Un mondo digitale
Il periodo storico di pandemia mondiale che stiamo vivendo verrà ricordato da molti come anomalo e, talvolta, alienante. Ci siamo ritrovati improvvisamente in un mondo dove al fisico si è contrapposto il digitale. La pandemia è stata una gigantesca molla che ha permesso di innescare dei meccanismi ancora silenti nella nostra vita quotidiana.
Il lavoro, la scuola, il tempo libero: abbiamo riorganizzato e convertito tutte le nostre azioni in un format “digitale”. Abbiamo scoperto i webinar, i corsi di formazione online e… i videogiochi!
I videogiochi in Italia
I numeri parlano chiaro: il 38% della popolazione italiana di età compresa tra i 6 e i 64 anni si cimenta nel videogioco. L’interessante rapporto annuale dell’IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) ha riportato una crescita sul mercato del settore videoludico del 21,9% rispetto al 2019.
Un dato significativo è quello relativo al coinvolgimento, misurato in ore/settimana: in media gli italiani dedicano 8 ore a settimana al videogioco.
Il presidente Marco Saletta ha inoltre affermato che “Il 2020 ha infatti segnato un punto di svolta anche nella percezione sociale e culturale del medium e ha portato con sé una più ampia comprensione da parte dell’opinione pubblica delle potenzialità del videogioco come strumento di socialità e apprendimento”.

Il report di IIDEA relativo alle ore di gioco a settimana dedicate ai videogiochi in Italia
Riccardo Fassone, curatore del libro “Il videogioco in Italia”, sottolinea come il videogioco fosse un potente strumento di socializzazione già negli anni ’70. In quel periodo molti ragazzi affollavano le sale gioco e creavano le prime community offline di appassionati.
Il percorso di socializzazione ha vissuto poi un periodo di isolamento, dovuto all’uscita di console e giochi prevalentemente single player.
Nel nuovo millennio, con l’avvento di giochi online e social network, il fattore di socializzazione è cresciuto esponenzialmente: è stata resa possibile la nascita di grandi community in rete che condividono passioni, interessi e ideologie.
I videogiochi multiplayer hanno suscitato una forte attenzione anche da parte di chi, finora, non si era mai approcciato a tale hobby.
Le restrizioni della pandemia hanno giocato un ruolo centrale in questo senso; quello che fino a qualche anno fa era un passatempo da “nerd” ora sembra essersi “emancipato” nella cultura del giorno d’oggi.

Molti genitori hanno avuto modo di approciarsi al videogioco durante il lockdown
Il First Playable Fund e l’impegno di Horizon Psytech
Un altro segnale di questa accettazione culturale è stata la recente decisione del Governo Italiano: lo stanziamento del fondo di 4 milioni “First Playable Fund” per incentivare, da un punto di vista industriale, il videogioco.
La scelta, anche se commerciale, riflette l’apprezzamento e la presa di coscienza dell’importanza del videogioco in questo periodo. Il bisogno di combattere l’isolamento sociale, di gestire disturbi quali ansia e depressione, o passare del tempo di qualità con amici lontani o parenti. Questi sono solo alcuni dei benefici che si sono evidenziati in questo anno e mezzo.
Si spera che uno dei pochi aspetti positivi di questa pandemia possa essere un trampolino di lancio per la rivalutazione del potenziale del videogioco. Noi di Horizon Psytech ci impegnamo a valorizzare le peculiarità di questo strumento dimostrandone efficacia e validità coi nostri progetti.
Fonti
https://www.ipsico.it/news/dipendenza-da-videogiochi-e-covid-19-quale-interazione/
https://www.humanitas-care.it/news/videogiochi-croce-e-delizia-in-pandemia/
https://iideassociation.com/notizie/in-primo-piano/rapporto-annuale-mercato-2020.kl
https://www.wired.it/gadget/videogiochi/2020/05/25/first-playable-fund-videogiochi-made-in-italy/
http://www.vita.it/it/article/2021/05/28/litalia-vista-da-un-videogame/159521/