Hollow Knight e Psicologia: tra luce e coscienza

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Questa seconda puntata della rubrica dedicata agli elementi di psicologia presenti nel videogioco Hollow Knight si focalizzerà sul tema della coscienza. Se la sfida dell’articolo precedente (che potete trovare qui) è stata quella di descrivere brevemente il titolo in questione, ora è giunto il momento di addentrarsi nelle vie di Nidosacro e comprendere la storia di questo decadente regno.

Lore

Per capire come psicologia e cosienza possano intrecciarsi con la trama di Hollow Knight risulta necessario esplorare la ricca lore suggerita dal gioco.

Per l’appunto, la storia che avvolge l’universo di Hollow Knight non è presentata in maniera lineare ed esplicita, ma viene ricostruita passo passo dall’utente all’interno del percorso di gioco. Ascoltando i personaggi, leggendo tavole scolpite ed osservando architetture e monumenti sparsi per il regno è possibile raccogliere indizi che permettono di immaginare avvenimenti passati e nuove sfide.

Un esempio è dato da un estratto dell’Elegia di Nidosacro, poema scritto da Monomon L’Erudita, visibile già tra le prime schermate di gioco.

“Nelle lontane lande il tuo nome con riverenza e rimpianto è pronunciato,

Poiché nessun poté domar le nostre anime selvagge, ma tu la sfida hai accettato,

Sotto un pallido sguardo ci hai guidati, siam cambiati, redenti i nostri istinti,

Hai donato a bestie e insetti un mondo che neanche in sogno s’eran dipinti.”

Gran parte della narrazione che concerne le vicissitudini che hanno portato al contesto in cui è calato il nostro Cavaliere è legata infatti alla figura protagonista di questi versi, ovvero il Re Pallido. Chi è questo personaggio? Cosa ha a che fare con i costrutti di nostro interesse?

 

Il Re Pallido

Sempre grazie alle varie tracce sparse all’interno del gioco, si può intuire la sua natura di Essere Superiore nonché sovrano del regno di Nidosacro. Si dice che sia la reincarnazione di un Uroverme, ossia un’antica ed enorme creatura dotata di abilità di preveggenza.

“Questo posto cinereo è la tomba dell’Uroverme. Si dice sia venuto qui per morire. Ma cos’è la morte per quell’antica creatura? Più una trasformazione, io credo. Questo reame decaduto è il prodotto dell’essere nato da quell’evento.”

A trasformazione ultimata, il Re Pallido fondò il reame di Nidosacro e fece dono della sapienza a tutti gli abitanti che lo veneravano. Con il suo arrivo, da animali dominati dall’istinto, gli insetti diventarono creature dotate di coscienza e conoscenza. In cambio di devozione egli promise inoltre un regno prospero ed eterno.

“L’Uroverme diventa un faro, espande le menti, e va adorato e venerato. L’eternità come promessa, e come pegno una progenie maledetta.”

Coscienza: la luce della mente

 

Il dono (non proprio disinteressato) offerto dal Re Pallido ai suoi sudditi è dunque stato quello della coscienza. Così come questa creatura è ritratta di un colore bianco candido quasi scintillante, allo stesso modo il suo arrivo ha illuminato le menti degli abitanti del regno.

Cosa significa però essere coscienti e a cosa ha portato questo cambiamento nelle vite degli insetti di Nidosacro?

Il mistero della coscienza affascina da sempre l’essere umano, siano esse persone comuni, filosofi o psicologi. Infatti, nonostante i numerosi studi sul tema non risulta comunque semplice fornirne una definizione chiara ed univoca.

Storicamente sono tre gli aspetti che vengono spesso ricondotti al concetto di coscienza:

  • Veglia: in riferimento agli stati di attivazione cerebrale che si alternano a diversi livelli quotidianamente;
  • Consapevolezza: rappresenta uno step in più rispetto allo stato di veglia in quanto riunisce sensazione e percezione del mondo esterno e interno;
  • Autoconsapevolezza: consapevolezza del proprio essere come distinto rispetto agli altri.

Tra gli studiosi che maggiormente si sono dedicati all’esplorazione della coscienza è d’obbligo citare il neuroscienziato portoghese Antonio Damasio. L’autore ha identificato due tipologie di coscienza diversificate da gradi di complessità differenti.

La comprensione di ciò che accade qui ed ora è riconducibile alla “core consciousness”. Questa coscienza, più semplice e momentanea, è legata all’esperienza di eventi specifici e non presenta riferimenti al passato o al futuro.

Al contrario, quella che viene definita come “extended consciousness” appare connessa alla storia e alle esperienze dell’individuo, dunque alla memoria e alle proiezioni future.

Le conseguenze

Tornando ai personaggi che popolano l’universo videoludico di Hollow Knight e la psicologia, l’impatto che la coscienza ha avuto su questi popoli ha determinato un risveglio delle menti e il prosperare del reame.

 

Non solo, la presa di coscienza in merito al mondo esterno ha contribuito allo sviluppo di un culto dedicato al Re Pallido, ormai divinizzato e ritenuto creatore della vita. Ne sono testimoni le numerose tavole e statue a lui dedicate sparse per le aree di gioco.

“Gli insetti di Nidosacro credevano che il loro Re avesse creato questo mondo, e con esso ogni forma di vita.”

Richiamando i concetti appena citati, è interessante evidenziare come gli insetti non abbiano cognizione della propria vita e della propria storia precedenti all’arrivo del Re Pallido. Quasi come se fossero nati nel momento in cui è stata loro donata la coscienza.

Nelle prossime puntate…

Sappiamo tuttavia che non è questo il caso, gli insetti infatti esistevano già ben prima che l’Uroverme approdasse alle Frontiere del Reame. Appunto per questo diversi quesiti rimangono temporaneamente aperti. Cosa c’era in precedenza? Quali sono le conseguenze dell’acquisizione di coscienza da parte degli abitanti? Esistono altri Esseri Superiori oltre al Re Pallido?

A seguito della coscienza, queste vicende e il loro legame con la psicologia saranno oggetto di indagine nei prossimi articoli di questa rubrica alla scoperta di Hollow Knight.

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