Ogni anno il panorama videoludico si arricchisce di giochi di ogni genere e categoria (gdr, fps, ecc.). Questo ottobre, in tempismo perfetto con Halloween, è stato dato alla luce un nuovo capitolo di una saga horror forse poco conosciuta e da tempo mancante di uscite: stiamo parlando del nuovo “Call of Cthulhu” per Playstation 4. Evitando di spoilerare a chi magari vuole goderselo, vediamo i vari aspetti del gioco
Come è logico aspettarsi dal titolo, “Call of Cthulhu” trae spunto dalle ambientazioni dei racconti dello scrittore statunitense H. P. Lovecraft, conosciuto soprattutto per la serie di racconti comunemente raccolti nei cosiddetti Miti di Cthulhu o Ciclo di Cthulhu.
Indipendente dai capitoli precedenti di cui condivide le atmosfere (“Call of Cthulhu: Shadow of the Comet”, “Call of Cthulhu: Prisoner of Ice” e “Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth”) questo nuovo capitolo vede il giocatore nei panni di Edward Pierce, ex soldato ora investigatore privato mentalmente segnato dalla guerra, ingaggiato da un uomo d’affari per indagare sulla morte della figlia nella città portuale di Darkwater. Per risolvere il caso, egli dovrà parlare con persone sconosciute, raccogliere oggetti e risolvere enigmi.
La prima idea di quello che sarà lo scopo del gioco è data dalla schermata iniziale, dove la consueta frase “premi start per avviare” è stata sostituita da “sconfina nella follia”. Come per “Dark Corners”, infatti, il nostro investigatore ha un indicatore di sanità mentale: è caratteristica comune nei racconti di Lovecraft che il protagonista rimanga sconvolto a tal punto da perdere la ragione.
Caratteristica che contraddistingue il nuovo Call of Cthulhu dai precedenti è la presenza di dialoghi a scelta multipla e a tempo, caratteristica di molti gdr recenti come The Witcher 3, e una schermata di livellamento delle abilità. Aumentando capacità quali Forza, Eloquenza, Investigazione, Medicina, Fiuto, Occultismo e Psicologia, il giocatore avrà accesso ad altre risposte ed interazioni: ad esempio un elevato punteggio Fiuto consente di trovare un numero maggiore di oggetti nascosti, mentre Eloquenza permette di raggirare l’interlocutore durante i dialoghi.
Aspetto fondamentale di questo titolo è l’ambientazione. Come per i racconti lovecraftiani, questo gioco non si basa sul terrorizzare il giocatore (non troverete il nuovo Outlast, se vi aspettate questo), ma è incentrato sul procurare ansia e tensione a chiunque decida di cimentarsi in questa avventura. Per fare ciò, oltre ad una colonna sonora fatta di note cupe e distorte, grammofoni, pianoforti, il gioco si serve di ambienti cari a tutto il panorama horror, come caverne e manicomi. Ruolo importante in tutto ciò lo assume anche la luminosità ambientale: l’investigatore, per farsi strada nelle zone più buie, potrà servirsi di un accendino e di una lampada ad olio, ma il fatto che l’olio si consumi contribuisce al senso di angoscia.
Inoltre, rispetto a Dark Corners of the Earth che a tratti rasenta l’action game per la presenza di armi, questo nuovo capitolo rientra nella categoria delle avventure grafiche e il giocatore non avrà alcuna arma a disposizione se non in brevissimi istanti di gioco.
Come ogni avventura grafica che si rispetti, anche in Call of Cthulhu il finale non è scontato. A seconda delle scelte compiute, degli oggetti trovati e delle abilità di Pierce, il giocatore avrà accesso a quattro diversi finali più o meno tragici (non voglio mentire, i racconti di Lovecraft che finiscono bene sono davvero pochi).
A questo punto, non vi resta che vestire i panni di Edward Pierce ed imbarcarvi in questa discesa nella follia!