rischieremo la vita per aiutare l’Ordine Ezic, un gruppo di ribelli che mira a spodestare il Governo? Un particolare che possiamo notare solo se abbiamo giocato anche a The Republia Times è che tutto ciò che sappiamo arriva da funzionari del Regime in visita al nostro ufficio, nonché dal giornale consegnatoci ogni mattina. Quel giornale che addita, di volta in volta, gli abitanti della United Federation come portatori di poliomielite e ne richiede il foglio di vaccinazione, gli abitanti della Kolechia come spie e ne impedisce l’accesso, e molto altro nell’arco di un mese, arrivando alla definizione di regole sempre più strette e documenti sempre più numerosi, fino all’assistere con i nostri occhi al susseguirsi di attentati terroristici al confine.
L’universo creato da Lucas Pope non è mai stato così attuale, affrontando di petto tematiche delicate e complesse che non vanno rinchiuse nei libri di scuola. The Republia Times e Papers, Please ci mostrano un nuovo punto di vista sulle conseguenze spropositate di una guerra tra poveri dettata dall’orgoglio nazionale, dalla diffidenza nei confronti dello straniero e fomentata dalla stampa, che seppur romanzate forniscono profondi spunti di riflessione sull’intrecciarsi dei ruoli della politica, del giornalismo, e perché no, anche del nostro.