La crisi ambientale è una realtà incontrovertibile che dobbiamo affrontare. Da buoni appassionati di videogiochi e di ambiente è, perciò, importante riflettere sull’impatto ambientale del nostro passatempo preferito.
Recentemente, le Nazioni Unite hanno rilasciato un report su questi temi con l’obiettivo di definire problematiche ma anche soluzioni all’impatto ambientale dei videogiochi.
Videogiochi e ambiente: Un’ industria “sprecona”
Non possiamo certo aspettarci che 2.3 miliardi di giocatori a livello mondiale ed una spesa di 140 miliardi di dollari l’anno possano essere ad impatto zero. Al contrario, l’industria videoludica ha un innegabile problema di sprechi e rifiuti, soprattutto plastica, e di consumo elettrico.
Bisogna anche riconoscere che i consumi elevati non riguardano solo i produttori, ma anche i singoli consumatori. Secondo uno studio del 2015, il consumo energetico complessivo a livello globale di giocatori su PC sarebbe ammontato a 75 miliardi kWh. Oggigiorno ci possiamo aspettare un consumo ancora più elevato, causato da hardware che da un lato permettono esperienze audiovisive ad alta risoluzione, ma dall’altro richiedono un utilizzo energetico intensivo, oltre che da tecniche di distribuzione e ricezione quali download, streaming e cloud gaming, i cui consumi di CO2 sono stimati eccedere quelli necessari per la produzione di formati quali i dischi Blu-Ray.
Videogiochi e ambiente: siamo senza speranza?
Dobbiamo quindi rassegnarci al fatto che il nostro passatempo preferito sia una delle cause della crisi ambientale? Se da un lato è importante riconoscere ed ammettere che i videogiochi hanno un problema ecologico, dall’altro possiamo guardare avanti e pensare a come risolverlo. L’International Games Developers Association per esempio ha creato un interest group dedicato a queste tematiche, con lo scopo di indirizzare l’industria verso una “svolta verde”.
Consigli per il futuro
Oltre a direttive di tipo produttivo, non bisogna sottovalutare il potenziale che il game design può avere nel guidare i giocatori verso prese di coscienza eco-friendly. Le Nazioni Unite riconoscono questo potenziale nel loro report e rilasciano le seguenti raccomandazioni per sviluppatori interessati anche ad avere un impatto positivo sull’ambiente tramite i giocatori e per i governi nazionali intenzionati a sostenerli:
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Includere un “green nudge” – per esempio, ricordare al giocatore di spegnere la console quando non utilizzata attivamente o assegnare punti o bonus ai giocatori per azioni “green”, per esempio piantare e crescere vegetazione in giochi in cui questa viene prevalentemente distrutta o usata per risorse, come per esempio in Minecraft;
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Creare eventi annuali di sensibilizzaione, come per esempio quelli organizzati da Niantic per i giocatori di Pokemon Go, premiati con un Pokemon speciale per la raccolta di plastica da spiaggie americane;
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Impegnarsi a devolvere parte dei profitti a non-profit attive nella protezione ambientale;
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Sviluppare narrative videoludiche che possano spiegare dove esattamente gli sprechi derivati dalla produzione di videogiochi vadano a finire in maniera che i giocatori possano visualizzarlo e comprenderlo appieno, ed impegnarsi a limitare i suddetti sprechi il più possibile;
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Un regime fiscale favorevole per gli sviluppatori di serious games progettati per comunicare idee di sostenibilità;
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Coalizzarsi con altri team di sviluppatori sensibili a tematiche ambientali; introdurre premi per, per esempio, “miglior gioco ambientale dell’anno” o “gioco a minor impatto ambiental dell’anno; sviluppare giochi a tema ambientale con personaggi videoludici iconoci quali Mario o Sonic, per esempio;
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Trovare il modo per includere i genitori nelle attività videoludiche dei figli in modo da guidarli, consigliarli e discutere insieme di queste tematiche.
Per un approfondimento di videogiochi ed ecologia, vi lasciamo a questo nostro articolo: “videogiochi ed ecologia”
Risorse
D’Anastasio, C. (2020). Next-Gen Gaming Is an Environmental Nightmare. Wired. https://www.wired.com/story/xbox-playstation-cloud-gaming-environment-nightmare/
International Game Developers Association – Climate Special Interests Group. https://igda.org/sigs/climate/
Martin, S. (2020). The inescapable impact of plastics in the video game industry. Eurogamer. https://www.eurogamer.net/articles/2020-02-16-the-inescapable-impact-of-plastics-on-the-video-game-industry
Mayers, K. et al. (2014). The Carbon Footprint of Games Distribution. Journal of Industrial Ecology. 19(3). 402-415.
Mills, N. & Mills, E. (2016). Taming the energy use of gaming computers. Energy Efficiency. 9. 321-338.
Niantic (2018). Celebrating World Oceans Day with Impact. https://nianticlabs.com/blog/oceanday2018/
Patterson, T. & Barratt, S. (2019) Playing for the Planet – How video games can deliver for people and the environment. UN Environment/GRID-Arendal. Arendal, Norway