Il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ( DAHOBIT acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia).
É la data che celebra la cancellazione da parte dell’ OMS dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, dando sollievo a milioni di persone che vivevano con dolore e stigma la propria affettività verso l’altro.
IL “CURIOSO CASO DI POISON” E GLI ANNI ’80
Storicamente il mondo dei videogame, cosi come il mondo reale, non è stato tenero con i personaggi transgender: apparivano stereotipati , estremamente sessualizzati nei gesti, oggetto di scherno o confinati a macchiette.
Giocatori di prima generazione (come il sottoscritto), ricorderanno sicuramente le cattive e seducenti antagoniste Poison e Roxy di “Final Fight” dove, per evitare le ire del movimento femminista e censure, I developer della saga descrissero i due personaggi con varie etichette e ad oggi , Poison è un personaggio transessuale, mentre Roxy è un crossdresser.

Lo sprite di Poison nella versione coin op giapponese, nella versione Super Nintendo USA e Sega Genesis USA
Altri esempi sono i personaggi sadomaso-gay del videogioco “Vendetta” che invece di affrontare i giocatori con pugni e calci da “beat-em up”, mimavano amplessi sodomitici, oppure il boss di fine livello Ash in “Street of Rage” , che si presentava con lunghi baffi, collant, tacchi a spillo e aveva un sottofondo musicale canzonatorio, ben diverso da quello degli altri boss.

Il boss Ash di “Street of Rage 3 – Bare Knuckle 3
A parte “il curioso caso di Poison” che è diventato un pezzo di storia del videogame, nonché uno dei “personaggi terziari più famosi e più controversi della Capcom mai apprezzati” (Hardcore Gaming), lo stereotipo è rimasto pressochè inalterato per tutti gli anni ’90.
LA PRESA DI COSCIENZA E IL FUTURO NEI VIDEOGAME
I cambiamenti socioculturali, la depatologizzazione dell’omosessualità dal DSM III in avanti, le battaglie politiche e la presa di coscienza del mondo (non conclusa, ma avviata), influenzarono anche il videogame, le storie e le bio dei vari personaggi.
Nel 2000 l’uscita di “The Sims” rappresentò un altro importante cambiamento: il Simulatore di vita reale, permette non solo di gestire la propria vita lavorativa, ma di vivere con uno o più individui, relazioni sentimentali,superficiali, profonde e con tutte le diverse “sfumature” della sessualità. In realtà il gioco non usci con l’idea della possibilità di creare coppie omosessuali e fu data la colpa ad un bug, ma lo “sviluppatore del codice delle relazioni del gioco”, concesse questa caratteristica. Mai errore fu più fortunato!

Oltre a The Sims, altri giochi hanno contribuito e contribuiscono all’inclusività degli orientamenti e al cambio del punto di vista, quasi a sottolineare che il videogame si modifica non solo nella tecnologia, ma anche nel rispetto della psicologia dell’individuo e della società.
Bill di “The Last of us” è apertamente gay; Ellie, sempre di “The last of Us bacia la sua amica Riley; Kung Jin di Mortal Kombat, vive l’inquietudine profonda di non poter entrare nel Monastero Shaolin perchè omosessuale; Strutzi (o Birdo), primo e datato personaggio transgender di casa Nintendo compare sempre di più nelle varie avventure di Mario, Le saghe di Mass Effect, Dragon Age e Life is Strange, danno la possibilità di vivere relazioni “genderf fluid”.

Bill di “The last of us”
Il discorso è ampio e meriterebbe approfondimenti solo nello sviluppo dei singoli personaggi e dell’evoluzione nel tempo, ma oggi volevo ricordare quanto il 17 maggio rappresenta una data importante per tutte le persone.
I gamer sono tanti, di tutte le età ed orientamento. Credo che dar voce a personaggi sempre più rappresentativi in termini di etnia, sesso ed orientamento, possa aiutare a migliorare la società.
La direzione è quella giusta.