Chi mi segue assiduamente sa che di solito preferisco scrivere articoli leggeri, divertenti e poco impegnativi, per mantenere una comunicazione che sia informativa, ma anche divertente.
I recenti fatti di cronaca hanno però fatto nascere in me, e nei miei colleghi di Horizon, la necessità di tornare su un tema che non solo è impegnativo ma che è anche ampiamente dibattuto, riproponendo la domanda che molti altri nostri articoli hanno trattato: I videogiochi rendono violenti?
Il fatto di cronaca
L’ultimo episodio che ha destato la nostra attenzione è avvenuto la settimana scorsa.
Dei ragazzini hanno devastato, apparentemente senza motivo, il liceo Danilo Dolci di Villabate, in provincia di Palermo.
Secondo una prima ricostruzione, i ragazzini col volto coperto da maschere, scalda collo e cappuccio sono entrati nel liceo il 16 maggio e hanno iniziato a danneggiare gli arredi delle aule armati di piccone.
I ragazzini, una volta individuati e portati in caserma, hanno spiegato agli inquirenti di voler imitare il videogame per PlayStation Fortnite.
La procuratrice dei minori di Palermo, Maria Vittoria Randazzo, ha commentato:
“Quanto hanno fatto questi dodicenni dovrebbe essere un campanello d’allarme per le famiglie”.
I genitori hanno assicurato di non aver mai visto comportamenti violenti da parte dei loro figli, ma hanno confermato che passano ore a giocare ai videogame.
Un campanello d’allarme
Da studiosa e videogiocatrice non posso che trovarmi d’accordo con le parole della procuratrice. Certamente quest’episodio, come altri fatti ben noti di cronaca, sono certamente un campanello d’allarme per le famiglie, e più in generale, per tutti coloro che hanno a che fare con dei minori videogiocatori.
Quello su cui invece non mi trovo affatto d’accordo è su come questi episodi sono stati e sono tutt’ora trattati dai media.
Come molti di voi sapranno, quando accadono fatti del genere, il commento dei genitori è quasi sempre: “La rovina di mio figlio sono stati i videogiochi”
Bene cari genitori, oggi siamo qua a dirvi che, nonostante sia normale cercare una giustificazione esterna ai propri fallimenti, la rovina dei vostri figli siete (in parte) voi.
La mancanza di conoscenza di questo nuovo medium, la poca importanza che storicamente (anche se non voglio fare di tutta l’erba un fascio) i genitori danno alle attività ludiche dei propri figli sono la concausa di questi episodi. Sebbene sia giusto lasciare ai propri figli il tempo per gestire in autonomia le proprie passioni, è allo stesso modo importante conoscere i mezzi che usano, per evitare utilizzi errati da parte dei figli e demonizzazioni da parte dei genitori.
Accogliamo quindi la segnalazione della procuratrice e non rimaniamo sordi davanti a questo campanello d’allarme.
5 cose da fare
Cosa possono fare quindi i genitori?
1) Come prima cosa, anche se è un suggeriemento banale, informarsi.
Che sia attraverso un blog come il nostro (diffidate sempre delle imitazioni e ricordatevi di verificare le fonti di quanto leggete) o attraverso i libri informarsi è sempre il primo passo. Conoscete i videogiochi per poter capire meglio i vostri figli, vedrete che anche il vostro rapporto ne gioverà.
2) Lasciate perdere gli stereotipi. Approcciare un nuovo argomento con preconcetti è il modo migliore per non capirlo. E, lasciatevelo dire, i videogiochi non rendono violenti, non rendono dipendenti in automatico e non sono il male. Sono un mezzo, e come tutti i mezzi vanno usati correttamente.
3) Partecipate agli incontri di media education. Avrete la possibilità di chiarire i vostri dubbi chiedendo a chi, di questi argomenti, ne ha fatto una professione. Affidatevi agli esperti, sapranno certamente consigliarvi.
4) Imparate quanto potete sul PEGI. Potrete avere una panoramica veloce e facile su quello a cui i vostri figli giocano.
5) Giocate coi vostri figli. Ritagliatevi del tempo per stare coi vostri figli, imparate i giochi che amano. Vedrete che migliorerete la comunicazione tra voi e passerete delle ore piacevoli.
In conclusione
Dato che non è mia intenzione colpevolizzare i genitori, ma solo dare dei consigli, terminerò qui questo articolo. I fatti di cronaca non smetteranno all’improvviso, ci sarà sempre qualche ragazzo che infrangerà la legge e ci sarà sempre qualcuno pronto a dare la colpa di tutto ai videogiochi. Quello che possiamo fare, come genitori o come videogiocatori, è non piegarci alla becera rappresentazione dei media. Informiamoci e informiamo gli altri. Sopratutto non dimentichiamo quale è il compito principale dei videogiochi, quello di divertire, quindi… DIVERTIAMOCI!
E in caso di dubbi, lo sapete:
Who you gonna call?
Horizon!