É possibile che i videogiochi abbiano un impatto sulla resilienza? Possiamo definire la resilienza come la capacità di affrontare eventi difficili e stressanti, riuscendo a riorganizzare positivamente la propria vita. Non implica dunque una “semplice resistenza”, ma un vero e proprio processo di adattamento. Ovviamente, essere resilienti non significa non provare stress, dolore o tristezza di fonte ad esperienze avverse: fattori come l’intensità dell’evento traumatico non possono essere trascurati.
Ma la resilienza è un tratto di personalità? Nonostante ci siano opinioni discordanti sulla definizione di resilienza, ora si tende a definirla come il risultato di una serie di comportamenti, pensieri e atteggiamenti. Ciò significa che la resilienza non è innata e non è stabile, ma può essere sviluppata. In questo compito, l’uso dei videogiochi può essere d’aiuto? Proviamo a capirlo analizzando alcune caratteristiche della resilienza.
Resilienza e videogiochi: Capacità di adattamento
Utilizzare i videogiochi potrebbe contribuire a sviluppare questa capacità. Videogiocare, infatti, permette di immaginare noi stessi mentre viviamo le avventure più varie, scoprendo regole e meccaniche del mondo in cui ci troviamo. Tutto questo, con la sicurezza di avere infiniti tentativi a nostra disposizione. Inoltre, spesso i videogiochi richiedono il superamento di determinati livelli esaudendo alcune condizioni (che comportano dei malus, nella maggior parte dei casi), diverse da quelle normali di gioco. (Es. “Completa la missione usando una determinata arma”). Dunque, il giocatore avrà diverse occasioni per ingegnarsi e riuscire ad andare avanti con l’esperienza di gioco.

Immagine di un paesaggio presa da “Elden Ring”
Resilienza e videogiochi: Alti livelli di curiosità
É particolarmente utile per un primo passo nella riduzione dello stress, in quanto potrebbe aiutare a rompere vecchi schemi di comportamento e di pensiero, in favore di una crescita personale. Ed i videogiochi possono stimolare facilmente la curiosità di una persona. Grandi mappe da esplorare, collezionabili nascosti da trovare sono solo alcuni dei fattori che possiamo considerare. Potremmo prendere ad esempio il recentissimo Elden Ring, con tutti i suoi ambienti ed i misteri da scoprire.
Resilienza e videogiochi: Capacità di decision making
Con questa, intendiamo il risultato di processi mentali, cognitivi ed emozionali, che determinano la selezione di una linea d’azione rispetto ad altre opzioni. Diverse ricerche affermano che i giocatori di videogiochi d’azione compiono più decisioni corrette (rispetto al contesto ed alle altre possibilità di scelta). Le persone fanno delle scelte in base ad un processo di inferenza probabilistica, tramite cui il cervello accumula continuamente “parti” di informazioni uditive e visive. E i giocatori di videogiochi d’azione sarebbero più efficienti in questo lavoro di “accumulo” delle informazioni, permettendo loro di arrivare ad una decisione più in fretta.

Immagine presa da una partita nel gioco “Super Mario Party”
Resilienza e videogiochi: Importanza per le reti relazionali
Stare con gli altri e sapere di avere una buona rete relazionale aiuta a ricordarci che non siamo soli nelle avversità. Focalizzarci sulla fiducia e sull’empatia verso gli altri supporterà anche le altre competenze della resilienza. I videogiochi possono aiutare a creare nuove relazioni ed amicizie, ma permettono anche di consolidare e sviluppare quelle già esistenti. Basti pensare alla possibilità di giocare online con chiunque nel mondo, o anche ai “Party games”, ovvero quei videogiochi che consistono in una serie di semplici minigiochi, e sviluppati principalmente per il multigiocatore. (Es. I giochi della serie “Mario Party”).
Resilienza e videogiochi: Alti livelli di Autostima
Possiamo definire l’autostima come l’insieme di giudizi che ognuno dà di se delle proprie competenze. I videogiochi, dando degli obiettivi da completare e delle difficoltà da superare, potrebbero aiutare ad aumentare l’autostima percepita da ognuno. Infatti, il videogioco fornisce un feedback immediato al giocatore, che può consistere nell’avanzamento della storia, ma può essere anche rappresentato da premi (come oggetti utili in gioco) e trofei che indicano il raggiungimento di un obiettivo.
Videogiochi e resilienza: Interesse per le sfide
Di base, molti videogiochi permettono, ad inizio esperienza, di scegliere una difficoltà da affrontare. Cambiare difficoltà potrebbe portare a variazione dei livelli di forza dei nemici o del numero di oggetti utili che vengono forniti. Ed una volta completato il gioco anche alla difficoltà più elevata? Non è raro che la community stessa di videogiocatori trovi nuove sfide da affrontare, non previste dal gioco. Potremmo pensare agli “speedrunner”, ovvero quei giocatori che si pongono l’obiettivo di finire la storia di un videogioco nel minor tempo possibile, anche scoprendo delle scorciatoie non contemplate dagli sviluppatori.
Conclusioni:
Queste sono solo alcune delle caratteristiche tipicamente riscontrabili in un soggetto resiliente, ma questa breve analisi potrebbe fornire spunti di riflessione circa il ruolo dei videogiochi come supporto nello sviluppo di determinate competenze.