Anche nel caso di un concetto complesso quale la memoria autobiografica, la realtà virtuale è utile perché può aiutare nel far riaffiorare ricordi dimenticati. Soprattutto per quelli ai cui siamo particolarmente legati e che reputiamo positivi. Infatti, nell’arco della nostra vita collezioniamo numerosi ricordi personali, butti o belli che siano, che vanno poi a formare la memoria autobiografica. Molti di essi finiranno però per andare incontro al processo di oblio ed essere dimenticati quasi del tutto. Ma partiamo per grandi. Cosa è esattamente la memoria autobiografica?
Memoria autobiografica: la nostra storia.
La memoria autobiografica rappresenta sostanzialmente la biografica di ciascuno di noi. Essa, infatti, è un sistema dinamico di memorie (tra cui quella episodica e semantica) che includono tutti i ricordi inerenti ad eventi personali vissuti nel passato (Fivush, 2011). Inoltre, è’ grazie alla memoria autobiografica che riusciamo ad attribuire un senso e significato alle vicissitudini per poi renderle parte di noi. Da un punto di vista psicologico questa forma di memoria ha un ruolo chiave, in quanto influisce sullo sviluppo della nostra identità (Conway, M. A., et al., 2019) ma non solo. Essa svolge diverse funzioni che non solo hanno permesso ai nostri antenati di sopravvivere, ma aiutano a preservare ed incrementare il benessere personale (Sow, F., et al., 2022).
Infatti, tra i ricordi personali quelli positivi possono aiutarci per esempio nel regolare le nostre emozioni. Riuscendo così a migliorare il nostro mood e ridurre lo stress sperimentato semplicemente rievocando ricordi piacevoli (Speer, M. E., & Delgado, M. R., 2017). Vorrei infatti concentrarmi proprio sui ricordi positivi. Non solo perché tutti ne abbiamo, ma anche in quanto essi rappresentano delle risorse utili per il nostro benessere. Per esempio, oltre a favorire la regolazione emotiva, i ricordi positivi ci rendono anche più resilienti. Purtroppo, però alcuni ricordi positivi nel tempo tendono a diventare sbiaditi o sparire. Soprattutto, come nel mio caso, se non ci soffermiamo spesso su di essi. Però altra cosa che adoro è ogni tanto crogiolarmi nel passato ricordano momenti molti piacevoli. Nonostante come vi accennavo ho difficoltà nel visualizzare i dettagli dei ricordi. Ecco allora che anche nel caso della memoria autobiografica può essere d’aiuto la realtà virtuale e la psicologia digitale.
Realtà virtuale: ripercorrere la propria storia.
Tra i vari vantaggi che offre la realtà virtuale vi è quella di poter impedire che ricordi personali a noi cari vadano incontro all’oblio più totale (Kisker, J., Gruber, T., & Schöne, B., 2021). Immaginate infatti di ripercorrere all’interno di simulazioni posti visitati in un lontano passato. Come anche per esempio luoghi legati all’infanzia, magari collocati in terre lontane o semplicemente posti dove sono accaduti eventi che vorremmo non scordare. Non a caso all’interno della psicologia digitale esistono interventi in cui si è usato la realtà virtuale sulla memoria autobiografica, anche allo scopo di far riaffiorare ricordi dimenticati. Per esempio si è usato Google Earth VR su anziani per ridurre sintomi di depressioni. Quest’applicazione offerte la possibilità di visitare luoghi legati a dei ricordi personali positivi (Fernandez-Alvarez, J et al., 2021). La realtà virtuale ci permette quindi di ripercorrere la nostra storia, per lo meno frammenti di essa, aiutatoci a richiamare i nostri ricordi più cari e renderli nuovamente vividi. Oltre a Google Earth VR, esiste un’altra applicazione che potrebbe avere una grande utilità in merito al discorso: Open Brush. Una stupenda applicazione che permette di dipingere in 3D qualsiasi tipo di scenario. Tra l’altro è stata già testata per ridurre l’ansia e nell’arte terapia. All’interno di Open Brush immaginate di poter dipingere i vostri ricordi e di poterci interagire come se aveste viaggiato nel passato. Io lo trovo incredibilmente affascinate. Ma questo sarà argomento per un prossimo incontro. E voi avete ricordi a cui siete legati e non vorreste dimenticare? Usereste la realtà virtuale per ripercorrere la vostra storia? Intanto se volete scopre come allenare la vostra memoria con i videogiochi vi rimando a questo articolo molto interessante.
BIBLOGRAFIA
Conway, M. A., Justice, L. V., & D’Argembeau, A. (2019). The self-memory system revisited: Past, present, and future. In J. H. Mace (Ed.), The organization and structure of autobiographical memory; the organization and structure of autobiographical memory (pp. 28-51, Chapter vii, 211 Pages). New York, NY: Oxford University Press. doi:https://doi.org/10.1093/oso/9780198784845.003.0003
Fivush, R., Habermas, T., Waters, T., & Zaman, W. (2011). The making of autobiographical memory: Intersections of culture, narratives and identity. International Journal of Psychology, 46(5), 321-345. doi:https://doi.org/10.1080/00207594.2011.596541
Fernandez-Alvarez, J., Colombo, D., Suso-Ribera, C., Chirico, A., Serino, S., Di Lernia, D., . . . Botella, C. (2021). Using virtual reality to target positive autobiographical memory in individuals with moderate-to-moderately severe depressive symptoms: A single case experimental design. Internet Interventions : The Application of Information Technology in Mental and Behavioural Health, 25, 100407-100407. doi:10.1016/j.invent.2021.100407
Sow, F., Dijkstra, K., & Janssen, S. M. J. (2022). Developments in the functions of autobiographical memory: An advanced review. WIREs Cognitive Science, , 13. doi:https://doi.org/10.1002/wcs.1625
Kisker, J., Gruber, T., & Schöne, B. (2021). Virtual reality experiences promote autobiographical retrieval mechanisms: Electrophysiological correlates of laboratory and virtual experiences. Psychological Research, 85(7), 2485-2501.