Il nostro presente oggi si manifesta con grandi limitazioni. La quarantena ha messo a dura prova le basi della nostra quotidianità, ritenuta ormai una solida routine.
Un evento fuori dal nostro controllo ci impone dei vincoli. Ma anche in questo scenario, la genialità dell’essere umano trova nuove strade. Questa volta, la geometria acquista nuovo fascino grazie ad Half-Life: Alyx.
Il limite stimola l'inventiva
Charles Coomber è un insegnante di San Diego, in California, che ha saputo dare un nuovo contesto all’insegnamento della geometria. Da sempre appassionato di realtà virtuale, Coomber ha saputo lasciarsi ispirare dalle restrizioni del coronavirus superando quello che sembrava un limite insormontabile: la presenza in aula. Di fronte al dilemma che in questi giorni attanaglia le scuole di tutto il mondo, il creativo professore americano ha dato libero sfogo al pensiero divergente, uscendo dagli schemi della convenzione per trovare una soluzione mai sperata, ma veramente sorprendente.
No, non sto parlando delle video-lezioni che tutti possiamo immaginare, ma di una rivoluzione didattica che inserisce il tanto demonizzato videogioco nell’arduo mestiere dell’insegnamento.
Half-Life: Alyx
Uscito il 23 Marzo 2020 su Steam, Half-Life: Alyx è un altro capitolo della serie Half-Life che, dopo anni di attesa dei fan, ha raggiunto la piattaforma digitale di Valve con un prodotto che ha conquistato da subito il pubblico. Si tratta infatti di un gioco in VR, in cui il protagonista veste i panni di Alyx Vance, la figlia del grande scienziato Ali Vance nel tentativo di salvare l’umanità dalla stretta del controllo dei Combine, una nuova razza aliena.
La magia del nuovo titolo di Valve è proprio la sua esclusiva costruzione in realtà virtuale, garantendo un’immersione che potremmo definire senza precedenti.

Come insegnare la geometria attraverso Half-Life: Alyx
Degli episodi predecessori rispetto a quello che stiamo narrando ce ne sono stati: in Repubblica Ceca è stata sperimentata in aula una spiegazione del Medioevo boemo tramite Kingdom Come: Deliverance; e ancora a Milano è stato implementato il progetto Beyond the Castle, in cui tramite VR i visitatori hanno potuto vestire i panni dei guerrieri del Castello Sforzesco e scoprirne così la storia giocando.
Eppure, Charles Coomber ha osato persino di più: infatti, Half Life: Alyx non è un titolo pensato per la didattica, ma uno sparatutto in prima persona.
Lo stratagemma utilizzato è il seguente: a un certo punto del gioco, Alyx ha la possibilità di scrivere con dei pennarelli sulle finestre di un edificio. Queste stesse finestre, nelle mani di Coomber sono diventate una lavagna virtuale in cui poter spiegare la geometria ai suoi alunni, facendo convergere la curiosità di una scelta così anticonvenzionale con l’intento didattico ed educativo.
Come è facile intuire, non si tratta di un punto di arrivo, ma di uno spunto di riflessione che deve far sentire chiamati in causa ricercatori, psicologi, educatori e insegnanti. Il ludico è sempre meno circoscritto alla dimensione infantile e si fa sempre più uno strumento potente per diverse attività lavorative. Una di queste è senza dubbio l’insegnamento.
Quel che Coomber è riuscito a fare è sposare strumenti di natura apparentemente diversa, se non contrastante, come videogames e umorismo, e mostrare al mondo che col giusto scopo anche un videogioco mostra delle potenzialità enormi.