La Mitologia da sempre è parte della cultura umana, rappresentando per secoli un elemento che ci ha aiutati a comprendere il mondo circostante e a fornire spiegazioni all’ignoto che ci circondava.
Così come ogni società produce la propria cultura e di conseguenza il proprio sistema di credenze e favole mitologiche, anche all’interno dei mondi digitali questo parallelismo trova conferma. All’interno del mondo videoludico quella che è la naturale tendenza degli esseri umani per la creazione di racconti mitologici si reincarna nella figura del game creator e del suo team di sviluppo.
Questo è particolarmente valido per i videogiochi fantasy in cui lo storytelling ricopre un ruolo cruciale nell’universo narrativo e in cui il videogiocatore si troverà ad impersonare un protagonista destinato a diventare un’eroe. Parlando di Eroi e mitologia una delle saghe videoludiche più famose è sicuramente God of War partendo dai primi capitoli come Ascension e Chains of Olympus ambientati nell’antica Grecia fino ad arrivare all’ultimo capitolo in cui Kratos si troverà a fronteggiare le antiche divinità norrene. Se consideriamo ogni videogioco come un mondo separato e caratterizzato da principi fisici, regole, gestione del tempo, e via dicendo è interessante soffermarsi su come questi principi diversi dalla nostra realtà producano una propria cultura e un proprio significato che viene presentato al videogiocatore attraverso l’uso della mitologia, che si troverà a ricoprire la quasi totalità della storia. Così come gli antichi trovavano risposta a domande esistenziali e fenomeni fisici attraverso la creazione di favole e miti, anche il videogiocatore scoprirà il mondo e le sue regole attraverso il mito.

Un altro aspetto cruciale riguarda il fatto che la mitologia che plasma l’universo videoludico non per forza deve basarsi totalmente sulla realtà, ma può essere un mix tra elementi immaginari e reali, come nel caso di World of Warcraft.
Uno degli aspetti che contribuisce a far percepire come perfettamente funzionante un simile universo narrativo lo ritroviamo in un punto di contatto con la nostra realtà: la guerra e il conflitto. Conflitti che però hanno come protagonisti orchi ed esseri umani oppure altri giocatori appartenenti a fazioni differenti. Ciò dipende dalle lenti con cui il videogiocatore decide di guardare al mondo e dal ruolo che decidere di assumere, in conseguenza alla sua visione delle cose.
Per progredire all’interno del mondo il giocatore dovrà poi fronteggiare nemici sempre più forti e cooperando con gli altri, ottenendo riconoscimenti sempre maggiori al fine di compiere il proprio eroico destino. Sono coloro che giocano e che interagiscono con approcci diversi all’universo narrativo e con l’ambiente a dare forma alla storia. Elementi che combinati insieme conferiscono un senso logico alla storia e all’ambiente di gioco che per il giocatore si traduce in un senso di realismo necessario per far apparire il tutto come dotato di senso e in cui è possibile immergersi ed immedesimarsi. Un realismo che è caratterizzato anche dalla presenza di simbolismo ed archetipi che contribuiscono a farci percepire quel mondo così distante dalla nostra realtà come qualcosa che funziona basandosi sugli stessi meccanismi che caratterizzano il mondo reale.

In un universo mitologicamente caratterizzato il player è totalmente coinvolto nel processo stesso di creazione del mondo, quest’ultimo soggetto a continue trasformazioni, interazioni e cambiamenti che lo rendono simile e diverso al tempo stesso alla nostra realtà.