Libertà di stampa e situazione nel mondo
Il 3 maggio si celebrerà la ventisettesima Giornata mondiale della libertà di stampa.
Indetta dalle Nazioni Unite nel 1993, nasce per mettere e mantenere i riflettori accesi sulle condizioni della libertà di stampa in giro per il mondo e per ricordare ai singoli Paesi l’importanza di una stampa indipendente.
La libertà di stampa è infatti uno dei diritti fondamentali che ogni stato deve garantire ai suoi cittadini.
Tuttavia, stando alle statistiche, il 50% della popolazione mondiale non avrebbe ancora libero e totale accesso alle notizie.
In molti paesi i siti web, i social media e i blog sono controllati da leader oppressivi.
I giovani, in particolare, sono costretti a crescere in sistemi in cui la loro opinione è pesantemente manipolata da campagne di disinformazione governative.
Senza la libertà di stampa non avremmo idea di cosa succede nel mondo.
Io stessa, ad esempio, non sarei libera di scrivervi queste righe.

Secondo il Consiglio d’Europa è particolarmente preoccupante la diffusione di disinformazione online.
In Italia
Stando ai dati riportati circa venti giornalisti italiani stanno attualmente ricevendo protezione 24 ore su 24 dalla polizia a causa di gravi minacce o tentativi di omicidio da parte della mafia o di gruppi estremisti.
Il livello di violenza contro i giornalisti è allarmante e continua a crescere, soprattutto in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, così come a Roma.
Diversi giornalisti hanno subìto furti da parte di gruppi criminali o sono stati perseguitati dalla polizia.
Hanno subito e denunciato infatti perquisizioni e controlli costanti, che hanno portato anche alla confisca di documenti fondamentali la cui divulgazione sarebbe stata senz’altro decisiva.
Molti giornalisti sono inoltre stati criticati e insultati in relazione al loro lavoro dai politici e hanno anche subito moltissime pressioni.
Prima tra tutte la minaccia del taglio dei fondi dedicati alle testate giornalistiche, che rischia di pregiudicare ampiamente la loro indipendenza, costringendole a rivolgersi a finanziatori privati.
Reporter Senza Frontiere e l’impegno nella tutela della libertà di stampa
A far fronte a questa situazione drammatica sul piano mondiale si impegna quotidianamente Reporter Senza Frontiere.
Fondata da quattro giornalisti nel sud della città francese di Montpellier nel 1985, RSF è ora una delle principali organizzazioni non-profit e non governative del mondo per la difesa e promozione della libertà di informazione.
Le attività che questa organizzazione ha svolto nel mondo sono moltissime, come le proteste organizzate in Cina durante le Olimpiadi di Pechino del 2008, la creazione nel 2009 dell’unica stazione radio Eritrea indipendente o le attività di formazione organizzate gratuitamente per giornalisti e blogger siriani, senza contare il supporto alla protezione di tutti i giornalisti che, a causa del proprio lavoro di denuncia sociale, hanno subito attacchi e minacce.

RSF conduce anche campagne pubblicitarie insieme a professionisti della comunicazione, per informare il pubblico e generare pubblicità nociva per i governi che violano la libertà di informazione.
Le campagne vengono diffuse ai media, alle organizzazioni internazionali, alle agenzie governative e alle istituzioni educative che utilizzano sia Internet che i canali media tradizionali.
Cosa c’entrano i videogiochi?
Ma perchè parlarvi di libertà di stampa su una rivista che parla di videogiochi?
La questione è molto semplice: perchè i videogiochi, in quanto media complessi e molto diffusi, possono aiutare enormemente a difendere libertà di stampa e democrazia.
Game Studies
La classificazione dei videogiochi come medium è avvenuta grazie all’opera degli studiosi dei Game Studies, una branca della semiotica che si interessa di antropologia, psicologia e sociologia, che studiano il gioco in quanto attività specifica.
Grazie alla diffusione di questi studi a partire dagli anni ’90 il videogioco è riuscito ad avere una rinnovata visibilità.
Arrivando quindi a non essere considerato solo come prodotto commerciale e dunque rivolto alla massa.
Ad oggi è riuscito a presentarsi al pubblico come nuovo medium, con un linguaggio e un formato d’intrattenimento altamente composito.
Le peculiarità e la multisensorialità dei videogiochi li rendono veicoli perfetti di messaggi ed informazioni.
Permettendo infatti la stimolazione di diversi canali ricettivi favoriscono molto la partecipazione e l’immedesimazione dei giocatori (Okan, 2003).
Ma c’è di più.
Dato che nessun governo può sfuggire alle logiche economiche accade che, in molti paesi dove la libertà di stampa non viene rispettata, i videogiochi in virtù della loro popolarità non vengono messi al bando.
Non bisogna infatti dimenticare che l’industria videoludica muove miliardi di dollari ogni anno.
Inoltre il Gaming Marketing rappresenta una grande fetta di questi ricavi. (Per approfondimenti sul Gaming Marketing clicca qui)
Questo rende perfetti i videogiochi per veicolare la libertà di stampa dove questa non è garantita, dato che non possono essere censurati od oscurati come invece accade con i Social Network.
Il caso Minecraft e la Uncensored Library
Questa peculiarità dei videogiochi non è sfuggita a Reporter Senza Frontiere, che ha quindi deciso di utilizzare proprio un videogioco per una delle più grandi iniziative digitali mai create.
Sfruttando infatti la popolarità di Minecraft, che vanta una community di oltre 145 milioni di persone, ha inaugurato il 12 Marzo 2020 la più grande cyber biblioteca esistente: Uncensored Library.
La data dell’innaugurazione non è stata scelta a caso, si tratta infatti della Giornata mondiale contro la cyber censura.

La gigantesca struttura si compone di 12,5 milioni di blocchi, assemblati in tre mesi di lavoro da 24 costruttori di 16 paesi diversi.
A guidare il progetto è stato lo studio inglese BlockWorks, specializzato nell’utilizzo di Minecraft in progetti educativi e di design.
Questa biblioteca è liberamente accessibile a tutti e presenta cinque ale dedicate ad altrettanti paesi: Arabia Saudita, Egitto, Messico, Russia e Vietnam.
Per un accesso veramente universale ogni articolo della biblioteca è disponibile sia in inglese che in lingua originale.
Secondo le statistiche fornite il 17 marzo da James Delaney, fondatore e direttore di BlockWorks, The Uncensored Library map ha totalizzato 23.000 download.
L’intera Biblioteca invece è stata visitata da 17.000 utenti unici in 30.000 sessioni.
Attualmente RSF ha deciso di ampliare il progetto e di aggiungere nuove ale della biblioteca dedicate a nuovi paesi ed è al lavoro per contattare nuovi giornalisti che desiderino collaborare al progetto.
Contro tutti gli stereotipi ed i pregiudizi possibili i videogiochi si confermano quindi un mezzo importante per la società, come moderni supereroi contro le forze del male della censura e della dittatura.