Guardiamo video su Youtube o seguiamo
una live del nostro streamer preferito per svagarci, rilassarci, o anche per avere una sorta di compagnia mentre siamo occupati nelle nostre attività giornaliere. Ma se da una parte c’è lo spettatore che viene intrattenuto, dall’altra parte dello schermo c’è qualcuno che lavora per fornirci quell’intrattenimento. I tipi di contenuti che possiamo trovare su queste piattaforme sono infiniti, dal gaming alla cucina e così via. La presenza di così tanti creator potrebbe creare una forte competizione, e adattarsi alle sempre diverse richieste del pubblico non è semplice. Ma è solo questa la difficoltà che Youtuber e streamer devono affrontare? Ultimamente, ho avuto modo di leggere numerose notizie di content creator che decidono di “staccare momentaneamente dai social” o anche di “rallentare i ritmi”, in modo da occuparsi della propria salute mentale, in quanto stanno vivendo una condizione di Burnout.
Ma cosa si intende per Sindrome di Burnout? 
È possibile definirla come uno stato di esaurimento fisico ed emotivo, una condizione di stress che avviene in un contesto lavorativo, e che causa un deterioramento dell’interesse e dell’impegno del lavoratore. Proviamo ora a comprendere meglio questo fenomeno, leggendolo in relazione a quello che viene chiamato Job Demands-Resources Model (Modello delle Richieste-Risorse del Lavoro).
Riassumendo, le richieste di lavoro si riferiscono ad aspetti psicosociali e organizzativi che richiedono uno sforzo e che sono associati ad un costo in termini di risorse psicologiche e fisiche. Un grande carico lavorativo, relazioni inadeguate tra colleghi ed instabilità della propria posizione potrebbero essere degli esempi. Per risorse di lavoro, invece, si intendono quegli aspetti utili nel raggiungimento dei propri obiettivi, nel diminuire le richieste e nello stimolare lo sviluppo personale. Potremmo pensare, nel caso di Youtuber e Streamer, al supporto dato dal loro pubblico. Non viene dunque difficile immaginare che la presenza di elevate richieste e di risorse limitate potrebbe essere determinante per lo sviluppo del Burnout.
Le richieste di lavoro
Cominciamo dal carico lavorativo: un video di 10-20 minuti caricato su Youtube può richiedere ore di lavoro di montaggio, mentre su Twitch non è raro andare in live per ore tutti i giorni. Questo è ciò che accade nei canali “principali” dei content creator, ma la loro presenza è, nella maggior parte dei casi, estesa a tutti i social: Instagram, Twitter e via dicendo. Pubblicare post e storie, interagire con i follower tramite commenti e messaggi privati sono solo alcuni esempi di altre mansioni. È importante anche trovare materiale per i propri contenuti, restare informati su quelle che sono le tendenze del momento e cercare di capire cosa il pubblico apprezza maggiormente. Un tipo di contenuto che va bene oggi, potrebbe non dare gli stessi risultati positivi tra un mese.
Un aspetto che ritengo essere determinante del lavoro dellə youtuber e dellə streamer è la possibilità di avere un bilanciamento vita-lavoro sproporzionato. Molte ricerche, infatti, concordano nel dire che un mancato equilibrio tra lavoro e vita privata (famiglia, relazioni, passioni personali) rappresenta uno dei fattori chiave nell’emergere della condizione di burnout. La presenza multipiattaforma di streamer e youtuber e la loro “autonomia” nel potere scegliere quanto tempo occupare per il loro lavoro potrebbe gravare su questo equilibrio. Inoltre, è giusto considerare alcuni aspetti circa la loro autonomia, riassumendo come funziona il guadagno su piattaforme come Youtube e Twitch.
Come funziona il lavoro su Twitch
In generale, per poter iniziare a guadagnare dai contenuti che si pubblicano, è necessario raggiungere degli standard in relazione alle visualizzazioni, alle iscrizioni o al numero medio di spettatori che seguono la live. Una volta raggiunti questi obiettivi, si diventa Affiliati o Partner, ed i contenuti pubblicati potranno essere monetizzati. In un ambiente competitivo come questo, dunque, diventa fondamentale crearsi una community di fiducia e cercare di mantenerla, tendendo a massimizzare la propria presenza sui media e generando una routine di pubblicazione video e live-streaming che tocca anche tutti i giorni della settimana. Non è strano, inoltre, che la stessa persona lavori sia come Youtuber che come Streamer: in questi casi, le richieste di lavoro si raddoppiano e aspetti come il bilanciamento vita-lavoro ne potrebbero risentire particolarmente.
E per quanto riguarda le risorse?
Il feedback da parte dei propri follower è sicuramente determinante, e i modi in cui esso si manifesta sono molti: i “mi piace”, commenti, messaggi privati, iscrizioni e donazioni sono solo alcuni esempi. I benefici di avere una community salda sono innegabili, e l’autostima del content creator dipende anche da questi feedback. Anche il rapporto con i propri colleghi può diventare una grande risorsa: creare contenuti con amici aiuta a ridurre ansia e stress e, contemporaneamente, permette di portare pubblico ad entrambi i creator.
Quali conclusioni possiamo trarre da queste informazioni?
Questi tipi di carriere possono senza dubbio dare molte soddisfazioni, consentendo di unire passioni personali e lavoro, ma anche di fare diverse esperienze stimolanti tramite eventi e collaborazioni. È utile imparare a ricavare il meglio da questo lavoro, accettando di non poter avere il controllo di tutto e di non poter essere sempre “i primi”, imparando a valorizzare le risorse di cui si dispone.
Fonti:
- Gjestang, R. (2020). Working as a Live Streamer: The Effect of Audience Interaction on Psycho-Social Work Environment.
- Adil, M. S., & Baig, M. (2018). Impact of job demands-resources model on burnout and employee’s well-being: Evidence from the pharmaceutical organisations of Karachi. IIMB Management Review, 30, 119-133.
2 Commenti
Interessante articolo, condivido il fatto che non possiamo avere il controllo di tutto, proprio per la nostra natura umana. Oltre al fatto che dobbiamo imparare a valorizzare le risorse di cui disponiamo: fragilità o punti di forza che nelle fasi della vita possono alternarsi. Grazie per gli spunti di riflessione su un argomento che troppo spesso preferiamo chiudere gli occhi e non vedere. Roberto F.
Grazie a te per il commento, felice che tu lo abbia trovato interessante!