Su come i videogiochi siano capaci di attirare e far perdere la cognizione delle ore di gioco abbiamo scritto parecchio. Risulta difatti possibile attribuire a questa particolare caratteristica sia stampo psicologico che biologico.
Il senso di benessere che si prova giocando a un videogioco è anche dovuto al rilascio di un neurotrasmettitore nel nostro cervello, la dopamina, che regola svariate funzioni del corpo umano come l’accelerazione del battito cardiaco e l’aumento della pressione sanguigna (ce ne parla Andrea Trevisan in questo articolo). Ovviamente questo non vuol dire che bisogna evitare i videogiochi perché se ne diventa automaticamente dipendenti: al contrario! Saper dosare la longevità delle sessioni di gioco permette al videogiocatore di usufruire del mezzo in maniera corretta e costruttiva, evitando di incappare nella tanto discussa dipendenza da videogiochi (per i dettagli, ecco perché giochiamo ai videogiochi) . Qui sta la differenza tra uso e abuso dei videogiochi, che con un corretto utilizzo riescono a portare benefit a chi ne usufruisce.
Ma quando, per l’appunto, stiamo giocando troppo? Esiste un tempo-soglia che ci permette di capire quando è il momento di spegnere? Purtroppo la risposta è negativa, ma, con il team di psicologi di Horizon Psytech & Games, abbiamo ricercato quali sono i segnali d’allarme che ci fanno capire che stiamo passando un tempo eccessivo davanti allo schermo.
Ecco infatti, i 5 campanelli d’allarme che indicano che stai giocando troppo ai videogame!
1. Trascurare gli aspetti sociali
Una delle spie d’allerta sicuramente più evidenti è la riduzione del contatto sociale. La noncuranza verso le interazioni faccia a faccia e la drastica diminuzione di contatti sociali è il primo sintomo. Si inizia ad uscire meno frequentemente di casa per dedicare più tempo ai videogiochi che alla società. Al giorno d’oggi questa definizione è comunque molto ridondante, sicché dato il notevole sviluppo di console portatili e giochi per mobile, l’intrattenimento videoludico è oramai comodamente usufruibile anche al bar o al ristorante, quindi, in presenza di altre persone.
2. Continua variazione dell’umore
Stare in compagnia di altre persone ti rende nervoso? I tuoi amici ti hanno mai fatto notare dei cambi d’umore improvvisi? Inizia a domandarti se queste variazioni d’umore sono frequenti quando non stai giocando. Chiediti se l’unico momento della giornata in cui ti senti “tranquillo” è quando sei a casa davanti allo schermo. Spesso, i continui cambi d’umore sono dovuti al senso di disagio provocato dal distacco dalla propria zona di comfort. È per questo che nel nostro inconscio si attiva un meccanismo automatico di difesa che ci porta a sentirci costantemente esposti. Da qui, la necessità istintiva del nostro carattere di adattarsi alle circostanze. Un attimo ci sentiamo tranquilli, qualche minuto dopo offesi, tra un po’ attaccati.
3. Trascuratezza verso il sé
Forse uno dei campanelli d’allerta più evidenti da terze persone che da noi stessi. Quando si presta troppa attenzione verso qualcosa, la cura personale è una delle prime condizioni che viene a mancare. Di certo non intendiamo esclusivamente l’aspetto estetico. Con “trascuratezza verso il sé” s’intende anche sotto il profilo psicologico, sociale e fisico, come abbiamo avuto modo di discutere nei punti precedenti. Qualsiasi genere di dipendenza, anche la dipendenza da videogiochi, provoca nel soggetto un senso di disordine sia fisico che mentale.
Gli ultimi due punti di questa lista sono quelli più legati all’ area psicologica. Entrambi sono associabili ai punti precedenti e sono forse più complessi da riconoscere in prima persona. Per questo motivo, nel caso in cui si dovesse individuare uno di questi segnali, ci sentiamo di consigliare un colloquio con un esperto del settore.
4. Senso di inadeguatezza se non si gioca
Campanello d’allarme un po’ meno rumoroso rispetto agli altri. Come faccio a rendermi conto che il motivo del mio disagio fuori casa è perché non sto giocando ai videogiochi?
Questo senso di inadeguatezza si lega in maniera causale agli altri punti della lista. Sentirsi fuori posto, annoiarsi in compagnia di amici, perdere interesse nell’ uscire da casa e provare soddisfazione soltanto quando si è davanti allo schermo. Queste sono solo alcuni dei segnali che dovrebbero farci riflettere poiché sono questi i sintomi di abuso dello strumento videoludico.
5. Videogiochi come attività totalizzante
Quando si gioca per parecchie ore, capita che, anche quando si è già spenta la console, non si riesce a pensare ad altro che ai progressi ottenuti nel gioco. Anche sbrigare delle commissioni diventa un ostacolo in funzione del tuo obiettivo. In maniera automatica, cerchi di sbrigare i tuoi impegni il prima possibile per poterti liberare e sconfiggere quel boss che non riesci a battere da giorni.
Naturalmente, questo processo totalizzante costituisce un fattore di rischio per tutte le altre attività quotidiane, come lo studio o il lavoro. Vedere come unico scopo quello di superare un livello o il semplice gesto di accendere la console, comporta il riconoscimento, a queste azioni, di un’importanza sovrastimata.
Dipendenza da videogiochi e IGD
Negli ultimi anni in psicologia si è parecchio discusso sull’ introduzione dell’Internet Gaming Disorder al DSM-5, evidenziando quest’ultimo come un vero e proprio mental disease sulla dipendenza da videogiochi. L’ Internet Gaming Disorder (IGD) è definito nell’undicesima revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) come un modello di comportamento di gioco caratterizzato da un controllo ridotto sul gioco, che aumenta la priorità data al gioco rispetto ad altre attività nella misura in cui il gioco ha la precedenza su altri interessi e attività quotidiane e la continuazione o l’escalation del gioco nonostante il verificarsi di conseguenze negative.
Una passeggiata al parco non basta per farti smettere di pensare ai videogiochi? Continui a sentire un senso di disagio quando sei fuori casa o in compagnia?
Se pensi di attribuire ai videogiochi troppa priorità e non sai come ridimensionarti non disperare!
Con l’appoggio degli psicologi di Horizon Psytech & Games ti verranno forniti tutti gli strumenti necessari per affrontare questo periodo scomodo nel migliore dei modi.
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Non avere paura di chiedere consiglio, ricorda che come diceva lo scrittore tedesco Frank Thiess:
“Tutti abbiamo paura. La differenza sta nella domanda: paura di cosa?”