I vestiti del nostro avatar influenzano chi siamo

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Gli appassionati di RPG ne sono ben consapevoli: la personalizzazione del nostro avatar richiede sempre un tempo considerevole, e delle decisioni che vanno decisamente ponderate. La psicologia, negli ultimi anni, ha dato base scientifica all’importanza di questo momento di gioco. E’ stato infatti dimostrato che gli abiti che indossa il nostro avatar influenzano cosa pensano di noi gli altri giocatori, ma anche cosa pensiamo noi di noi stessi, anche quando non siamo noi a scegliere l’aspetto del nostro avatar.

Gli effetti sugli altri

La categorizzazione sociale è un processo cognitivo che mettiamo in atto abitualmente. Esso divide il mondo in categorie in base alle quali facciamo delle ipotesi e scegliamo il comportamento più adeguato da tenere. Immaginiamo di dover andare ad una lezione universitaria, ma di non essere sicuri che l’aula in cui siamo entrati sia il luogo giusto. Vicino alla cattedra vediamo un uomo dai capelli brizzolati, in giacca e cravatta. In base a ciò che vediamo, possiamo avanzare un’ipotesi su chi egli sia (ipotesi categoriale: professore) e penseremo di rivolgerci a lui in modo diverso rispetto a come ci rivolgeremmo ad un ragazzo che si trova nello stesso luogo, ma è più giovane di noi ed indossa una felpa (ipotesi categoriale: studente).

Online, l’avatar diventa un’estensione del giocatore. Per questo motivo, gli avatar sono sottoposti alla stessa categorizzazione sociale delle persone reali. In altre parole, a livello istintivo, crediamo che l’avatar ci dica qualcosa riguardo la persona che ci sta davanti, e ci comportiamo di conseguenza.

Lo streamer Syrmor e il suo avatar in VR Chat, una rappresentazione del gatto che possedeva da ragazzino

Lo streamer Syrmor e il suo avatar in VR Chat, il gatto che possedeva da ragazzino

Uno studio scientifico di Jérôme Guegan, Professore di Psicologia Sociale, ha infatti dimostrato come il numero di interazioni tra studenti di ingegneria cui erano stati assegnati avatar dagli abiti stereotipicamente ingegneristici erano maggiori rispetto alle interazioni con studenti di ingegneria i cui avatar erano vestiti in modo differente.
Similmente, utenti i cui avatar indossavano vestiti dalle forme o colori bizzarri erano percepiti dagli altri giocatori come più creativi rispetto agli utenti con avatar dalla skin base.

Gli effetti su di noi

I nostri vesititi virtuali non hanno solo un effetto su cosa pensano di noi gli altri giocatori, ma anche su cosa pensiamo noi di noi stessi.
La letteratura scientifica afferma che i nostri avatar ci influenzano perché costruiamo l’idea che abbiamo di noi stessi in base al modo in cui pensiamo di apparire agli altri. Questo effetto psicologico prende il nome di Effetto Proteus (Yee, 2009, ne abbiamo parlato qui e qui).

Al fine di dimostrare la solidità della scoperta, il Professore di Computer-Mediated Communication Jorge Peña ha messo in atto diversi studi scientifici. In essi, ai partecipanti è stato assegnato un avatar d’ufficio, ed è stato chiesto loro di svolgere diversi compiti.

RACCONTARE STORIE:
– Gli utenti con un avatar vestito in modo formale (camicia e cravatta) raccontavano storie in cui spesso comparivano concetti come “libri” e “istruzione”. Invece, utenti con avatar che indossavano abiti glamour (abiti da cocktail o smoking) raccontavano più spesso storie legate allo sport e all’intrattenimento.
– Gli utenti con un avatar con un mantello bianco, simile all’uniforme del Ku Klux Klan, raccontavano storie più aggressive rispetto agli utenti con un avatar in camice bianco.

INTERAGIRE CON ALTRI AVATAR:
Gli utenti con un avatar vestito di nero mostravano comportamenti più aggressivi nei confronti di altri giocatori rispetto agli utenti a cui era stato assegnato un avatar vestito di bianco. Inoltre, questi ultimi hanno mostrato una maggiore coesione di gruppo rispetto agli avatar vestiti di nero.

Recentemente Alwin de Rooij, assistente professore di Comunicazione e Cognizione all’Università di Tilburg, ha condotto un ulteriore studio. Egli ha confermato i precedenti risultati: utenti con un avatar vestito da impiegato erano meno creativi in un compito di brainstorming rispetto a utenti con avatar la cui camicia era macchiata di pittura. Ha però anche scoperto che questo era tanto più vero quanto più c’era somiglianza nell’aspetto fisico tra l’utente e il suo avatar.
In conclusione:

I vestiti del nostro avatar influenzano cosa pensano di noi gli altri giocatori, ma anche cosa pensiamo noi di noi stessi, e questo è ancora più vero quando i nostri avatar ci somigliano fisicamente.

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