Che elemento magnifico che è l’acqua non trovate? Se giocate ai videogame la vostra risposta probabilmente sarà no. O perlomeno se avete giocato ad alcuni titoli, nei quali l’acqua è tutto fuorché amica.
Dicevo sopra, l’acqua è davvero un elemento meraviglioso, soprattutto per chi, come me, ne è sempre rimasto affascinato. Oltre al fatto che è necessaria alla sopravvivenza, a moltissima gente piace immergercisi, reputando l’ambiente estremamente rilassante. Dunque che aspettarsi dai programmatori di videogame, un ambiente confortante e caloroso? Macché, nei videogiochi, se si vuole sopravvivere, è meglio stare lontani da qualsiasi forma pozzanghera che possiate incontrare. Si perché, oltre al rischio di affogare, visto che a quanto pare ai personaggi dei videogiochi non fanno fare i corsi di nuoto, in acqua è possibile incontrare di tutto. Creature, tendenzialmente giganti, non sempre aggressive, ma di sicuro spaventose! Qualche esempio?
- SuperMario: Ricordate l’inquietante murena presente nel livello sommerso? Io ho sempre avuto il timore che un giorno decidesse di uscire dalla sua tana per vedere cosa c’era in superficie. Meglio restare all’asciutto tra funghi e stelline dorate, il mare riserva troppe insidie. Ps: se avete impiegato anni per dimenticarla, non scorrete questa pagina: la foto è proprio a fine articolo.
- Banjo e Kazooie: Bellissimo platform della Rare, i cui programmatori hanno sicuramente dei traumi irrisolti con l’acqua. Se no non si spiegano lo squalo incatenato nelle fogne, ma soprattutto quello che vi insegue nel livello dell’isola del tesoro se cascate in acqua. Ansia a livelli altissimi.
- Yoshi’s story: Qui si va peggiorando: ora non serve più entrare nell’acqua, no. Sono le creature acquatiche che se ti avvicini troppo all’acqua saltano fuori per mangiarti. E anche qui allora i livelli adiacenti a fiumi o laghetti che siano vanno fatti di corsa, ond’evitare che i pesci giganti (a cui non so cosa davano da mangiare per farli crescere così) trasformino il nostro piccolo Yoshi in uno spuntino.
- Tomb Raider 2: Ecco altri programmatori che hanno avuto la brillante idea di aggiungere squali dove forse era meglio mettere pesciolini rossi… Uno dei giochi votati come i più “traumatizzanti” di sempre.
CONDIZIONATI DAI VIDEOGAME – Ora, mosso dall’immagine che mi ha spinto a scrivere quest’articolo (che vi allego a destra), vengo a scoprire che parecchia gente, che ha avuto modo di giocare a questi giochi (o ad altri), ha sviluppato una certa paura delle acque profonde e poco visibili. E mi riferisco anche a nuotatori esperti! Dunque che i videogiochi abbiano traumatizzato i ragazzi? Non esageriamo, per un trauma ci vuole ben altro, tuttavia inutile negare che questi hanno sicuramente condizionato i giocatori. Come? Semplicemente si impara ad evitare quegli ambienti che possono causare situazioni spiacevoli, come ad esempio paura per una comparsa inaspettata di un mostro o morte del proprio avatar. Questa sensazione viene poi generalizzata anche ad altri aspetti della vita quotidiana, generando la comune paura di nuotare “dove non vedo”. Ma che infondo diciamocelo, è anche un paura lecita… chissà cosa c’è la sotto…
Per cui perché preoccuparsi dei traumi che i giochi di guerra possono causare ai ragazzi, quando le cose più spaventose si nascondono in acqua?